Il fatto altera la libertà dell'Uomo. |
(Testo da rielaborare e da ricapitolare)
Davide Gionco, in un suo post in Attivismo.info, dedicato all'ignoranza ostinata in economia, tra l'altro, scrive che la realtà è che l’economia non è una “scienza neutrale”, come ce la presentano oggi sui mass media, ma è una scienza umana, infarcita di idee, di motivazioni politiche e a rischio di diventare una ideologia irrazionale. Parole convenienti ed opportune per introdurre il concetto di “piena occupazione”, che, sin dall'inizio del secolo scorso ha trovato il mondo diviso sul come ottenerla. La piena occupazione è la situazione di chiunque voglia trovare [un impiego*] che gli consenta di mantenere in modo dignitoso la propria famiglia e lo possa fare quando le piccole e medie imprese siano piene di ordinativi. Parole dello stesso Gionco!
A tal fine, la politica di stimolare i consumi per aumentare il prodotto interno lordo (PIL) anziché l'occupazione, sembra essere non idonea per risolvere il problema e ciò perché il nodo da sciogliere sta nel criterio di scelta per orientare le maggiori quote di reddito conseguite attraverso lo stesso aumento dell'occupazione, che, appunto, sottraggono maggiori quote di risorse umane e materiali. Non sono più ammissibili politiche semplicistiche come quelle sulla piena occupazione di solo impiego o lavoro, condotte secondo le peggiori applicazioni delle teorie keynesiane che, alla fine, producono sprechi, risorse inutilizzabili e conducono i lavoratori verso la pensione anticipata. Dal mio post "Civiltà dei Consumi", traggo i termini per esporre il campo sul quale il problema si estende.
Le decisioni sul merito dell’utilizzo delle Risorse costringono i politici a muoversi tra contrastanti pressioni lobbistiche e a impegnarsi in confuse discussioni ideologiche che spingono a:
- lasciarle al cittadino per incrementare ulteriormente i consumi o la formazione di risparmio individuale riducendo l'imposizione fiscale personale;
- conferirle alle imprese per stimolare propri investimenti favorendo il mercato mobiliare da una parte e riducendo le imposte sui consumi, dall'altra;
- ridistribuirle nel welfare e/o nelle imprese e/o in investimenti strutturali.
La decisione giusta è lasciare a ognuno le risorse che accumula avviandolo verso un proprio progetto.
°°°
La lotta di classe si è formata quando si sono venuti a contrapporre i fattori produttivi Terra, Capitale e Impresa, con quello del Lavoro. Questa fase iniziò più di due secoli fa e, da allora, apparvero i conflitti sociali causati principalmente dalla dislocazione delle materie prime, dalla predisposizione culturale della popolazione e dai fattori di incertezza derivanti dagli eventi provocati dalle Follie formate essenzialmente dalle guerre e dalle nuove invenzioni che incalzavano.
Dagli effetti di questa contrapposizione sviluppatasi in un arco così lungo di tempo, è possibile desumere:
Le contrapposizioni ancora oggi avvengono sotto le linee ideologiche del socialismo e del liberalismo, intese nel senso classico.Le contrapposizioni, in realtà, non si sviluppano tra i fattori produttivi, ma ricadono tra chi ha il governo di questi fattori e cioè su chi fonda la propria politica col presupposto di realizzare la felicità dei cittadini. Il socialismo ha creduto di realizzare questa felicità con la pianificazione delle risorse attraverso complicati e dispendiosi sistemi di ridistribuzione del reddito, il liberalismo, all’opposto, con la limitazione degli interventi sull’economia, lasciando il tutto all’autoregolamen-tazione dei mercati che notoriamente, sono sempre imperfetti e soggetti a spinte monopolistiche.
Ancora oggi il dibattito politico si svolge su classi di fattori inquadrati come se agissero nel cassetto esclusivo di ogni teoria delle scienze umane e non sull’insieme dei fattori considerati in C., e dove Impresa e Lavoro sono strettamente associati per avere il controllo di Terra e Capitale accumulato in un quadro complessivo antropocentrico.
