Sempre attuale

Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

29 marzo 2016

Nihil foedius Europae servitute

(bozza)
27 marzo - Hooligans a Bruxelles
In questa nostra Europa appare manifesta la complessità di formare gruppi omogenei di Nazioni agenti in comunanza di interessi e unite da un forte vincolo comunitario che implichi tanto la sfera degli affetti quanto quella degli interessi. In famiglia ciò è normale come anche presso le comunità tribali. Altrove, a parte l'unità d'intenti che si forma attorno alla sopravvivenza e al soddisfacimento dei bisogni primari, poco rimane perché l'unità si mantenga e ciò accade per il sopravvenire di conflitti che alcuni provocano abbandonando il percorso del progetto esistenziale comune. Il mito tramanda le due follie ancora attive nella nostra società, la prima dell’umanità intera e la seconda quella che nei millenni si è formata in Europa. Caino e Abele, Romolo e Remo ne sono i rispettivi epigoni: entrambi agricoltori e pastori. Nei due casi il conflitto nasce tra il pastore e l'agricoltore. Il fatto appare evidente in quanto trovo scritto da Tito Livio al paragrafo 6 capo 5 del Libro "La Storia di Roma".

23 marzo 2016

La dinamica dell'occupazione è indipendente dalla sua utilità economica


Il Principio di Ragionevolezza costituisce lo stimolo per rendere accettabile l’unione di singoli Progetti individuali in un Progetto complessivo. Così l’incontro delle Persone sulle Intenzioni eleva la Propensione alla concordia rendendo possibile vincolarsi ai soggetti politici per l’intero percorso attuativo, secondo indirizzi di propagazione propri a conseguire finalità condivise.
La cartina di tornasole rivelatrice della Ragionevolezza del Progetto è la Propensione che promana dalle singole Persone, ognuna col proprio ruolo, ad accettare i vincoli necessari per la commissione di atti finalizzati al percorso da seguire.

19 marzo 2016

Ridare vigore all'anima

B O Z Z A
Non è mia intenzione, di elevare “Anima e Corpo” al vertice di una filosofia esistenziale. Tuttavia il mio sforzo - e credo di non peccare in presunzione – consiste nel ridare vigore all'anima che oggi si è dispersa in una società senza percorso, allo sbando.
Ridare vigore significa anche restituire ciò che lo Stato toglie per compiere atti di solidarietà che solo le Persone singole sono in grado di offrire con maggiore efficienza.  Fatto è che sempre meno appare giustificato che la società si divida secondo criteri di censo, cioè per classi di reddito, trascurando l'avviso che la democrazia regge solo quando, anche ad una sola persona, sia concesso di sopravvivere ma negato di esistere. Milioni di profughi che s'affacciano all'Europa sopravvivono per ritrovare l'esistenza. Noi, Europei, dobbiamo ritrovare l'anima coperta di ragnatele e le Nazioni debbono restituire ai rispettivi Cittadini le risorse che estorcono agli imprenditori e ai lavoratori per dissiparle negli sprechi, nelle guerre e nell'assistenza pubblica e privata ugualitaria inefficiente.  L'azione politica predominante contrasta ancora l'avvio di forme associative assicurative e previdenziali private complementari animate dall'amorevole volontà di tutti abbandonando gli interventi degli organi collettivistici agenti sotto ferma di cooperative. Ad ognuno il compito che gli è proprio: allo Stato assicurare libertà, dignità e sicurezza; al Cittadino quello di essere il motore che fa funzionare una società che mira ad una elevata qualità esistenziale.