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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

01 maggio 2020

PROLOGO

Giammaria Ortes, tra i grandi economisti esclusi dal corso razionalista del pensiero, sul valore secondo opinione, affermò che se tutti gli uomini sono uguali, gli uni rispetto agli altri in termini di ricchezza, nell'insieme tutti valgono zero.
Ortes, già da allora, ci metteva in guardia sul fatto che, per valere, la moneta deve circolare in modo che tanto più aumenta il divario tra chi la possiede e chi più ne ha bisogno, quanto meno il guadagno va a chi produce le merci (imprenditori e lavoratori) e più a chi concede mutui a chi compra immobili, vende prodotti di lusso (ofelimi) a credito e moneta al cambio, usata come merce.
In questo stato di cose, per invertire questa perversa tendenza, occorre che Stato, Regioni e Comunità locali procedano a ricapitalizzare il debito pregresso per ottenere quell’autonomia finanziaria che riporterà l’assetto comunitario in condizione di riequilibrare le esportazioni con le risorse e i consumi interni.
A tal fine, occorrerà creare la moneta unica universale il cui valore sarà determinato sui prezzi delle merci scambiate su mercati esterni di riferimento, concordati tra importatori ed esportatori, nel contesto mondiale delle Nazioni, unite in un sistema interconnesso di Stati che li gestiscono nella forma federativa secondo i principi di sussidiarietà.
Non più Nazioni/Stato, ma Nazioni e Stati federati. Essi sono già, ma, col permanere di una economia che produce più di quanto serve per soddisfare gli effettivi bisogni delle popolazioni, non sarà possibile operare alcun cambiamento sino a quando tutti non si confronteranno per trasformare il debito pubblico in credito patrimoniale (Universale, Nazionale, Statale e comunitario) per costituire il Bene comune universale.
Qui, con tanti miei amici, ci avviamo a superare il varco per dare credito ai meno abbienti senza togliere niente a nessuno.
Pietro Bondanini