Al riguardo ritengo praticabile una logica che possa inquadrare tutti gli elementi per superare, nelle "scienze umane", gli errori che nascono nel delimitare il campo di osservazione a singoli aspetti dei fenomeni osservati postulando sistemi retti sul principio della società umana in regime di equilibrio psicologico, economico e sociale.
La sociologia ricerca la pace sociale, l’economia l’equilibrio di mercato, la psicologia il benessere personale.
Il politico tenta di conciliare i contrasti che l’eventuale equilibrio di mercato possa far nascere sul piano sociale; lo psicologo, consentendo dilazioni al pagamento della parcella, cerca di dotare il lavoratore della tenacia necessaria per aggiornarsi e ricercare una nuova occupazione, ma, oggi, il potere si concentra ancora sul politico che manovra l’economia alternando interventi sociali a concessioni liberalistiche.
Osservo che attualmente pochi credono che sia possibile superare questa impasse e la cosa sorprende soprattutto in presenza dell’alto grado di sviluppo delle tecnologie sfruttate perseguendo politiche di marketing anziché quelle coerenti con la promozione umana.
E’ giunta l’ora di impegnarci per aprire i cassetti nei quali gli specialisti hanno racchiuso le loro conoscenze; raggrupparle in modo sistematico conciliando il vecchio col nuovo e ostacolare chiunque che, con logica eticamente scorretta, continui a volgere il tornaconto politico ed economico mantenendo aperto il conflitto sociale, da una parte e dall'altro si accanisca a cercare la realtà nel suo stesso strumento quando la verità, secondo antichi principi, si rivela negli effetti che producono sull'uomo.
- che, attraverso lo sfruttamento di posizioni monopolistiche si accumuli ricchezza a detrimento del fattore impresa e quindi anche di quello del lavoro creando sottosviluppo e disoccupazione (Terra e Capitale versus Impresa e Lavoro);
- che, attraverso la socializzazione di terra, capitale e impresa, non prendano corpo iniziative che danno origine allo sviluppo che consenta di mantenere alto il grado di occupazione (Terra, Capitale, Impresa versus Lavoro);
- che solo mantenendo complementari impresa capitale e lavoro con lo sfruttamento di terra, si possano effettivamente creare quelle condizioni per mantenere il benessere economicamente inteso (Capitale, Impresa, Lavoro versus Terra).
Quanto precede conduce a considerare "l'occupazione" come Diade (11) racchiusa nel sistema nel quale si estende tra l'operosità (10) e la libertà di espressione (12). L'uomo, formante un sistema con la natura, soggiace agli accadimenti naturali tra i quali quelli volontari operati da lui stesso, e reagisce in modo istintivo muovendo sentimenti e ragione ad agire per persistere sul percorso del suo progetto, oppure per avviarsi a percorrere un progetto diverso. Questa è la prima proposizione enunciata a pag. 43 di Oltre il tempo - Uomo e Persona.
In questo post seguono, dopo l'esposizione delle 29 Proposizioni, la Tavola delle Diadi, dei Principi delle Istituzioni, i Principi fondamentali della Costituzione romana del 1849, i 29 articoli di un progetto di Statuto della Nazione e le basi d'inquadramento del Cittadino consapevole. Brevi note concludono questo mio post.
* Gionco scrive: "La “piena occupazione”, ovvero una situazione per cui chiunque voglia trovare un posto di lavoro dignitoso per mantenere la propria famiglia lo possa fare ed una situazione per cui le piccole e medie imprese siano piene di ordinativi è in realtà un obiettivo politico che non conviene a coloro che detengono i grandi capitali. Per questo i “capitalisti” spingono i mezzi di informazione e la politica nella direzione di favorire i propri interessi e non quelli della maggioranza della popolazione." Nel mondo anglosassone il "posto di lavoro" è job, impiego, per cui il diritto non è un posto di lavoro, ma, genericamente, un'opportunità di lavorare!
La Tavola DiPrIs Vale per tutti che desiderano segnarsi in un percorso, iniziando da A0, e scegliendo una direzione sino a giungere alla parte opposta.
Libertà A0 giunge al Patrimonio E4; Indipendenza e Autonomia B0, giunge alla Sussidiarietà E3; Catallattica (in animo del dono di sé) A1, giunge a Comunità e Stato E5.
