Sempre attuale

Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

14 febbraio 2013

Orientare la volontà sulla via del Destino?

La percezione della libertà scaturisce dal modo secondo il quale riusciamo a sottrarci dai Fatti contingenti per dedicare più tempo sul tracciato del Progetto. (*)


Il male è il fattore distruttivo della libertà. Intendere la libertà come autodeterminazione, significa che l’uomo è libero di fare il bene o fare il male, mentre – in realtà – nell’agire, non gli è possibile seguire una linea di rigorose certezze. Infatti, nel fare, non è in grado di sapere se fa bene o fa male e quindi agisce con minore o maggiore ragionevolezza in base alle sue conoscenze e capacità operative.
L’esito d’ogni atto è conseguente alle attese che saranno tanto più accettate, quanto più esse saranno soddisfatte, perché è bene, se i risultati corrispondono alle aspettative, e male, in caso contrario. Nell’alea del progetto sono compresi gli accadimenti non controllati dall’agente; ne consegue che, in senso generale, l’uomo, pur libero di fare, non è arbitro del proprio destino.
E il destino dell’uomo non dipende nemmeno dalla natura, perché l’uomo stesso vive in essa come attore, n’è coinvolto e ne fa parte.
C’è solo da chiedersi se la natura eserciti un dominio su tutto ciò che fa o se proceda secondo un destino ineluttabile.

12 febbraio 2013

La potenza della rinuncia


Ogni corso generazionale è caratterizzato da una Follia intesa come spazio dove i folli sguazzano. L'invadenza di costoro appare dal modo di essere Uomo, SantoIdeatore, Artefice o Guerriero e dal modo di gestire un loro corso accompagnato dalle ideologia che segnano il cambiamento che essi impongono. 
Ho accennato a questo concetto nel post intitolato a Flagias, noto nell'antichità per avere incendiato il tempio di Apollo, e ora ne ripropongo la lettura per osservare, oggi, quali siano i folli persistenti nel mantenere le cose come stanno, quelli che pretendono di cambiare menando proteste ma lasciando a casa le idee, quelli che impongono una loro volontà di cambiare solo per l'élite di appartenenza a danno degli altri, e, infine, quelli che si fanno carico degli errori del passato e pretendono che tutti si adeguino perché tutti possano godere di opportunità per migliorare la qualità della vita.
Tali sono i miei pensieri in ogni occasione di campagna elettorale e, in particolare anche in questa dove, come al solito, compio i raffronti tra i candidati concludendo che Berlusconi è ancora la persona giusta per il posto che riterrà giusto se l'esito elettorale gli concederà di governare con maggioranza sicura.

11 febbraio 2013

Si nasce liberi

Alla “Vita in diretta” su RAI 1, qualche giorno fa, ho assistito all’intervento di don Mario Pieracci durante il quale ha manifestato argomentazione contrarie alla istituzione dei diritti civili per le coppie gay. Oltre a quanto ho percepito dal suo dire che pienamente corrisponde  alle mie convinzioni, penso di aggiungere queste mie considerazioni per  adottare uno schema mentale coerente per trattare temi di etica nei rapporti tra le persone interagenti in natura. Oggi, tempo in cui la coscienza viene confusa con la scienza, è necessario ribadire che ogni decisione operativa nasce  dall'immanenza dei fatti che hanno diretta correlazione con la natura, secondo una dinamica insita in un processo coinvolgente i sentimenti e che termina, appunto, con il compimento dell'atto. Ideare, pensare di fare, nonché l'intero processo decisorio, costituiscono  un ordine trascendentale in continuo collegamento con lo scorrere dei fatti secondo la sequela osservare, credere, volere, potere e decidere.
Tale processo contraddistingue la creatività di ogni persona libera.