Sempre attuale

Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

20 settembre 2012

Essere, Fare, Avere ... e Condividere

Creatività, bellezza, ricerca e internazionalizzazione possono risollevare le sorti dell'economia e della cultura (Gabriele Centazzo)
«Se vuoi essere etico devi imparare a mettere in questa successione quattro verbi. Il primo, essere: perché ogni individuo è unico e deve elaborare il suo pensiero, che lo porterà allo sviluppo di una personalità autonoma e a pensare con la propria testa. – Altro che il nichilismo imperante! – Il secondo, fare: il lavoro nobilita l’uomo, “dire” non conta nulla. Il terzo, avere: come giusta ricompensa del fare». Mi viene spontaneo pensare a tutti quei politici che considerano l’avere non come giusta ricompensa del fare, ma del furto... «Il quarto devi scoprirlo da solo (...)  perché solo allora sarai etico». "Il quarto verbo (svelato alla fine del testo) è "condividere". "Oggi mia nonna (che,allora, svelò al nipotino la sequenza dei quattro verbi)  si rivolta nella tomba, perché abbiamo invertito i verbi: primo, avere per essere e, con la finanza creativa e con il furto, senza fare". Così scrive Gabriele Centazzo nella proposta “Per un nuovorinascimento italiano” rivolta ai suoi colleghi delle Piccole e Medie Imprese (PMI) nell’invitarli a dare disdetta in massa dalla Confindustria, pungolandoli sul fatto che:

11 settembre 2012

Socialità e Cultura

La libertà di fare nel portare a termine progetti efficienti per ottenere beni durevoli o da consumare è compromessa dal diritto/dovere di investire e consumare secondo
criteri precostituiti in forma standard.

Ho più volte richiamato il beneficio che, in Italia, la legge concede al fattore lavoro a scapito degli altri fattori di produzione quali: il capitale, la terra e l’impresa. Ieri, il premier Mario Monti nel rivolgersi agli industriali tessili per l’inaugurazione della Fiera «Milano Unica» e successivamente, a Roma, nel faccia a faccia con i sindacati, tra l’altro, ha affermato che il governo avrà un ruolo di «facilitatore ma esige a nome del Paese che imprese e sindacati facciano di più per l’intesa». Ha aggiunto che l’obiettivo è aggiungere alla «moderazione salariale» la «modernizzazione dei rapporti di lavoro» secondo l’accordo di fine giugno 2011, cui va data piena attuazione.