In realtà i percorsi seguono linee a zig-zag, in
ascendenza o in discendenza ed ognuno può sceglierne uno secondo la propria
indole.
La cerniera attorno alla quale gira la porta che si apre
sul percorso dal Dominio E0 all’ONU E6, sulla gestione delle Risorse
occorrenti alla raccolta dei beni per il Bene
comun C0, è incardinata sui Principi
di Sussidiarietà che si allocano al livello E misurato in termini di Creanza,
Conoscenza e Saggezza D0, sul 3°
Ordine commisurato al parametro di Coscienza
e Responsabilità B1, dell’Agente.
In realtà i percorsi seguono linee a zig-zag, in
ascendenza, in discendenza, in direzione destra e sinistra ed ognuno può
sceglierne uno secondo la propria necessità, indole e desiderio.
Che si fa nel percorso? Si inizia sempre da A0 e si getta in un sacco tutto ciò che
ha fatto parte del nostro percorso di vita passata. Per formulare un progetto,
si recupera dal sacco ciò che serve per stare sul percorso in atto o cambiarlo,
sotto copertura dell’Autonomia di cui si è investiti secondo i Principi da B0 all’Operosità e trasparenza
A2.
Nel passo successivo si ripete sino al punto in cui ci si
ferma.
Non si è soli. Al percorso partecipano cinque amici soci
che seguono varie vie sino ad averle esplorate tutte. È un gioco come quello
dell’Oca le cui poste sono:
1. gli accadimenti o i fatti entelechiani,
2. le risorse immateriali, materiali e umane e
3. i gettoni determinati in unità di tempo (ore, settimane, decadi, mesi, anni, lustri, e secoli).
Sì. Un gioco con una tavola ricavata da DiPrIs e 3 mazzi
di 42[1]
carte ciascuno, per socializzare ed emanciparsi.
In posizione 0, ci si chiede se nel clan in cui si opera
si è sufficientemente autonomi per sciogliere i vincoli cui si è sottoposti per
modificare il percorso verso un’esistenza orientata alla qualità della vita.
La Tavola comprende 0 + 29 Tessere relative ad
altrettanti Principi ordinati orizzontalmente in 5 fasce di gradi o livelli di
libertà, da A ad E e,
verticalmente, in 4 Ordini distintivi di
responsabilità.
Ogni giocatore impersona un’Istituzione. All’inizio, tutti stanno in A6. Il gioco prosegue partendo da A0 e finisce quando i 5 giocatori raggiungono la meta delle loro
peculiarità distintive che per collocarli tra i talenti E, idonei ad occupare una qualsiasi posizione da A6 – E6 cioè ai vertici delle
Istituzioni in Fig. 15. (Capo Famiglia, Amministratore del Bene comune, Sindaco
o Senatore, Capo di Stato, Monarca o Presidente di una Nazione democratica, Membro
del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Si parte da A0, ma nessuno ci resta, perché il livello o grado
di libertà è zero. Infatti, tutti i partiti e movimenti politici, secondo i
loro costrutti ideologici, oppongono resistenza al cambiamento.
·
In B0 sta chi combatte per l'indipendenza delle
Nazione e per l'autonomia dello Stato.
·
in C0 sta chi ama la natura, la terra, gli animali,
e il prossimo suo come sé stesso.
·
in D0 sta chi si informa, studia e crea prima di
fare.
·
in E0 sta chi esercita il Dominio con
consapevolezza.
·
in A1 sta chi fa uno scambio senza distinguere
il necessario dal superfluo e tratta sui mercati con spirito di reciprocità.
·
in B1 stanno tutti solidalmente nell'atto di
fare qualche cosa.
·
in C1sta il mediatore che stabilisce le regole
secondo le quali le parti vanno ripartite.
·
in D1 sta chi rende disponibili le risorse umane
e materiali.
·
in E1stanno tutti nell'usare il cervello quando
progettano, programmano e agiscono.
·
in A2 fate vobis sino a E4 dove avete un dominio
sul Patrimonio.
·
D A5 in poi si tratta di risolvere un complesso
indefinito di matrici lineari sulla base delle 29 proposizioni qui sotto
trascritte. Il risultato consiste nel numero di gradi di libertà che si hanno
in ognuna delle prime 10 tessere.
