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10 febbraio 2012

Etica senza ontologia

BOZZA

Un complesso di principi morali che consentano il costituirsi di una società in cui la Libertà sia creduta il bene supremo.


Etica = morale ?
Suppongo di formulare un’Etica che consideri l’esistenza immanente dell’uomo conforme ai principi sovrannaturali scaturenti dalle fonti religiose monoteistiche e teologiche più antiche e diffuse.
Si tratta di riscoprire un’etica senza ontologia superando l’attuale principio di laicità che esclude dal sociale la spiritualità che si porta appresso attività materialmente non utile.
Sembra che la concezione materialistica del mondo consideri la Spiritualità come fatto di opinione del tutto trascurabile se priva del corrispettivo di utilità pratica. Così è per la religione, per la filosofia, per l’arte, per la musica, e per quanto altro derivi da queste attività se non producono valori monetizzabili. Infatti, a nulla vale finanziarli, se questi non suscitano interesse economico.
Di contro, considerando Valore quanto di immateriale forma la radice storica del retaggio che appartiene ad ogni individuo, a mio parere, è possibile gettare le fondamenta del modello di civile convivenza convergente verso un’etica comune ligia alle rispettive culture e tradizioni originarie.
E’ questa la via efficace per l’integrazione: non quella di rendere le Persone conformi ad un fattore standard considerandole individui, ma di restituire a ciascuno un’identità che le vicende del grande  Cambiamento stanno oscurando.
Il rapporto tra trascendenza e immanenza ha un duplice aspetto: l’uno psicologico, che interessa l’atteggiamento della singola Persona verso il sopranaturale, l’altro sociale, che coinvolge la società che professa la religione e manifesta la sua cultura con riti e tradizioni svolti rispettivamente secondo usi e costumi propri.
Per la psicologia, il rapporto tra immanente e trascendente nasce dal fatto che l’uomo, perché è cosciente, trascorre la propria esistenza nell’assecondare a proprio vantaggio il corso degli eventi, dando sfogo ai sentimenti che impegnano intelletto e istinto in un processo in cui la logica si confonde con le sensazioni nel produrre comportamenti conformi alla peculiare natura dei Bisogni. Ne consegue che Logica e Istinto (Intenzione), combinati, producono risultati efficaci sulle attese sperate (Fede) quando, appunto, si combinano, nell’Intelligenza (Ragione), con i sentimenti sostenuti da una Determinazione volontaria (Azione).
Queste osservazioni, assai banali, portano a pensare che, nella coscienza, si agiti un perenne dibattito tra cosa si crede valido per fare (Credere - Fede) e cosa che in effetti si ottiene con l’esperienza (Saper fare - Scienza).
La questione sta tutta nel formulare un’etica senza ontologia: ovvero un complesso di principi morali che consentano l’esistenza di una società in cui  le Persone siano libere di esistere senza subire il vincolo di dover esistere, da una parte, e dall’altra rispettino gli usi e i costumi così come si sono evoluti complessivamente nella storia umana.
Non si tratta di ammettere un’unica religione: si tratta invece che le istituzioni trovino nelle rispettive religioni e culture di riferimento, l’humus necessario per realizzare una coesione sociale globale con l’appoggio d’iniziative tendenti a riavvicinare e a riunire sotto l’egida delle singole unità nazionali, tutti i credenti delle diverse religioni. Qui non tratto quali esse debbano essere, ma ritengo che, per esserle, sia essenziale costruire il Mondo di Nazioni che si qualifica nell’Unità di Patrie dalla quale promana l’Etica per’Umanità libera.
Per chiarezza espositiva, occorre ricordare che la Libertà già costituisce la base di ogni Regime democratico perché è un bene supremo da non includere tra i diritti e i doveri.
Fede e Ragione sono quindi coesistenti per entrambi i mondi e possono vivere in modo che il trascendente non costituisca vincoli per l’immanente. Dall’immanente, peraltro, nasca, attraverso la Ragione sostenuta dalla Scienza, un virtuoso processo etico che conduca le persone a vivere in un contesto sociale equilibrato.
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Dalla lettura di un post recente sul blog del Prof. Marco de Angelis 
"Etica e Metafisica nello sviluppo del pensiero di Hegel" ricavola conferma che ad un'etica senza ontologia si giunge anche seguendo la via razionalistica, anzi, risolvendo proprio il problema ontologico che collega l'anima dell'uomo a salire, attraverso l'amore, sull'onda della trascendenza.
Come, infatti, Aristotele col proprio sistema sintetizzò i risultati del pensiero greco precedente, fornendo per secoli all’umanità un sistema filosofico di riferimento, così il sistema filosofico che sintetizza i risultati della filosofia moderna dal Rinascimento in poi è quello di Hegel. Fino a oggi, proprio per la sottovalutazione dei suoi scritti giovanili, non si è riusciti a capire l’immensità della sua opera nel fornire all’umanità, anche secondo il progetto kantiano del 1793, che Hegel prese a cuore e realizzò, una ‘religione razionale’, ossia una filosofia basata sull’amore e quindi in grado prima di affiancare, in futuro anche di sostituire le religioni nell’orientamento etico dell’umanità verso valori di libertà e socialità.
Aggiunto a Roma, Tomba di Nerone,  il 29 agosto 2018

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2 commenti:

  1. Ho visto il tuo Blog è una buona proposta. Teniamoci in contatto e se hai temi di questo genere io posso pubblicarli anche nel mio Blog se vuoi. Puoi collaborare anche tu su svariate tematiche che riguardano il mio Blog. Grazie del sostegno.

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  2. L'etica, nello scambio dei sentimenti e delle sensazioni tra le persone, l'educazione civica nei rapporti sociali, e il diritto in quelli giuridici regolano il conflitto di interessi, tra le persone nelle famiglie, tra le famiglie nelle comunità, tra le comunità negli stati, [tra gli stati nelle confederazioni], tra gli stati e le nazioni, tra le nazioni e l'ONU.

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