Sempre attuale

Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

07 giugno 2018

Funzione di Verità nelle scienze umane

Il fatto altera la libertà dell'Uomo.
 (Testo da rielaborare e da ricapitolare)
Davide Gionco, in un suo post  in Attivismo.infodedicato all'ignoranza ostinata in economia, tra l'altro, scrive che la realtà è che l’economia non è una “scienza neutrale”, come ce la presentano oggi sui mass media, ma è una scienza umana, infarcita di idee, di motivazioni politiche e a rischio di diventare una ideologia irrazionale
Parole convenienti ed opportune per introdurre il concetto di “piena occupazione”, che, sin dall'inizio del secolo scorso ha trovato il mondo diviso sul come ottenerla. La piena occupazione è la situazione di chiunque voglia trovare [un impiego*] che gli consenta di mantenere in modo dignitoso la propria famiglia e lo possa fare quando le piccole e medie imprese siano piene di ordinativi. Parole dello stesso Gionco!


A tal fine, la politica di stimolare i consumi per aumentare il prodotto interno lordo (PIL) anziché l'occupazione, sembra essere non idonea per risolvere il problema e ciò perché il nodo da sciogliere sta nel criterio di scelta per orientare le maggiori quote di reddito conseguite attraverso lo stesso aumento dell'occupazione, che, appunto, sottraggono maggiori quote di risorse umane e materiali. Non sono più ammissibili politiche semplicistiche come quelle sulla piena occupazione di solo impiego o lavoro, condotte secondo le peggiori applicazioni delle teorie keynesiane che, alla fine, producono sprechi, risorse inutilizzabili e conducono i lavoratori verso la pensione anticipata. Dal mio post "Civiltà dei Consumi", traggo i termini per esporre il campo sul quale il problema si estende.
Le decisioni sul merito dell’utilizzo delle Risorse costringono i politici a muoversi tra contrastanti pressioni lobbistiche e a impegnarsi in confuse discussioni ideologiche che spingono a: 
  1. lasciarle al cittadino per incrementare ulteriormente i consumi o la formazione di risparmio individuale riducendo l'imposizione fiscale personale; 
  2. conferirle alle imprese per stimolare propri investimenti favorendo il mercato mobiliare da una parte e riducendo le imposte sui consumi, dall'altra; 
  3. ridistribuirle nel welfare e/o nelle imprese e/o in investimenti strutturali.
 La decisione giusta è lasciare a ognuno le risorse che accumula avviandolo verso un proprio progetto.
°°°
 La lotta di classe si è formata quando si sono venuti a contrapporre i fattori produttivi Terra, Capitale e Impresa, con quello del Lavoro. Questa fase iniziò più di due secoli fa e, da allora, apparvero i conflitti sociali causati principalmente dalla dislocazione delle materie prime, dalla predisposizione culturale della popolazione e dai fattori di incertezza derivanti dagli eventi provocati dalle Follie formate essenzialmente dalle guerre e dalle nuove invenzioni che incalzavano.
Dagli effetti di questa contrapposizione sviluppatasi  in un arco così lungo di tempo, è possibile desumere:
Le contrapposizioni ancora oggi avvengono sotto le linee ideologiche del socialismo e del liberalismo, intese nel senso classico.
Le contrapposizioni, in realtà, non si sviluppano tra i fattori produttivi, ma ricadono tra chi ha il governo di questi fattori e cioè su chi fonda la propria politica col presupposto di realizzare la felicità dei cittadini. Il socialismo ha creduto di realizzare questa felicità con la pianificazione delle risorse attraverso complicati e dispendiosi sistemi di ridistribuzione del reddito, il liberalismo, all’opposto, con la limitazione degli interventi sull’economia, lasciando il tutto all’autoregolamen-tazione dei mercati che notoriamente, sono sempre imperfetti e soggetti a spinte monopolistiche.
Ancora oggi il dibattito politico si svolge su classi di fattori inquadrati come se agissero nel cassetto esclusivo di ogni teoria delle scienze umane e non sull’insieme dei fattori considerati in  C., e dove Impresa e Lavoro sono strettamente associati per avere il controllo di Terra e Capitale accumulato in un quadro complessivo antropocentrico.
Al riguardo ritengo praticabile una logica che possa inquadrare tutti gli elementi per superare, nelle "scienze umane", gli errori che nascono nel delimitare il campo di osservazione a singoli aspetti dei fenomeni osservati postulando sistemi retti sul principio della società umana in regime di equilibrio psicologico,  economico e sociale.
La sociologia ricerca la pace sociale, l’economia l’equilibrio di mercato, la psicologia il benessere personale.
Il politico tenta di conciliare i contrasti che l’eventuale equilibrio di mercato possa far nascere sul piano sociale; lo psicologo, consentendo dilazioni al pagamento della parcella, cerca di dotare il lavoratore della tenacia necessaria per aggiornarsi e ricercare una nuova occupazione, ma, oggi, il potere si concentra ancora sul politico che manovra l’economia alternando interventi sociali a concessioni liberalistiche.
Osservo che attualmente pochi credono che sia possibile superare questa impasse e la cosa sorprende soprattutto in presenza dell’alto grado di sviluppo delle tecnologie sfruttate perseguendo politiche di marketing anziché quelle coerenti con la promozione umana.
E’ giunta l’ora di impegnarci per aprire i cassetti nei quali gli specialisti hanno racchiuso le loro conoscenze; raggrupparle in modo sistematico conciliando il vecchio col nuovo e ostacolare chiunque che, con logica eticamente scorretta, continui a volgere il tornaconto politico ed economico mantenendo aperto il conflitto sociale, da una parte e dall'altro si accanisca a cercare la realtà nel suo stesso strumento quando la verità, secondo antichi principi, si rivela negli effetti che producono sull'uomo.
  • che, attraverso lo sfruttamento di posizioni monopolistiche si accumuli ricchezza a detrimento del fattore impresa e quindi anche di quello del lavoro creando sottosviluppo e disoccupazione (Terra e Capitale versus Impresa e Lavoro); 
  • che, attraverso la socializzazione di terra, capitale e impresa, non prendano corpo iniziative che danno origine allo sviluppo che consenta di mantenere alto il grado di occupazione (Terra, Capitale, Impresa versus Lavoro);
  • che solo mantenendo complementari impresa capitale e lavoro con lo sfruttamento di terra, si possano effettivamente creare quelle condizioni per mantenere il benessere economicamente inteso (Capitale, Impresa, Lavoro versus Terra).

