Sempre attuale

Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

07 aprile 2008

GEMINORUM PARADOXON (L'uomo e il pollo)

In attesa di completare un post dedicato all'amico Kara per quanto detto in Tempo e matematica in salsa di cucina” , desidero farlo partecipe di una simpatica conoscenza che ho fatto nel pubblicare sul mio sito alla pagina "L'uomo e il pollo" una poesia di Aldo Manzoli intitolata "La classificazione di Linneo" tratta dalla sua raccolta "Il mondo perfetto".
A distanza di quasi quattro anni dell'evento, Aldo Manzoli manda al Caro Signor Pollo un messaggio per ringraziarlo per l'iniziativa di essersi servito di una sua poesia per rappresentare "un uomo solo (che) scrive/ per reinventare e riordinare il mondo".
Il Signor Pollo risponde scrivendo, tra l'altro, che Pibond manifesta un particolare interesse nei riguardi della poesia Entropia che vorrebbe inserire in un post del suo blog , a meno che non voglia proporre un’altra poesia, a suo giudizio più pertinente di quella che segnalava.
Oggi, sempre il Signor Pollo, riceve questi due messaggi che ricopio integralmente.
From: aldo voce To: francesco Sent: Monday, April ..... Subject: Fw: L'uomo e il pollo
Frank, Questo signore ha un sito in cui ha pubblicato una mia poesia. Ora cerca una poesia sul tempo. Ho pensato a geminorum paradoxon. Gliela vuoi mandare? O la mandi a me che gliela giro? Secondo me ci starebbe bene.
Un salutone.
Alberto
From: francesco
To: Alberto
Eccola qui.
Grazie per l'opportunità.
A presto.
Francesco T
o: P...
Gentile signor P. , ecco la poesia che le dicevo. A parte il suo indubbio valore estetico, è interessante anche per la bonaria provocazione intellettuale che contiene. Spero vivamente le possa essere utile. Cordialmente Alberto Manzoli

°°°

GEMINORUM PARADOXON
Ad Einstein
Il tempo
è una griglia,
uno spazio curvo che s'alza,
s'avvalla, s'infossa.
Il tempo
è una biglia che danza al suo passo
in attesa del salto sull'orlo del fosso.

Il tempo
è una curva che accresce la voglia
di stare a giocare con l'arco del cielo,
salpare, partire e poi ritornare a guardare
un gemello già vecchio,
un amico sepolto, un amore svanito,
un urlo inghiottito dal fosso del tempo
e giammai sopito.

Il tempo
è un iperbole per chi resta a guardare,
per chi osserva da terra lo spazio profondo.

Il tempo
sono io ed i miei giorni svaniti
tra neri lapilli e bianchi graniti,
che ridono poi piango e non conto le ore,
mi basta un sorriso, un buon vino, l'amore
per lasciare quel RELATIVO cupo pensiero:
se il tempo è importante, se esiste davvero.
Francesco Carrozzo
°°°
... lasciare quel relativo cupo pensiero!
Alberto Manzoli ha preferito la poesia di Francesco alla sua che è questa:
°°°
Entropia

Non la bellezza fine dei poeti,
preziosa al gioco di ceselli o smalti,
illumina la grazia passeggera
del tuo visetto, mite e quotidiano,
con quelle prime rughe attorno agli occhi,
e la sua luce, ora un po' più fioca.
Ma bella sei per me che ti conosco
come un intatto frutto di stagione,
come la prima volta che ti cinsi
a offendere il tuo sesso innamorato,
di una bellezza che non piega o scuce
il nostro dissiparci di ogni giorno,
incanto umile d'acqua sorgiva
che non s'intorba né muta sapore
quando d'estate la lena vien meno.
E fermo è il patto, il pegno, il giuramento:
per questa, e per milioni d'altre chine,
compagno ti sarò nella discesa.
Alberto Manzoli
°°°
A questo materiale unisco anche quanto ha scritto Kara, perchè almeno abbia un po' di materiale recente sul tempo per continuare a ragionarci sopra.
°°°

"Il tempo è sempre stato un ottimo alleato, finora. Rimanendo sempre ottimisti,
avendo la giusta pazienza nell'attesa ogni cosa si è sempre risolta per il
meglio e, spesso, al momento opportuno.

Questo però, me ne accorgo solo ora, è solo una faccia della medaglia: il lato oscuro è che con il tempo ogni cosa viene stemperata, si dilavano le emozioni, restano gli scheletri delle c onsuetudini.

Farsi trasportare dalla inesorabile corrente porta dunque verso il grigiore, inteso come neutralità, scarico di aspetti positivi e negativi per l'effetto delle due facce del tempo.
Cavalcare il flusso, viverlo sempre al limite, come non ci fosse un altro istante, quella sarebbe la strada; ma in questo modo ci si consumerebbe come una candela sempre accesa, bruciando le energie troppo in fretta, dopo di che si cadrebbe in completa balia del tempo, senza la minima forza di resistervi."

°°°
Infine, ricopio quanto ebbi a scrivere nella pagina intitolata "L'ancora della memoria" che si trova nella sezione fatti di oggi, idee di ieri del sito http://www.pibond.it/ .
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Ognuno ha una sua personale visione del tempo.
Si è soliti pensare che la felicità duri un attimo ed il dolore un'eternità.E' vero: ma solo quando il tempo così percepito sia inteso come un valore soggettivo.
Obiettivamente questo tempo non esiste perché mancano riferimenti sui quali fondare qualsiasi valutazione.
L'emozione non ha una dimensione temporale perché è costituita da una miscela confusa di sentimenti in ebollizione, in cui nello stesso istante, deflagrano con tanta intensità sensazioni contrastanti.
Al limite, si arriva a ridere e piangere provando insieme felicità e dolore.Supponiamo che s'individui, nella propria esistenza, un attimo di felicità: ecco che dalla memoria riaffiorano i ricordi che ci permettono di mettere qualche paletto.
Chi mi legge faccia l'esperimento di tuffarsi nel proprio passato. Affiora un ricordo; lentamente le dimensioni si realizzano; gli avvenimenti sono rivissuti al punto che, nel loro succedersi, formano una serie temporale sulla quale il presente e l'immediato futuro si trasformano in riferimenti logici: questa è la memoria di lungo momento nella quale si raccoglie l'insieme dei momenti-attimi di vita che dà una dimensione all'emozione del presente.

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Ho formato una piccola antologia sul tema del tempo, dalla quale sembra trasparire una costante. Quando si esce dalla realtà del succedersi dei fatti quali ogni singola persona li vede o li riferisce, il tempo scivola nell'illusione dove lo scandire dei secondi svanisce nella caotica indeterminatezza onirica. Concludo con quanto ha sostenuto Sant Agostino, al riguardo.


Non ci sono tre tempi,
il passato, il presente e il futuro
ma soltanto tre presenti:
il presente del passato,
il presente del presente
e
il presente del futuro
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Cosa desidero dire, con questo post?
Ho scoperto che Aristotele usava il termine di Epicherema per indicare l'artificio consistente nel nascondere o esporre imperfettamente alcune premesse della propria argomentazione.
Una cosa dovrebbe apparire chiara, subito.
Kara ha una concezione del tempo dell'uomo maturo; io, Pietro, dell'uomo anziano. L'uno vive nel presente e i ricordi si fondono in esso; l'altro vive anche nel presente, ma cerca l'ancora con la quale appigliarsi con la memoria.
Per sé stessi ha ragione Kara; per la propria storia che si fonde in quella degli altri, credo, io, di avere ragione.