Insomma, è come il gioco dell’oca, dove, peraltro la
partita si compie in Zona A5 – E6. Ma quali sono i Principi che stanno alla
base delle proposizioni. Qui di seguito sono elencati così come li ho riordinati
e aggiornati rispetto a quelli elencati a pag. 169 e 170 di Oltre il tempo – Uomo e Persona[2].
0
|
Il mondo è tutto ciò che
accade alla persona:
Uomo -> Persona -> Società |
|
0
|
A0
|
La resistenza al
cambiamento si riscontra nei movimenti ispirati alle ideologie.
|
1
|
B0
|
Produrre
ricchezza dalle risorse rinnovabili perché tutti si associno per impegnarsi
nel bene comune
|
2
|
C0
|
I rapporti
culturali sono rilevanti per la ricomparsa di atteggiamenti sospinti da una
visione catastrofica del mondo futuro
|
3
|
D0
|
Il
dominio nasce dal sentimento inviolabile di possesso di tutto ciò che si fa,
si produce e si dispone
|
4
|
E0
|
La libertà di
negoziare è alla base del soddisfacimento dei bisogni necessari per condurre
una esistenza dignitosa.
|
5
|
A1
|
I
beni pubblici o privati sono affidati alla gestione di persone che agiscono
sotto il vincolo sociale.
|
6
|
B1
|
Le società e le
fondazioni riguardanti le funzioni pubbliche non possono reinvestire i
profitti oltre alle spese per le attività istituzionali e dei relativi
interessi.
|
7
|
C1
|
Tutti
hanno coscienza che l’uomo è re nella natura e la natura è asservita all’uomo
per i propri bisogni.
|
8
|
D1
|
Tutti possono
comportarsi liberamente in modo da non portare nocumento ad alcuno.
|
9
|
E1
|
Tutti
agiscono in modo trasparente e nel rispetto di sé stessi e del prossimo.
|
10
|
A2
|
Tutti possono
occuparsi secondo la propria indole in ambito artistico, professionale,
imprenditoriale e civile dei sevizi.
|
11
|
B2
|
Tutti
possono associarsi per la tutela della personalità.
|
12
|
C2
|
Libertà di
espressione
|
13
|
D2
|
Libertà
di associazione
|
14
|
E2
|
Libertà dal
bisogno
|
15
|
A3
|
Libertà
dal disagio
|
16
|
B3
|
Restituire al
cittadino la dignità della persona (Tassa piatta e Reddito di Cittadinanza).
|
17
|
C3
|
Le
persone che operano sui fattori di produzione devono essere eque nella
gestione e per il loro reintegro ciclico.
|
18
|
D3
|
Abrogare le leggi
che costituiscono privilegi e protezioni ad esclusivo vantaggio di organismi
cooperanti e/o corporativi.
|
19
|
E3
|
Sussidiarietà
col decentramento amministrativo e col prelievo fiscale locale sotto la guida
delle persone responsabili.
|
20
|
A4
|
Rimozione di
vincoli e restrizioni all’attività economica, per consentire, ovunque la
riduzione dei costi marginali.
|
21
|
B4
|
La
definizione di un contesto istituzionale, per regolare e favorire il miglior
utilizzo delle risorse umane e materiali.
|
22
|
C4
|
Adozione di misure
che contemplino lo sviluppo del capitale umano rispetto all’accumulazione del
capitale fisico.
|
23
|
D4
|
Il
completamento delle riforme sull’occupazione, per superare il conflitto tra
impresa e capitale.
|
24
|
E4
|
Il capitalismo
occulto anonimo: Abrogazione della personalità giuridica.
|
25
|
A5
|
La
maschera del terrorismo fondamentalista;
|
26
|
B5
|
La droga, bestia
feroce;
|
27
|
C5
|
Le
ideologie contro la castità, il matrimonio e la famiglia
|
28
|
D5
|
Le quattro religioni
storiche.
|
29
|
E5
|
Comunità
e Stato (conduzione e gestione).
|
Le 5 Istituzioni
|
||
1
|
A6
|
Patria, Famiglia e
Persona (fiscalità locale, statale e nazionale).
|
2
|
B6
|
Comunità:
il Bene comune.
|
3
|
C6
|
Stato inserito in federazioni
|
4
|
D6
|
Nazioni
riconosciute dall’ONU.
|
5
|
E6
|
ONU di Nazioni,
non di Stati.
|
[1] Il
numero è casuale: il gioco è ancora da inventare.