Quanto precede conduce a considerare "l'occupazione" come Diade (11) racchiusa nel sistema nel quale si estende tra l'operosità (10) e la libertà di espressione (12). L'uomo, formante un sistema con la natura, soggiace agli accadimenti naturali tra i quali quelli volontari operati da lui stesso, e reagisce in modo istintivo muovendo sentimenti e ragione ad agire per persistere sul percorso del suo progetto, oppure per avviarsi a percorrere un progetto diverso. Questa è la prima proposizione enunciata a pag. 43 di Oltre il tempo - Uomo e Persona
In questo post seguono, dopo l'esposizione delle 29 Proposizioni, la Tavola delle Diadi, dei Principi  delle Istituzioni, i Principi fondamentali della Costituzione romana del 1849, i 29 articoli di un progetto di Statuto della Nazione e le basi d'inquadramento del Cittadino consapevole. Brevi note concludono questo mio post.
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 * Gionco scrive: "La “piena occupazione”, ovvero una situazione per cui chiunque voglia trovare un posto di lavoro dignitoso per mantenere la propria famiglia lo possa fare ed una situazione per cui le piccole e medie imprese siano piene di ordinativi è in realtà un obiettivo politico che non conviene a coloro che detengono i grandi capitali. Per questo i “capitalisti” spingono i mezzi di informazione e la politica nella direzione di favorire i propri interessi e non quelli della maggioranza della popolazione." Nel mondo anglosassone il "posto di lavoro" è job, impiego, per cui il diritto non è un posto di lavoro, ma, genericamente, un'opportunità di lavorare!



