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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

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26 luglio 2019

Il Consenso tra offerta e domanda politica

B O Z Z A
A. Etica tra domanda e offerta politica
La società, per la singolarità dei soggetti che la compone, è definibile non per il suo carattere di animalità - il ché farebbe apparire il consorzio umano come gente in un ambiente simile al formicaio o al cicalio sulla corteccia degli alberi in un assolato pomeriggio d’agosto - ma perché è animata da persone coscienti che agiscono orientandosi con ragione e con senso di responsabilità:
1.    La Morale è il contenuto dell’Offerta politica da condividere.
2.    La Condivisione è il preludio alla Libertà.
3.    La Libertà è lo zoccolo del Consenso.
4.    Il   Consenso è il contenuto della Domanda politica.
5.  La Consapevolezza corona il successo quando Domanda ed Offerta trovano il punto in cui s'incrociano.

(CO = MO->CL;LC->CD;DO)

Il consenso - quando condiviso volontariamente[1] - è il motore dell'equità in economia e di equilibrio nella società.

Viviamo oggi in tempi in cui all'equità, in economia, facciamo precedere, per interessi politici pubblici e privati, il merito pagato in denaro come corrispettivo. Così i CEO governano il Mondo in Regime di responsabilità illimitata.

La platea elettorale, indipendentemente dalla classe e dal censo che la popola, rimane assente dal partecipare alla sarabanda dove solo chi produce decide cosa e a chi sono destinati i prodotti da consumare secondo scelte che i consumatori possono compiere solo seguendo le linee del markting sostenute dalla pubblicità. La vita politica, sociale ed economica locale è oggi fagocitata dai media e il consenso politico comunitario si è disperso, senza sostegno della solidarietà e della sussidiarietà, nei meandri della burocrazia statale, nazionale, continentale e mondiale secondo ordinamenti giuridici diversi per forma e contenuto.
Ma le scelte dell’uomo o della donna sono operate da Persone ritenute come soggetti o come oggetti; come mezzi o come fini?

In realtà occorrerebbe che le Persone siano considerate per come pensano, ragionano ed agiscono, tenendo presente che il bisogno di politica le conducono a considerarsi:
·         come mezzo per ottenere ciò che è voluto dalla società concepita come soggetti di diritti e comunità di simili, oppure,
·         come agenti liberi di scegliere il proprio percorso esistenziale in cui, loro stessi sono attori in una società che si crea le opportunità sulla base delle opportunià stesse che la società stessa, continuamente, crea.

Ecco dunque, come iniziare il percorso per vivere in una società che si definirà civile quando i partecipanti avranno la doppia autonomia col volto della libertà: quella personale, quella sociale e quella politica.

I diritti nasceranno dalle opportunità che la società riuscirà a creare con le risorse umane strumentali e materiali disponibili non più ovunque ma localmente.

Nella Tavola delle diadi, dei principi e delle istituzioni politiche, (DiPrIs), appariranno i percorsi dell’indipendenza delle nazioni, delle autonomie statali, locali, nonché le libertà familiari e personali esposte in reti di rapporti tra le miriadi istituzioni del mondo, secondo principi di pari opportunità e di sussidiarietà.
Nell’estensione delle tessere della DiPrIs, comparirà il Bene comune al centro dei cinque Livelli e in testa agli Ordini delle Diadi.
Figura 1 -     Il Bene comune tra Libertà e Dominio
B.      La libertà tra il progetto e il suo percorso
La propensione per seguire regole condivise e per collaborare con l’intesa di percorrere un progetto comune, forma, nella comunità, uno stato di benessere circonfuso tra anima e corpo delle persone che la compongono.
Penso che questa forma comunitaria corrisponda al progetto di Jeremy Rifkin nell’immaginare l’ascesa del Common collaborativo per costituire la Società a costo marginale zero: non per ridurre i costi ed aumentare i margini di profitto, ma per creare, attorno alla Comunità, il Bene comune dal quale attingere le risorse per condurre un’esistenza qualitativamente elevata.
Ma sul costo marginale zero occorre porre attenzione: le occupazioni, oggi, hanno due facce: quella umana e quello meccatronica. La prima non può essere alla mercé dell’altra.

C.     Progetto Percorso
Propongo un metodo per individuare i gradi di Libertà (Ln) percepiti in rapporto ai Vincoli (Vn) imposti, perché tutti partecipino ad un progetto esistenziale che vincola le libertà di ogni singolo soggetto alla necessità della comunità di procacciarsi i beni ed i servizi atti propagarsi all'interno e diffondersi all'esterno vestiti con l’abito della dignità.
Figura 2 -     Propensione al PRC per il Progetto PRG
Dall’esame della figura 2, relativa alla propensione di seguire il Percorso (PRC) sul tracciato del  Progetto (PRG), si evince che il grado di libertà Ln è la propensione di fare il percorso misurato in termini di tempo/occupazione.
Il percorso segue l’ordine delle priorità assegnando 10 alla propensione di fare i fatti prorpri e della famiglia e 1 alla propensione del soggetto totalmente impegnato in vicende di lavoro.
Le priorità della tabella sono quelle presunte per la determinazione del livello di dignità della persona.
Le prime 5 priorità sono priorità individuali, le altre 5 sono di carattere sociale.
Nella colonna Ord al n. 9. il Riposo comporta Vn0 = 1.
Nella colonna Ord al n. 0  la Libertà comporta Ln1 = 1 nel presupposto che il soggetto conduca già un’esistenza dignitosa.
Questa tabella si limita a definire concettualmente i confini di  elementi che concorrono a formare un cittadino consapevole dei valori esistenziali correlati alla necessità di vivere insieme nella Natura. 
 ... segue ... D.   Il Cittadino consapevole --> 



[1]  Inciso necessario per differenziarlo dal consenso imposto o coatto secondo le teorie di Antonio Gramsci.

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