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14 ottobre 2018

Agenzia di rating italiana?

Da qualche parte si chiede l'istituzione di una agenzia di rating italiana! 
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Su questa opportunità occorre svolgere queste considerazioni.
La grande industria italiana naviga all'estero in gruppi esteri e, per gli insediamenti in Italia, gode della protezione dello Stato con provvedimenti conservativi di natura assistenziale. Per incapacità di creare nuova occupazione, da una parte e, dall'altra, di mantenere intatto il patrimonio infrastrutturale privato e pubblico nazionale, regionale, comunale e locale nel territorio, lo Stato nasconde la sua incapacità di agire, per ottenere effetti temporanei che non superano quelli degli ammortizzatori sociali.
Di italiani, sono rimasti patrimoni e prodotti delle PMI e dell'artigianato. 
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Siamo, come dicono i francesi, in un "cul-de-sac"!
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Oggi non ci sono le condizioni per aprire un agenzia di rating, in Italia. Le PMI sono sotto la tagliola della burocrazia e delle Agenzia delle entrate.
In ordine, prima della flat tax e immediatamente dopo l'istituzione del Reddito di cittadinanza (a livello locale) che dovrebbe avere una denominazione comune in tutti i paesi del mondo, occorre introdurre, immediatamente, i provvedimenti a favore delle Piccole e Medie Industrie, nonché degli Artigiani, per ridare loro competitività.
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... ma, prodigio! ... l'Agenzia di rating non sarà più necessaria ... perché ognuno si farà le valutazioni da sé!
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