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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

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31 marzo 2018

L'albero della vita

Orizzonte di fasi progettuali verso l’innovazione*
Così scrive Teodorico Moretti Costanzi al capitolo secondo di Noluntas del 1941: La percezione degli oggetti esterni appartiene al pensiero spontaneo che si manifesta, nell’atto, come distinzione del soggetto conoscente e cosa conosciuta ed ha perciò la vivezza dell’immediato cui è implicita l’evidenza del fatto: il susseguente giudizio riflessivo sul rapporto mantiene, necessariamente, la distinzione costitutiva di esso e perciò non è spiegata, ma solo riconosciuta (…).
La spiegazione è quindi un processo che inizia con la percezione degli oggetti e col loro riconoscimento; il pensiero opera combinando ogni singola osservazione per individuare nessi di causalità e interdipendenze. Quando, nello svolgersi di un fenomeno, s’incontra il caso, non è possibile proseguire il ragionamento oltre al riconoscimento, anche se - in virtù della statistica - può essere individuato ancora qualche rapporto complesso di causa ed effetto.
Tra riconoscimento e spiegazione, c’è quindi il buco oscuro nel quale si nascondono le idee create dalla immaginazione: idee che fanno funzionare il mondo, ma che possono anche distruggerlo.
Questo è lo spazio nel quale la razionalità cede il posto alla ragionevolezza, generando le convinzioni fideistiche che stanno alla base dell'agire degli uomini. 
La ragionevolezza supera i rapporti di causa ed effetto ed opera nel campo delle strategie e del gioco, dove la razionalità ricompare nella composizione delle tattiche operative secondo le teorie della statistica. 
L'uomo è cosciente del proprio essere e credo che, durante la vita, null'altro desideri che esserlo. Non si tratta di tautologia, perché, tra essere cosciente e sapere di esserlo, c'è la stessa differenza tra il fare, il saper fare e il sapere di fare. Questo processo riguarda tutte le azioni che compie l'uomo come individuo che interagisce con i fenomeni in divenire nello spazio e nel tempo che gli appartengono.
Le idee sono alla fonte degli atti umani e le ideologie servono a giustificarli. Dalle idee sbagliate sortiscono ideologie che impongono disagi intollerabili. La sofferenza insorge quando chi opera non usa ma si riduce ad essere usato.
Milano, Expo 2015 - L'Albero della Vita
Le ideologie nascondono le idee e servono per giustificare i fatti conseguenti; io punto a percepire il significato e gli effetti delle idee che non hanno tempo e non occupano spazio rispetto alla materialità degli effetti generati dalla volontà di attuarle.
Il tempo misura solo fenomeni fisici: la coscienza esiste in ogni tempo, sempre, prima, ora e dopo.
Gli atti sono la testimonianza della coscienza e questi si prolungano nello spazio e nel tempo. Dagli atti si riconosce la coscienza! Sant'Agostino sosteneva che non ci sono tre tempi, il passato, il presente e il futuro ma soltanto tre presenti: 
il presente del passato, il presente del presente e 
il presente del futuro. 
Ciò vuol dire diacronia del pensiero e sincronia dell’azione. Coscienza e intelligenza si confondono tra spirito e materia. 
Ma dove mira il nostro futuro? 
E' qui esposto il famoso albero della vita oggi in demolizione all'Expo 2015 di Milano.
L'albero della vita è un progetto antico che oggi si ripercorre illuminandolo con le conoscenze accumulate sin da quando l'uomo fu degno di chiamarsi tale; e ancora adesso, come da sempre, egli è degno solo quando ha coscienza di allargarsi seguendo colori ritmi e melodie della natura per restare entro la linea del proprio orizzonte e quando ogni suo atto possa riconoscersi efficace per l'effetto del risultato atteso.
Da pag. 154-156 del I volume di Oltre il tempo - Uomo e Persona traggo queste righe.


