Sempre attuale

Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

29 maggio 2016

La Sapienza e la Passione

Tra la Sapienza e la Passione c'è la Ragione. Ce lo dice Sant'Agostino in questo brano di maieutica magistrale per la forma con cui si svolge il dialogo tra Agostino stesso ed Evodio. Due sono i motivi per cui ricopio un brano dal libriccino edito per la collana "Piccola biblioteca agostiniana" di Città Nova edizioni, a cura di Rita Melillo. Il primo riguarda il rapporto tra i dialoganti improntato, oltre alla cortesia, anche alla reciproca consapevolezza del loro sapere. Queste battute lo domostrano:
A. - Vorrei proprio udire da te con quali prove dimostreresti con certezza che la mente è in un individuo senza esercitare il suo dominio. 
E. - Vorresti difendere tu la tesi. Per me non è facile provare il tuo assunto.

21 maggio 2016

Opportunità ed occupazione.

Occupazione per attuare progetti e progetti per creare occupazione sono i cardini sui quali ruota la libertà dei cittadini. La distinzione è essenziale per capire quali siano i compiti dello Stato rispetto ai cittadini considerati come Persone indistinte tra giovani, adulti, anziani, abitanti in città o in campagna.
Appare evidente che tanto lo Stato liberista
meritocratico, quanto quello dirigistico assistenziale, nel vano tentativo di creare occupazione, continua a seguire il fine di dare posti di lavoro agli adulti trascurando gli altri che possono essere utili in altre attività per ridurre i costi e creare anche valori non monetari.
Aumentare i posti di lavoro è possibile solo nei paesi ove la demografia non sia compromessa dall'invecchiamento.
Nei paesi, come il nostro, è necessario che le Persone abbiano nuove opportunità, oggi rese impossibili dall'invasività legislativa, fiscale e burocratica tutta protesa a colpire appunto le persone che non "lavorano" e che, allo stesso tempo, pesano perché è necessario assisterle. Queste persone hanno un orizzonte sociale di basso profilo e la sola prospettiva d'invecchiare.
Oggi lo stato continua a coltivare l'illusione di puntare sui consumi per aumentare l'occupazione. Lo fa nel modo peggiore agendo sull'inflazione creata artificialmente con l'aumento di quantità e velocità di circolazione della moneta.
C'è solo da chiederci a chi giova questa politica, quando, specie osservando l'aumento del numero di pensionati, rispetto ai soli lavoratori, artigiani e piccoli imprenditori, la curva della distribuzione del reddito si sposta e si restringe inesorabilmente .
Oggi si punta ad alzare il reddito dei poveri portandolo oltre alla soglia del corrispondente indice. Non basta! Occorre invertire la rotta e guardare al reddito medio per aumentarlo dove il tenore di vita si porti a livelli di elevata qualità.
Lo Stato si trasformi da dirigista in propagatore di opportunità e le Persone le trasformino in progetti di medio e lungo termine per svolgere attività confacenti alle conoscenze, alle aspirazioni, alle attitudini e alle capacità che sono loro proprie.


Propagazione di opportunità ed emancipazione del cittadino!
Quale migliore opportunità quella di far crescere il reddito unitamente all'emancipazione? 

Oggi, la natura non impone più i suoi ritmi che producono incertezze ed indeterminazioni logiche, statiche e dinamiche tra il progetto e la sua realizzazione, ma sono le risorse naturali ed umane già disponibili pronte a imporsi per essere utilizzate in modo deterministico in progetti individuali e collettivi di promozione sociale.  
A tal fine il reddito di cittadinanza è indispensabile perché la remunerazione non va più al lavoro come salario ma alla persona per le sue capacità distintive.

Per ultimo, il reddito di cittadinanza fa sparire la dipendenza del reddito dal lavoro prestato a terzi, per cui ognuno potrà dirsi, come non mai,  imprenditore di sè stesso.

Coscienza e intelligenza si confondono tra spirito e materia.

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05 maggio 2016

Das Kapital non è kaputt

Possibile che vi sia ancora qualcuno che non abbia capito quale grosso abbaglio accecò Carlo Marx? Qui rispondo al professor Fusaro che, quest'oggi, dal suo profilo Facebook, intende fargli gli auguri per il suo 198° compleanno.
Non è il capitale, né il libero mercato ad essere la fonte dei guai, ma il conflitto ingenerato dallo sviluppo industriale tra impresa e lavoro per la spartizione del ricavo tra profitto, salario e imposte. Ora tutti dovrebbero essere convinti che ricavare un salario senza capitale e senza impresa è impossibile se intendiamo continuare a godere le meraviglie della nostra epoca dominata dalla tecnologia.

02 maggio 2016

ENZO BIANCHI e DIEGO FUSARO:


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La città futura. Con Cristo e Gramsci



Due sognatori di fronte all'amara realtà di ciò che non cambia. Gramsci è grande per quanto abbia intuito del grande problema del vivere in collettività, ma piccolo per non averci spiegato che nessuna promessa politica è in grado di convincere la cittadinanza di elettori ad emanciparsi sul piano più elevato del proprio benessere contingente.