La Tavola DiPrIs Vale per tutti che desiderano segnarsi in un percorso, iniziando da A0, e scegliendo una direzione sino a giungere alla parte opposta.
Libertà A0 giunge al Patrimonio E4; Indipendenza e Autonomia B0, giunge alla Sussidiarietà E3; Catallattica (in animo del dono di sé) A1, giunge a Comunità e Stato E5.


In realtà i percorsi seguono linee a zig-zag, in ascendenza o in discendenza ed ognuno può sceglierne uno secondo la propria indole.

La cerniera attorno alla quale gira la porta che si apre sul percorso dal Dominio E0 all’ONU E6, sulla gestione delle Risorse occorrenti alla raccolta dei beni per il Bene comun C0, è incardinata sui Principi di Sussidiarietà che si allocano al livello E misurato in termini di Creanza, Conoscenza e Saggezza D0, sul 3° Ordine commisurato al parametro di Coscienza e Responsabilità B1, dell’Agente.

In realtà i percorsi seguono linee a zig-zag, in ascendenza, in discendenza, in direzione destra e sinistra ed ognuno può sceglierne uno secondo la propria necessità, indole e desiderio.

Che si fa nel percorso? Si inizia sempre da A0 e si getta in un sacco tutto ciò che ha fatto parte del nostro percorso di vita passata. Per formulare un progetto, si recupera dal sacco ciò che serve per stare sul percorso in atto o cambiarlo, sotto copertura dell’Autonomia di cui si è investiti secondo i Principi da B0 all’Operosità e trasparenza A2.

Nel passo successivo si ripete sino al punto in cui ci si ferma.

Non si è soli. Al percorso partecipano cinque amici soci che seguono varie vie sino ad averle esplorate tutte. È un gioco come quello dell’Oca le cui poste sono:

1. gli accadimenti o i fatti entelechiani,
2. le risorse immateriali, materiali e umane e
3. i gettoni determinati in unità di tempo (ore, settimane, decadi, mesi, anni, lustri, e secoli).


Sì. Un gioco con una tavola ricavata da DiPrIs e 3 mazzi di 42[1] carte ciascuno, per socializzare ed emanciparsi.

In posizione 0, ci si chiede se nel clan in cui si opera si è sufficientemente autonomi per sciogliere i vincoli cui si è sottoposti per modificare il percorso verso un’esistenza orientata alla qualità della vita.

La Tavola comprende 0 + 29 Tessere relative ad altrettanti Principi ordinati orizzontalmente in 5 fasce di gradi o livelli di libertà, da A ad E e, verticalmente, in 4 Ordini distintivi di responsabilità.

Ogni giocatore impersona un’Istituzione. All’inizio, tutti stanno in A6. Il gioco prosegue partendo da A0 e finisce quando i 5 giocatori raggiungono la meta delle loro peculiarità distintive che per collocarli tra i talenti E, idonei ad occupare una qualsiasi posizione da A6 – E6 cioè ai vertici delle Istituzioni in Fig. 15. (Capo Famiglia, Amministratore del Bene comune, Sindaco o Senatore, Capo di Stato, Monarca o Presidente di una Nazione democratica, Membro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Si parte da A0, ma nessuno ci resta, perché il livello o grado di libertà è zero. Infatti, tutti i partiti e movimenti politici, secondo i loro costrutti ideologici, oppongono resistenza al cambiamento.

·         In B0 sta chi combatte per l'indipendenza delle Nazione e per l'autonomia dello Stato.

·         in C0 sta chi ama la natura, la terra, gli animali, e il prossimo suo come sé stesso.

·         in D0 sta chi si informa, studia e crea prima di fare.

·         in E0 sta chi esercita il Dominio con consapevolezza.

·         in A1 sta chi fa uno scambio senza distinguere il necessario dal superfluo e tratta sui mercati con spirito di reciprocità.

·         in B1 stanno tutti solidalmente nell'atto di fare qualche cosa.

