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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

12 maggio 2010

Lo scagnozzo di Donchì

E' capitato più volte che, al mio amico mentale Donchì, raffigurato nel banner di testata di questo blog, capitasse di prendere una madornale cantonata, al seguito della quale riusciva ad annullare ogni effetto malefico che ne generasse e, allo stesso tempo,  a cancellare, dalla storia, ogni traccia del suo operato. In effetti, uno scagnozzo non lascia segno di ciò che intende fare e non è mai successo che il padrone faccia apparire lo scagnozzo come autore delle sue gesta.
 Oggi, 12 maggio 2010, scopro il segreto di Donchì: mette in opera ogni sua geniata avvalendosi del suo "scagnozzo mentale" che aggiusta "tutte cose", per benino, come pare a lui.
Se va bene, se ne gloria; se va male, fa intervenire il suo scagnozzo.
 Perchè ne parlo? Ebbene, anch'io ho uno scagnozzo! Ecco il profilo del mio scagnozzo:
  1. ha lo stesso mio profilo;
  2. è fedele come Oliver, il mio labrador;
  3. condivide le mie stesse responsabilità;
  4. è buono come me, non commette reati, e si fida della mia coscienza.
Insomma, lo scagnozzo è davvero utile e mi raccomando al vostro, perchè tutti hanno un amico mentale ed uno scagnozzo! Chi non ha un amico mentale, uno scagnozzo e spirito, è "mezz'uomo", il ché vuol dire anche "mezza donna"! Insomma quando si ha "l'intenzione di fare qualcosa" è lo scagnozzo che lavora, non il padrone.
Il Giustizialismo colpisce lo scagnozzo, non il padrone!