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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

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1. Etica senza Ontologia

Un complesso di principi morali che consentano il costituirsi di una società in cui la Libertà sia creduta il bene supremo.


L'incontro
Suppongo di formulare un’Etica che consideri l’esistenza immanente dell’uomo conforme ai principi sovrannaturali scaturenti dalle fonti religiose monoteistiche e teologiche oggi più diffuse.
Si tratta di riscoprire un’etica senza ontologia superando l’attuale principio di laicità che esclude dal sociale la spiritualità che si porta appresso attività materialmente non utile.
Sembra che la concezione materialistica del mondo consideri la Spiritualità come fatto di opinione del tutto trascurabile se priva del corrispettivo di utilità pratica. Così è per la religione, per la filosofia, per l’arte, per la musica, e per quanto altro derivi da queste attività se non producono valori monetizzabili. Infatti, a nulla vale finanziarli, se questi non suscitano interesse economico.
Di contro, considerando Valore quanto di immateriale forma la radice storica del retaggio che appartiene ad ogni individuo, a mio parere, è possibile gettare le fondamenta del modello di civile convivenza convergente verso un’etica comune ligia alle rispettive culture e tradizioni originarie.
E’ questa la via efficace per l’integrazione: non quella di rendere le Persone conformi ad un fattore standard considerandole individui, ma di restituire a ciascuno un’identità che le vicende del grande  Cambiamento stanno oscurando.
Il rapporto tra trascendenza e immanenza ha un duplice aspetto: l’uno psicologico, che interessa l’atteggiamento della singola Persona verso il sopranaturale, l’altro sociale, che coinvolge la società che professa la religione e manifesta la sua cultura con riti e tradizioni svolti rispettivamente secondo usi e costumi propri.
Per la psicologia, il rapporto tra immanente e trascendente nasce dal fatto che l’uomo, perché è cosciente, trascorre la propria esistenza nell’assecondare a proprio vantaggio il corso degli eventi, dando sfogo ai sentimenti che impegnano intelletto e istinto in un processo in cui la logica si confonde con le sensazioni nel produrre comportamenti conformi alla peculiare natura dei Bisogni. Ne consegue che Logica e Istinto, combinati, producono risultati efficaci sulle attese sperate (Fede) quando, appunto, si combinano, nell’Intelligenza (Ragione), con i sentimenti sostenuti da una Determinazione volontaria (Azione).
Queste osservazioni, assai banali, portano a pensare che, nella coscienza, si agiti un perenne dibattito tra cosa si crede valido per fare (Credere - Fede) e cosa che in effetti si ottiene con l’esperienza (Saper fare - Scienza).
La questione sta tutta nel formulare un’etica senza ontologia: ovvero un complesso di principi morali che consentano l’esistenza di una società in cui  le Persone siano libere di esistere senza subire il vincolo di dover esistere, da una parte, e dall’altra rispettino gli usi e i costumi così come si sono evoluti complessivamente nella storia umana.
Non si tratta di ammettere un’unica religione: si tratta invece che le istituzioni trovino nelle rispettive religioni e culture di riferimento, l’humus necessario per realizzare una coesione sociale globale con l’appoggio d’iniziative tendenti a riavvicinare e a riunire sotto l’egida delle singole unità nazionali, tutti i credenti delle diverse religioni. Qui non tratto quali esse debbano essere, ma ritengo che, per esserle, sia essenziale costruire il Mondo di Nazioni che si qualifica nell’Unità di Patrie dalla quale promana l’Etica per’Umanità libera.
Per chiarezza espositiva, occorre ricordare che la Libertà già costituisce la base di ogni Regime democratico perché è un bene supremo da non includere tra i diritti e i doveri.
Fede e Ragione sono quindi coesistenti per entrambi i mondi e possono vivere in modo che il trascendente non costituisca vincoli per l’immanente. Dall’immanente, peraltro, nasca, attraverso la Ragione sostenuta dalla Scienza, un virtuoso processo etico che conduca le persone a vivere in un contesto sociale equilibrato.
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Evidentemente c'è ancora qualche vecchio che la pensa diversamente: Un bel pasticcio!
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1 commento:

  1. Quali sono gli interessi e i gruppi che, ancora ostacolano il formarsi dello scenario che qui è rappresentato? Esiste già, da qualche parte una coscienza cristallina attorno alla quale quale possa formarsi una condivisione umanitaria?
    In tutti i casi le fondamenta sono la libertà religiosa e l'abbandono delle teorie materialistiche.

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