Sempre attuale

Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

15 novembre 2011

Guglielmo di Ockham

Nel pozzo c’è sempre un fondo. Nessuna Follia ha uno sviluppo in continua estensione.

Penso rivivremo un’epoca sostanzialmente simile a quella tra il XIII e il XIV secolo, durante la quale, nella disputa tra papa, imperatore e i nuovi poteri delle monarchie nazionali e delle città, che si ponevano spesso allo stesso livello dei poteri "universalistici" di papa e imperatore, Guglielmo di Ockham si oppose sia alle tesi ierocratiche di Bonifacio VIII, sia a quelle della laicità dello Stato di Marsilio da Padova. Secondo lui autorità religiosa e civile dovevano essere nettamente separate perché finalizzate a scopi diversi, così come diversi erano i campi della fede e della ragione[1].
Queste poche righe per individuare l’ancora alla quale far attraccare la barca della mia memoria sulle ragionevoli circostanze della trasformazione lenta e lacerante che hanno subito i Poteri che da “Universalistici” sono ora “Costitutivi”.
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14 novembre 2011

Il Processo storico: Follie

B O Z Z A
Follia? Un Fatto ci coinvolge per un attimo, si annienta nel presente e ci porta a vivere Eventi futuri.

Ognuno ha una sua personale visione del tempo. Si è soliti pensare che la felicità duri un attimo e il dolore, un’eternità. E' vero solo quando il tempo così percepito sia inteso come un valore soggettivo.
Oggettivamente questo tempo non esiste perché mancano riferimenti sui quali fondare un pensiero. L'emozione non ha una dimensione temporale perché è costituita da una miscela confusa di sentimenti in ebollizione, in cui, nello stesso istante, deflagrano con tanta intensità sensazioni contrastanti. Oltre questo confine, si ride e si piange provando insieme felicità e dolore.
Nella memoria, affiora un attimo di felicità: ecco spuntano i ricordi che permettono di porre qualche paletto.

27 ottobre 2011

Lo stimolo al cambiamento

Bella notizia! La lettera attesa da chi beneficerà degli impegni presi stamani da Berlusconi al Consiglio d’Europa, è il buongiorno a tutti noi italiani e ai cittadini degli altri paesi dell’Unione che si riconoscono in una società libera e democratica.  Nel nostro amato Paese, all’impresa è negato il ruolo essenziale di promozione e sviluppo sociale ed economico; gruppi d’individui si alimentano attraverso il conflitto d’interessi disperdendo in privilegi cospicue risorse di lavoro e di capitale; ogni forma associativa è trasformata in ordine corporativo ove lo scopo è solo il privilegio di appartenenza. La lettera percorre tutti gli aspetti degli squilibri che si sono prodotti nel percorso storico iniziato con la fine della seconda guerra mondiale.  Mi pare che, ora, il Parlamento italiano, trattando in toto e subito quanto di sua competenza, non abbia altra scelta che porre in disarmo la molesta dialettica alimentata dalle ideologie arcaiche che, per troppo tempo, hanno inquinato le nostre scelte politiche.

31 maggio 2011

Uno sfondo per capire

Mi soffermo sulle difficoltà che riscontriamo oggi nell’orientarci in questo nostro mondo in continuo e tumultuoso movimento. Da un giorno all’altro vediamo sorpassata la misura dell’incredibile per i fatti, spesso inattesi, che non finiscono mai di sorprenderci. Viviamo un cambiamento radicale. Abbiamo perso l’orientamento. Non sappiamo più se quanto aspettiamo per oggi, abbia origine nelle previsioni di ieri. L’orizzonte sociale ed economico si restringe continuamente e, in qualsiasi modo rigiriamo i presentimenti, vediamo scarsa luce nel nostro futuro.
Scrivo i periodi che precedono con amarezza e contro la mia indole solitamente orientata a vedere il lato positivo in ogni cosa. Di contro, infatti, penso che tutto dipenda dall’uso del metro col quale misuriamo i guai che ci portano ad avvistare il fondo del baratro, mentre un suo uso corretto ci porterebbe a valutarli più realisticamente e in senso positivo.

Le ruote della storia

Le ruote della storia non girano per un verso solo! C'è rischio che a qualcuno rimanga solo il petrolio ... quando invece le fonti energetiche si diversificheranno ulteriormente. E' un'osservazione di carattere generale e serve per non ricadere nella trappola del colonialismo fatale per chiunque volesse ancora avvicinarlo.
Ora, più che al petrolio, pensiamo alla gente cercando di liberarla dal bisogno e soprattutto dalla paura!

26 maggio 2011

Movimento e Cambiamento (*)

Abbiamo voluto noi, questo Cambiamento?
Cerco di integrare le teorie dell'economia con quelle della sociologia, partendo da un’osservazione banale. Una classe d’individui gode di equilibrio sociale quando, indipendentemente dal regime vissuto, allo stesso, si accompagna un contestuale equilibrio economico. Da ciò deduco che socialità ed economia possano essere considerate come un Sistema univoco alimentato dai Cambiamenti che l’ingegno e il lavoro degli individui sono in grado di determinare usando le risorse ricavate nel proprio habitat. Il sistema socio economico è immerso nella natura, e si sostiene con energie proprie e altre disponibili.

05 maggio 2011

Riconoscimento e spiegazione

Trascrivo qui un mio commento sul blog Vivere est philosophari di Vincenzo Fano al suo post La fallacia dei no-go theorems, con riserva di utilizzarlo in altre occasioni.
La percezione degli oggetti esterni” – così scrive Teodorico Moretti Costanzi al capitolo II di Noluntas del 1941 – “appartiene al pensiero spontaneo che si manifesta, nell’atto, come distinzione del soggetto conoscente e cosa conosciuta ed ha perciò la vivezza dell’immediato cui è implicita l’evidenza del fatto: il susseguente giudizio riflessivo sul rapporto mantiene, necessariamente, la distinzione costitutiva di esso e perciò non è spiegata, ma solo riconosciuta …”.

04 marzo 2011

17 Marzo

Festeggiamo perché, da oltre un millennio, siamo una Nazione anche se tra le ultime a costituirsi come stato unitario. Certamente non festeggiamo lo Stato attuale che difficilmente sopportiamo nel suo essere così disordinato ed inefficiente. Insomma, dobbiamo essere tutti italiani di Serie A che si riuniscono attorno alla bandiera per invocare che chi sta sul carretto, scenda e si metta a spingere o tirare per il verso giusto.
Quindi, il 17 marzo guardiamo negli occhi un sedicente padano e  invitiamolo a recarsi in Libia, per tentare di dare una felice conclusione alla nostra antica politica coloniale, togliendo il malloppo di Gheddafi all'avidità dei petrolieri, americani, inglesi e italiani.
... Non dimentichiamo di incontrare i napoletani e dir loro di dare una ripulita alla città!
Queste sarebbero buone intenzioni per far festa ... basta pochi giorni per organizzarla e per confezionare qualche milione di bandierine da accompagnare all'Inno di Mameli, in memoria della nostra storia antica.