"Il processo coinvolge un gran numero di coppie interattive di elementi antagonisti ognuna delle quali ha in sé un carattere trascendente e un carattere immanente come: Dio e Corpo; Anima e Ragione; Spirito e Sensibilità.

In Fig.2 rappresento, in generale, il processo generatore di Azioni, nella sua articolazione su tre pilastri di dieci caratteri ciascuno:
Fig. 2 – I trenta caratteri del processo decisionale
·   Al centro, figura la Persona(P1) che opera utilizzando le Risorse(P2) disponibili nell’ambiente per conseguire, con l’uso dell’Intelletto(P3) attraverso l’Impresa(P10), Opportunità e Conoscenza
·   A destra, figura l’Anima(A2) che aspira alla Felicità(A9), attiva l’intenzione(P7) volta a conseguire il Benessere(A10).
·   A sinistra, figura il Corpo(C1) che aspira alla Soddisfazione(C9) dei desideri, sfoga l’Istinto(P7) per conseguire la Qualità della vita(C10).
Anima(A2) e Ragione(C2) interagiscono rispettivamente con la Coscienza(P7), attraverso l’Intenzione(P7) coinvolgente il senso di Responsabilità(P7) ed entrambi, attraverso la Sensibilità(C3), muovono l’Impulso(C7) per attivare l’Istinto.
Nella parte centrale dello schema, si svolge il processo che porta l’Azione(P8) al suo compimento: Coscienza e Responsabilità fanno interagire due gruppi di quattro elementi che generano l’Impulso(C7) che, passando per l’Istinto, giunge al Progetto(P9) che fa funzionare l’Impresa(P10). Qui, per impresa, s’intende la realizzazione di un progetto che non punta al profitto come sua unica finalità.

La Dinamica dei sentimenti che coinvolge il Processo decisionale produce rispettivamente Esperienza e Valori che si concretizzano con le Opportunità create dall’Impresa(P10) e con le Conoscenze acquisite al termine del Processo decisionale. In altre parole, l’Istinto(P7) produttivo di Azione(P8), interagendo, conduce il Progetto(P9) sul percorso lungo il quale il prodotto eccedente il Consumo(C8) per il Bisogno(A8) personale, rientra sotto forma di Opportunità, tra le Risorse(P2) necessarie per mantenere costante la Qualità di Vita(C10). La reale destinazione delle Risorse(P2) sarà argomento di esame nella quinta parte del libro. Qui, parlando di singola Persona(P1), ipotizzo che le Opportunità rientrino nella piena disponibilità della Persona(P1) che le ha create. Tra i risultati del Processo, si produce, a ogni ciclo, un accrescimento della Conoscenza che, interamente sarà rielaborata dall’intelletto sotto forma di Esperienza
Ogni Progetto si articola in una sequenza di fasi da intendere come Ordine di Processo. Per i fini che sono loro propri, le fasi sono sette e sono caratterizzate dalla:
  1. Ricognizione  sulle risorse umane e materiali finalizzate al Progetto.
  2. Sensibilità(C3) nel percepire i Bisogni(A8) da soddisfare riguardo alle aspirazioni dello Spirito(A3) sommosso dal Sentimento che è base della Qualità di Vita(C10) prospettata sulla traccia dell’idea di Benessere(A10).
  3. Volontà(C4) di procurarsi le Risorse(P2) seguendo Principi etici condivisi(A4).
  4. Determinazione(C5) nell’applicare le proprie capacità in coscienza dell'adeguatezza delle attitudini per conseguire risultati coerenti con la Morale(A4) e con l’Estetica(A5).
  5. Decisione(C6) nel predisporre con la dovuta Passione(A7) le azioni previste dal Progetto (P9).
  6. Creatività(A6) nell’agire d’Impulso(C7).
  7. Verifica dell'efficacia d’ogni singola fase e l'effetto di ognuna di queste, sull’Impresa(P10).
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* rielaborazione da ’growingDSIecosystemforeurope
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