[2]
Pibond: Oltre il tempo- Uomo e Persona – Lampi di Stampa – 2015. Prevedo di
pubblicare una nuova edizione aggiornata.
Tavola DiPrIs aggiornata
Il Crusgioco (il nuovo Monopoli: si gioca in 5... * ) |
P R O M E M O R I A
----- /////-----
COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA ROMANA
(1849)
(Vale come modello di Costituzione per gli stati)
Principii fondamentali
I. La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il
popolo dello Stato Romano è costituito in repubblica democratica.
II. Il
regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità. Non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.
III. La repubblica colle leggi e colle istituzioni
promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.
IV. La repubblica riguarda tutti i popoli come
fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l’italiana.
V. I Municipi hanno tutti eguali diritti: la loro
indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato.
VI. La più equa distribuzione possibile degli
interessi locali, in armonia coll’interesse politico dello stato è la norma del
riparto territoriale della repubblica.
VII. Dalla credenza religiosa non dipende l’esercizio
dei diritti civili e politici.
VIII. Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla
Repubblica tutte le guarentigie necessarie per l’esercizio indipendente del
potere spirituale.
Articoli dello Statuto della Nazione.
(Ripresa dallo Statuto Albertino?)
Art. 1 Territorio, patria, località, Stato e
Nazione
Art. 2 Indipendenza, Autonomia e Personalità*
Art. 3 Storia, Tradizioni e Cultura
Art. 4 Comportamenti, Proprietà, Rapporti
economici e sociali
Art. 5 Libertà di negoziazione
Art. 6 Beni privati e pubblici
Art. 7 Associazioni, società e fondazioni
Art. 8 Natura e ambiente
Art. 9 Risorse umane e materiali
Art. 10 Paradigma dei rapporti sociali
Art. 11 Diritto di associazione
Art. 12 Diritto alla personalità
Art. 13 Libertà religiosa
Art. 14 Libertà di espressione
Art. 15 Libertà di occupazione
Art. 16 Libertà dal disagio
Art. 17 Dignità della persona
Art. 18 Gestione del patrimonio Nazionale
Art. 19 Gestione delle criticità
Art. 20 Sussidiarietà
Art. 21 Rimozione vincoli e restrizioni alla libeertà
Art. 22 Propagazione economica e sociale
Art. 23 Sviluppo orientato ai valori umani
Art. 24 Aspetti economici e sociali
dell’occupazione
Art. 25 Il Patrimonio Comune
Art. 26 Sicurezza degli Stati nell’ambito della
Nazione
Art. 27 Igiene e Sanità
Art. 28 Diritto di famiglia
Art. 29 Etica e rapporti con la filosofia e le
religioni storiche.
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*Il concetto di Sovranità va circoscritto alla triade: Indipendenza, Autonomia e Personalità.
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*Il concetto di Sovranità va circoscritto alla triade: Indipendenza, Autonomia e Personalità.
Il Cittadino consapevole
L’Uomo Donna si muovono sul percorso fAB. La
Società si muove lungo il percorso aAB->fEF. (Diagramma da rifare)
Ho individuato 34 categorie sui quali por
mente per tenere sotto controllo la reattività sociale. Oggi la società vive in
confini circoscritti alle libertà negative. Quelle positive sono in preda agli
Stati governati dal potere globale della finanza.
Questo potere promuove solo accumulo di denaro,
attraverso istituzioni private e pubbliche che usano le conoscenze sulla natura
per indurre quel processo involutivo della politica che avvolge il mondo
intero, anziché realizzare quanto fu stabilito dal Terzo Principio Generale in
premessa alla Costituzione Romana del 1849 nell’indirizzare le istituzioni a promuove il miglioramento
delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.