·         in C1sta il mediatore che stabilisce le regole secondo le quali le parti vanno ripartite.

·         in D1 sta chi rende disponibili le risorse umane e materiali.

·         in E1stanno tutti nell'usare il cervello quando progettano, programmano e agiscono.

·         in A2 fate vobis sino a E4 dove avete un dominio sul Patrimonio.

·         D A5 in poi si tratta di risolvere un complesso indefinito di matrici lineari sulla base delle 29 proposizioni qui sotto trascritte. Il risultato consiste nel numero di gradi di libertà che si hanno in ognuna delle prime 10 tessere.

Insomma, è come il gioco dell’oca, dove, peraltro la partita si compie in Zona A5 – E6. Ma quali sono i Principi che stanno alla base delle proposizioni. Qui di seguito sono elencati così come li ho riordinati e aggiornati rispetto a quelli elencati a pag. 169 e 170 di Oltre il tempo – Uomo e Persona[2].


0
Il mondo è tutto ciò che accade alla persona:
Uomo -> Persona -> Società
0
A0
La resistenza al cambiamento si riscontra nei movimenti ispirati alle ideologie.
1
B0
Produrre ricchezza dalle risorse rinnovabili perché tutti si associno per impegnarsi nel bene comune
2
C0
I rapporti culturali sono rilevanti per la ricomparsa di atteggiamenti sospinti da una visione catastrofica del mondo futuro
3
D0
Il dominio nasce dal sentimento inviolabile di possesso di tutto ciò che si fa, si produce e si dispone
4
E0
La libertà di negoziare è alla base del soddisfacimento dei bisogni necessari per condurre una esistenza dignitosa.
5
A1
I beni pubblici o privati sono affidati alla gestione di persone che agiscono sotto il vincolo sociale.
6
B1
Le società e le fondazioni riguardanti le funzioni pubbliche non possono reinvestire i profitti oltre alle spese per le attività istituzionali e dei relativi interessi.
7
C1
Tutti hanno coscienza che l’uomo è re nella natura e la natura è asservita all’uomo per i propri bisogni.
8
D1
Tutti possono comportarsi liberamente in modo da non portare nocumento ad alcuno.
9
E1
Tutti agiscono in modo trasparente e nel rispetto di sé stessi e del prossimo.
10
A2
Tutti possono occuparsi secondo la propria indole in ambito artistico, professionale, imprenditoriale e civile dei sevizi.
11
B2
Tutti possono associarsi per la tutela della personalità.
12
C2
Libertà di espressione
13
D2
Libertà di associazione
14
E2
Libertà dal bisogno
15
A3
Libertà dal disagio
16
B3
Restituire al cittadino la dignità della persona (Tassa piatta e Reddito di Cittadinanza).
17
C3
Le persone che operano sui fattori di produzione devono essere eque nella gestione e per il loro reintegro ciclico.
18
D3
Abrogare le leggi che costituiscono privilegi e protezioni ad esclusivo vantaggio di organismi cooperanti e/o corporativi.
19
E3
Sussidiarietà col decentramento amministrativo e col prelievo fiscale locale sotto la guida delle persone responsabili.
20
A4
Rimozione di vincoli e restrizioni all’attività economica, per consentire, ovunque la riduzione dei costi marginali.
21
B4
La definizione di un contesto istituzionale, per regolare e favorire il miglior utilizzo delle risorse umane e materiali.
22
C4
Adozione di misure che contemplino lo sviluppo del capitale umano rispetto all’accumulazione del capitale fisico.
23
D4
Il completamento delle riforme sull’occupazione, per superare il conflitto tra impresa e capitale.
24
E4
Il capitalismo occulto anonimo: Abrogazione della personalità giuridica.
25
A5
La maschera del terrorismo fondamentalista;
26
B5
La droga, bestia feroce;
27
C5
Le ideologie contro la castità, il matrimonio e la famiglia
28
D5
Le quattro religioni storiche.
29
E5
Comunità e Stato (conduzione e gestione).









