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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

15 marzo 2017

Possibilità e Opportunità

Possibile per l'uomo è saper cogliere l'opportunità.

Agire sul possibile
Dai miei contatti col mondo del lavoro, e, in particolare, con i sindacati di ambo le parti, constatai che i lavoratori si costituiscono in due ordini: chi lavora per guadagnare e chi cerca opportunità per migliorare la propria condizione di vita. I primi, colti dalla necessità di denaro, occupano il posto sindacalmente assegnato, fanno carriera seguendo la scia del più abile a conseguire una promozione; i secondi stanno in costante ricerca di opportunità per rispondere alle necessità dell'impresa indipendentemente da valutazioni economiche e di carriera. 
Basta considerare questa dicotomia tra lavoratori su un piano di equità e trasparenza e non su quello strettamente giuridico, per delineare la valenza sociale ed economica dello "opportuno," in relazione a quella del "possibile". 
Oggi il dibattito filosofico e politico s'impernia nel rispondere a queste domande: E' lecito percorrere strade ovunque sia possibile raggiungere una certezza, oppure è lecito percorrerle solo laddove sia opportuno e ne derivi un vantaggio? 
Se consideriamo la ricerca in campo degli accadimenti fisici, chimici, biologici e naturali, la certezza nasce dall'esisto operativo del fisico, del chimico e del biologo; mentre invece, se consideriamo gli accadimenti umani scissi nelle componenti individuali, famigliari e collettive, appare evidente che non tutto ciò che sia scientificamente possibile possa formare un percorso eticamente valido. 
Insomma, nei secoli scorsi, la mente umana, attraverso la creatività e il raziocinio (cogitatio), generò materiale fissile e biologico in quantità tale da rendere possibile la distruzione del mondo, e noi, eredi viventi in questa contingenza, sempre attraverso la creatività e il raziocinio esercitati con la mente, dobbiamo e dovremo tenere il mondo ancora abitabile, al riparo di altre ancor più pericolose pensate di filosofi, scienziati, ricercatori, ingegneri, politici, e media, che continueranno a fare cose utili solo per essere distrutte. 

Personaggi ormai defunti determinarono queste situazioni che tradussero il possibile verso l'inopportuno, lasciando ai posteri quanto potesse essere di poco vantaggio per l'umanità. Ed ora ci troviamo davanti al fatale dilemma: possibile e opportuno / impossibile.
°°°
Agire sulle opportunità
La possibilità va considerata in un quadro di ragionevolezza mirata ad una realtà fattibile e controllabile sul piano della probabilità (rischio), come anche l'opportunità che, se non parte di un progetto condiviso, va cosnsiderata sfuggente e decaduta. 
Ciò premesso, è facile trarre il convincimento che formulare l'intenzione ragionando sugli stimoli dell'istinto, si ottengono risultati sulla base conoscitiva limitata ai soli processi naturali; se, invece, il risultato è frutto da un progetto elaborato dando ragione alle responsabilità del soggetto cosciente, il progetto si avvierà in un quadro che supererà l'immanenza dei fatti per consolidarsi in un paradigma esistenziale.
Nel primo caso il comportamento è determinato soggettivamente 
nell'ambito delle competenze dell'agente o degli agenti; nel secondo caso, invece, l'etica tiene conto di considerazioni universalistiche condivise oltre a quelle strettamente specialistiche. 
Qui sta il pensare e il pensare sul già pensato.
Sul pensare si formula una congettura dalla quale scaturisce l'opinione, sul pensato, invece, si accumula la potenza necessaria per generare l'atto.
Non si tratta di pensare per costruire l'intenzione ma di pensare alla potenza necessaria per determinare l'impulso agente.
Sono forze debolissime che agiscono in campi dove il potere è soggetto all'indeterminazione statica endogena al sistema uomo / società, a quella logica propria dell'uomo che pensa, vuole, può e deve e a quella dinamica dovute ai fattori esogeni quali quelli pregressi e contingenti al corso storico nel quale l'uomo era, è e sarà attivo.
L'elemento portante dell'energia è quindi il "volere" veicolato sul potere inteso come "opinione" che interviene nella formazione del valore dei piaceri e dei dolori della vita umana.
Riflettere sulla Società come insieme di individui (massa di soggetti/oggetti) riduce l'uomo ad essere vagliato solo per la sua
parte, il corpo, escludendo l'anima sicché, oggi, l'azione politica opinionista riduce la Persona ad essere scorporata in una società che rischia di essere ridotta alla mercé del proprio corpo come insieme di genere: né maschio né femmina. 

Ho qui esposto quanto occorre per parlare del “volere” come sostantivo coniugato con l'immensa energia mediatica deviata
dal canale dell'evoluzione storica dell'uomo.
Per tale ragione sarà necessario fuggire dalle fantasie fuorvianti di Bertrand Russell6 alla vana ricerca dei predicati, e rievocare quelle sane e concrete di Ludwig Wittgenstein che, invece, dall'enunciato "Il mondo è tutto ciò che accade” scrive il Tractatus logico-philosophicus. 

Immaginando che l’Uomo è il soggetto al quale gli accadimenti si susseguono, si possono formulare le proposizioni elementari a lui proprie come apparirà nel prosieguo della lettura del vademecum.
°°°
Con un altro esempio riuscirò a chiarire meglio il concetto.

E’ etico soddisfare la domanda di un bene di consumo, produrlo e venderlo senza che nessuno si chieda se, in effetti, sia moralmente lecito l’uso del prodotto in vendita?

L’eticità del prodotto, non può essere stabilita da chi lo produce, né da chi lo consuma! Basti pensare al legname dell’Amazzonia, alla soia sotto forma di OGM coltivata sulle pampas argentine, alle balene cacciate dai norvegesi e dai giapponesi. Rabbrividisco nell’osservare la deforestazione alla quale non segue un processo di trasformazione agricola; nel sapere che esistono agricoltori che producono col seme delle multinazionali e nel paventare il rischio di estinzione di intere specie di animali. Sull'onda della possibilità tutto muta tra uno sfruttamento e un consumo incontrollato senza che nessuno riesca ad abbassare il tono di questa tempesta che si abbatte sul mondo.

No. dobbiamo cercare dove sono i poteri e portarli a riconciliare le loro priorità - che sono le nostre - in un quadro di valori orientati alla qualità esistenziale e non più a quella della efficienza operativa, del minor costo o del massimo profitto. Il possibilismo ha ingenerato il caos accelerato dai "facilitatori" che ti aiutano solo per pagare le tasse e non anche per vivere meglio. 

2 commenti:

  1. Oltre il tempo Uomo -> Persona -> Società
    La Libertà prevale quando l'Uomo diventa Persona e la Società vi si conforma.

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  2. Tutte le idee sono opportunità, i soldi sono il potere e la concretezza delle idee giunge dall' abilità dell'uomo. Il problema principale é: giusto o sbagliato, bello o brutto, il dilemma non sarà mai risolto!

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