C’è un modo solo
per salvarci:
·
Rilevare le
risorse umane e i patrimoni (beni immobili e mobili) inutilizzati usati in
contrasto alla libertà di esistere dove, sul diritto, gravi solo il peso
di un’etica condivisa e dove le leggi coniugano la libertà attraverso l’equità
e la giustizia, per trasformarli e
·
attuare, in tutte
le istituzioni pubbliche e private un radicale cambiamento di missione da
orientare sulla propagazione dei valori segnati tra le tessere 20 (Consumo
etico) e 24 (Moneta) nel Tabellone dei 29 articoli dello Statuto delle Nazioni.
Note
in appendice
… Allora, Menenio e Leonardo, insieme, ne
cercano un terzo (1+1=2; 2+1=3). Questi
fanno società alla pari, scrivono uno statuto, passano al bar e bevono una
birra. Si riuniscono e in 3 decidono di trovare altri due amici in modo che i
primi tre conservino la maggioranza di 2/3. Così la società aumenta a 5 persone
che decidono di acquisire altri due membri. Nei passi successivi i soci
diventano 8 e la maggioranza cala al 60%; poi 13 con maggioranza che risale al
62%; 21, maggioranza 61,5% circa; infine 34, maggioranza 61,9% circa. Ecco
dunque su quel torpedone i matematici non erano in numero infinito né
indefinito ma in 34 più l'autista che era lo stesso Menenio.
Durante la gita i 34 dovevano decidere se
aumentare il numero dei soci a 55 (34+21) oppure nominare 2 persone, tra loro
per costituire un'altra società. Avevano deciso che la cosa si sarebbe discussa
sino a quando si sarebbe raggiunta una maggioranza di almeno 62%.
Li lascio discutere e passo a dire perché
racconto la storia.
Secondo me una democrazia non funziona più
quando il suo governo non è sostenuto da almeno il 61,8033988749895% (61%)
degli elettori.
La democrazia deve avere regole e numeri
definibili e definiti.
Roma, 9 agosto 2015
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Lo strumento dell'armonizzazione fiscale pur
previsto nei Trattati di Roma del 1957 non fu mai usato. È giunto il momento di
applicarlo. Il Trattato di Maastricht fu una iattura. Grazie inglesi e
scozzesi! Vi invitiamo e restare e configurare assieme la forma politica
dell'Europa, con la dichiarazione delle libertà di tutti i suoi Popoli.
Roma, 24 giugno 2016
-------------------------------------
Sono trascorsi quasi due anni, e, ieri, uno dei
matematici che compone il gruppo dei 0 (io) + 33, mi scrive un messaggino su
What's up per comunicarmi che intendono fare un'ultima gita. Avevano deciso che
il 145° del gruppo sarebbe stato il numero 0 di un nuovo gruppo di 145. Cioè io.
Ma, perdinci, ci sono torpedoni autorizzati a trasportare 145 Persone?
Questo è il problema dello zero che si sdoppia.
A tal fine intendono creare un Movimento, una
forma associativa tra gruppi che consenta al primo gruppo - che è di soli
matematici - di mantenere neutri i rapporti col secondo gruppo, che è di soli
religiosi delle quattro religioni storiche, e col terzo gruppo che è di soli
filosofi.
Il tutto per scrivere la Dichiarazione delle
Libertà dell'Uomo.
Roma, 9 maggio 2017
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Prima di chiudere le loro riunioni lasciarono
questo appunto.
· Qualificazione
per l'elezione di un cittadino: 5% (base elettorale minima 100)
· Qualificazione
per l'elezione di un raggruppamento: 25% (base elettorale 1000)
· Maggioranza
non qualificata: 45% < M1<= 50%
· Maggioranza
qualificata :50% < M2< =62%
· Maggioranza
assoluta: M3 > 62%
· La
legge elettorale è legge Statutaria
Il voto si esprime su Proposizioni e su progetti
di legge e si discutono per i loro effetti in senso generale lasciando al
governo la responsabilità di emettere regolamenti attuativi.
Roma 16 maggio 2017
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Il mancato raggiungimento della qualificazione
di uno dei candidati o dei partiti comporta l’esclusione dal gruppo.
Roma 18 maggio 2017
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Uno di loro fu incaricato di formare i gruppi e
rilasciò questo diagramma senza denominazione perché nessuno seppe come
denominarlo.
Roma 27 maggio 2017
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