Le 5 Istituzioni
1
A6
Patria, Famiglia e Persona (fiscalità locale, statale e nazionale).
2
B6
Comunità: il Bene comune.
3
C6
Stato inserito in federazioni
4
D6
Nazioni riconosciute dall’ONU.
5
E6
ONU di Nazioni, non di Stati.






[1] Il numero è casuale: il gioco è ancora da inventare.
[2] Pibond: Oltre il tempo- Uomo e Persona – Lampi di Stampa – 2015. Prevedo di pubblicare una nuova edizione aggiornata.

Tavola DiPrIs aggiornata

Il Crusgioco (il nuovo Monopoli: si gioca in 5... * )
* ... e si vince partecipando al Simposio dei 145





P R O    M E M O R I A


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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA

(1849)
(Vale come modello di Costituzione per gli stati)

Principii fondamentali

I.        La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito       in repubblica democratica.
II.       Il regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità. Non          riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.
III.     La repubblica colle leggi e colle istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.
IV.      La repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l’italiana.
V.       I Municipi hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato.
VI.     La più equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll’interesse politico dello stato è la norma del riparto territoriale della repubblica.
VII.   Dalla credenza religiosa non dipende l’esercizio dei diritti civili e politici.
VIII. Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla Repubblica tutte le guarentigie necessarie per l’esercizio indipendente del potere spirituale.

Articoli dello Statuto della Nazione.

(Ripresa dallo Statuto Albertino?)
Art. 1 Territorio, patria, località, Stato e Nazione
Art. 2 Indipendenza, Autonomia e Personalità*
Art. 3 Storia, Tradizioni e Cultura
Art. 4 Comportamenti, Proprietà, Rapporti economici e sociali
Art. 5 Libertà di negoziazione
Art. 6 Beni privati e pubblici
Art. 7 Associazioni, società e fondazioni
Art. 8 Natura e ambiente
Art. 9 Risorse umane e materiali
Art. 10 Paradigma dei rapporti sociali
Art. 11 Diritto di associazione
Art. 12 Diritto alla personalità
Art. 13 Libertà religiosa
Art. 14 Libertà di espressione
Art. 15 Libertà di occupazione
Art. 16 Libertà dal disagio
Art. 17 Dignità della persona
Art. 18 Gestione del patrimonio Nazionale
Art. 19 Gestione delle criticità
Art. 20 Sussidiarietà
Art. 21 Rimozione vincoli e restrizioni alla libeertà
Art. 22 Propagazione economica e sociale
Art. 23 Sviluppo orientato ai valori umani
Art. 24 Aspetti economici e sociali dell’occupazione
Art. 25 Il Patrimonio Comune
Art. 26 Sicurezza degli Stati nell’ambito della Nazione
Art. 27 Igiene e Sanità
Art. 28 Diritto di famiglia
Art. 29 Etica e rapporti con la filosofia e le religioni storiche.
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*Il concetto di Sovranità va circoscritto alla triade: Indipendenza, Autonomia e Personalità.

Il Cittadino consapevole

L’Uomo Donna si muovono sul percorso fAB. La Società si muove lungo il percorso aAB->fEF. (Diagramma da rifare)
Ho individuato 34 categorie sui quali por mente per tenere sotto controllo la reattività sociale. Oggi la società vive in confini circoscritti alle libertà negative. Quelle positive sono in preda agli Stati governati dal potere globale della finanza.
Questo potere promuove solo accumulo di denaro, attraverso istituzioni private e pubbliche che usano le conoscenze sulla natura per indurre quel processo involutivo della politica che avvolge il mondo intero, anziché realizzare quanto fu stabilito dal Terzo Principio Generale in premessa alla Costituzione Romana del 1849 nell’indirizzare le istituzioni a promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.
C’è un modo solo per salvarci:

·        Rilevare le risorse umane e i patrimoni (beni immobili e mobili) inutilizzati usati in contrasto alla libertà di esistere dove, sul diritto, gravi solo il peso di un’etica condivisa e dove le leggi coniugano la libertà attraverso l’equità e la giustizia, per trasformarli e
·        attuare, in tutte le istituzioni pubbliche e private un radicale cambiamento di missione da orientare sulla propagazione dei valori segnati tra le tessere 20 (Consumo etico) e 24 (Moneta) nel Tabellone dei 29 articoli dello Statuto delle Nazioni.

