Giammaria Ortes, tra i grandi economisti esclusi dal
corso razionalista del pensiero, sul
valore secondo opinione, affermò che se
tutti gli uomini sono uguali, gli uni rispetto agli altri in termini di
ricchezza, nell'insieme tutti valgono zero.
Ortes, già da
allora, ci metteva in guardia sul fatto che, per valere, la moneta deve
circolare in modo che tanto più aumenta il divario tra chi la possiede e chi
più ne ha bisogno, quanto meno il guadagno va a chi produce le merci
(imprenditori e lavoratori) e più a chi concede mutui a chi compra immobili,
vende prodotti di lusso (ofelimi) a credito e moneta al cambio, usata come
merce.
In questo stato di cose, per invertire questa perversa
tendenza, occorre che Stato, Regioni e Comunità locali procedano a ricapitalizzare
il debito pregresso per ottenere quell’autonomia finanziaria che riporterà
l’assetto comunitario in condizione di riequilibrare le esportazioni con le
risorse e i consumi interni.
A tal fine, occorrerà creare la moneta unica
universale il cui valore sarà determinato sui prezzi delle merci scambiate
su mercati esterni di riferimento, concordati tra importatori ed esportatori,
nel contesto mondiale delle Nazioni, unite in un sistema interconnesso di
Stati che li gestiscono nella forma federativa secondo i principi di
sussidiarietà.
Non più Nazioni/Stato, ma Nazioni e Stati
federati. Essi sono già, ma, col permanere di una economia che produce più
di quanto serve per soddisfare gli effettivi bisogni delle popolazioni, non
sarà possibile operare alcun cambiamento sino a quando tutti non si
confronteranno per trasformare il debito pubblico in credito patrimoniale
(Universale, Nazionale, Statale e comunitario) per costituire il Bene comune
universale.
Qui, con tanti miei
amici, ci avviamo a superare il varco per dare credito ai meno abbienti senza
togliere niente a nessuno.
Pietro Bondanini
Nessun commento:
Posta un commento