Note in appendice

… Allora, Menenio e Leonardo, insieme, ne cercano un terzo (1+1=2; 2+1=3).  Questi fanno società alla pari, scrivono uno statuto, passano al bar e bevono una birra. Si riuniscono e in 3 decidono di trovare altri due amici in modo che i primi tre conservino la maggioranza di 2/3. Così la società aumenta a 5 persone che decidono di acquisire altri due membri. Nei passi successivi i soci diventano 8 e la maggioranza cala al 60%; poi 13 con maggioranza che risale al 62%; 21, maggioranza 61,5% circa; infine 34, maggioranza 61,9% circa. Ecco dunque su quel torpedone i matematici non erano in numero infinito né indefinito ma in 34 più l'autista che era lo stesso Menenio.

Durante la gita i 34 dovevano decidere se aumentare il numero dei soci a 55 (34+21) oppure nominare 2 persone, tra loro per costituire un'altra società. Avevano deciso che la cosa si sarebbe discussa sino a quando si sarebbe raggiunta una maggioranza di almeno 62%.

Li lascio discutere e passo a dire perché racconto la storia.
Secondo me una democrazia non funziona più quando il suo governo non è sostenuto da almeno il 61,8033988749895% (61%) degli elettori.
La democrazia deve avere regole e numeri definibili e definiti.

Roma, 9 agosto 2015

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Lo strumento dell'armonizzazione fiscale pur previsto nei Trattati di Roma del 1957 non fu mai usato. È giunto il momento di applicarlo. Il Trattato di Maastricht fu una iattura. Grazie inglesi e scozzesi! Vi invitiamo e restare e configurare assieme la forma politica dell'Europa, con la dichiarazione delle libertà di tutti i suoi Popoli.

Roma, 24 giugno 2016
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Sono trascorsi quasi due anni, e, ieri, uno dei matematici che compone il gruppo dei 0 (io) + 33, mi scrive un messaggino su What's up per comunicarmi che intendono fare un'ultima gita. Avevano deciso che il 145° del gruppo sarebbe stato il numero 0 di un nuovo gruppo di 145. Cioè io. Ma, perdinci, ci sono torpedoni autorizzati a trasportare 145 Persone?
Questo è il problema dello zero che si sdoppia.
A tal fine intendono creare un Movimento, una forma associativa tra gruppi che consenta al primo gruppo - che è di soli matematici - di mantenere neutri i rapporti col secondo gruppo, che è di soli religiosi delle quattro religioni storiche, e col terzo gruppo che è di soli filosofi.
Il tutto per scrivere la Dichiarazione delle Libertà dell'Uomo.

Roma, 9 maggio 2017
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Prima di chiudere le loro riunioni lasciarono questo appunto.
·       Qualificazione per l'elezione di un cittadino: 5% (base elettorale minima 100)
·       Qualificazione per l'elezione di un raggruppamento: 25% (base elettorale 1000)
·       Maggioranza non qualificata: 45% < M1<= 50%
·       Maggioranza qualificata :50% < M2< =62%
·       Maggioranza assoluta: M3 > 62%
·       La legge elettorale è legge Statutaria
Il voto si esprime su Proposizioni e su progetti di legge e si discutono per i loro effetti in senso generale lasciando al governo la responsabilità di emettere regolamenti attuativi. 
Roma 16 maggio 2017
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Il mancato raggiungimento della qualificazione di uno dei candidati o dei partiti comporta l’esclusione dal gruppo.
Roma 18 maggio 2017
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Uno di loro fu incaricato di formare i gruppi e rilasciò questo diagramma senza denominazione perché nessuno seppe come denominarlo.
Roma 27 maggio 2017









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