Sempre attuale

Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

26 novembre 2021

33. Consapevolezza

[Questa è la bozza del Capitolo 33, ultimo nel terzo Volume di Oltre il Tempo, in corso di rilettura da più autori prima della pubblicazione.]

Quali risultati hanno conseguito i politici nel condurre le Persone a vivere secondo l’idea che ognuno ha della propria Felicità?

Non voglio dilungarmi sull’attuale progetto politico, fondato sul patto infame, che considera diritto ogni desiderio. Così si distrugge la vita con l’aborto, la famiglia col divorzio, la scuola con lo svuotamento della sua autorevolezza, e noi stessi alla mercé degli sbandati che occupano una società che si dissolve.

Di contro, dovrebbero essere d’uso stimoli morali essenziali nei rapporti interpersonali, stimoli che portino le Famiglie e i Gruppi sociali a completarsi in una cornice di Benessere che è Qualità di vita e Concordia d’intenti.

Oggi, non è più il caso di considerare soddisfacenti organismi sociali raccolti in tribù, nel feudo o nella città murata, sistemi nei quali l'equilibrio si forma attorno a Persone che si muovono in uno spazio territoriale circoscritto con un’economia orientata prevalentemente alla depredazione.

In passato, la rottura dell'Equilibrio sociale avveniva per cause esterne (carestie, cataclismi, guerre) a seguito delle quali la società, come più volte ho scritto, si ricomponeva secondo strutture analoghe a quelle preesistenti; oggi, invece, per effetto della globalizzazione politico-sociale, l'esistenza delle Persone tende a ricomporsi non più in classi in un territorio ristretto, ma come gruppi che dovranno amalgamarsi in un consorzio umano interetnico.

A tal fine, è necessario ideare una nuova forma di coesione sociale legata all'adozione condivisa di principi etici che portino tutti a condurre l‘esistenza secondo un progetto associativo ispirato al reciproco rispetto e alla pacifica convivenza.

Secondo me, la Religione è lo stimolo essenziale per creare un nuovo paradigma legato alla solidarietà nel coltivare interessi comuni condivisi, all’opposto della multiculturalità che regge malferma con la tolleranza.

Ma è compatibile questo quadro con la progettazione politica globale deve la persona è oggi un atomo vagante e la famiglia una molecola instabile?

°°°

Per quanto abbia trattato dell’argomento anche altrove, non posso sottacere un approccio sulla laicità dello Stato. Al riguardo ritengo che la Religione sia considerata come la radice dalla quale la Società trae la sua linfa per crescere. Trascurare il Senso religioso è uccidere la Libertà delle Persone. Appunto per questo la Religione deve eccellere sulle comuni opinioni della gente e non va confusa con le sette o i movimenti non radicati che storicamente nascono per motivi contingenti.

Hanno quindi importanza solo i quattro grandi movimenti filosofico religiosi monoteisti oggi esistenti, ognuno dei quali è caratterizzato da un propria matrice di rapporti interpersonali che ritengo compatibili con l’ordine sociale modernamente inteso.

Nella vita civile, non si tratta di conoscere quali siano le Verità trascendentali che ci legano a questo mondo, ma d’essere coscienti che quattro dottrine storicamente radicate e sempre vincenti affermino verità universalmente compatibili per la conservazione e lo sviluppo della specie umana. Tutte quattro, pur nelle diversità rituali delle loro manifestazioni, hanno in comune la repulsione verso i vizi capitali e presentano notevoli somiglianze nei loro canoni etici che consigliano comportamenti ragionevoli, moderati e prudenti.

Non si tratta di scoprire nuovi vizi o peccati, ma di rimettere in fase le Due Tavole[1] dei Comandamenti che Dio diede a Mosè, con quanto avviene nel nostro complicato modo di esistere.

Le peculiarità comuni alla religione dovrebbero indurre a trasferire questi stessi valori delle Tavole (perché solo d’immanenza si tratta), in quelli civili e farli accrescere in modo autonomo, cosicché, a tutti, sia data l’opportunità di continuare il proprio cammino religioso senza che gli uni interferiscano con gli altri. Sotto questo aspetto è importante sottolineare che il rispetto dell’altro trova sostanza solo nel modo come venga reciprocamente inteso il Sentimento di Libertà e non sul fatto che preghi o non preghi il buon Dio.

Il sentimento religioso è atavico, e trova le sue radici nella storia. Dalla creazione dell’uomo o dal suo mutare da bestia, l’istinto ha dovuto essere sorretto dalla deontologia: il che vuol dire che, nell’agire, un fine non può essere che il risultato dell'utilizzo di giusti mezzi. Non ha senso parlare di morale in organismi che si alimentano solo per figliare; è corretto, invece, un organismo siffatto si sottoponga a regole quando abbia la facoltà di derogare alla regola della sopravvivenza con un atto di egoismo cosciente (libero arbitrio).

Così riconosciamo che la crescita dell’umanità nasce dall’altruismo e trascina con sé quella religiosa sia pure con ritmi molto rallentati.

Nel politeismo induista, Buddha ha concepito la felicità come cessazione del desiderio per abbattere il dolore; il taoismo ha implementato il principio col canone del non fare (non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te) ed infine il Vangelo che s’innesta nell’Antico testamento, conclude indicando la Via della Salvezza attraverso il canone del fare (fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te) attuabile con lo scambio d’amore.  In buona sostanza la deontologia si completa in queste tre verità e non è mai successo che l’una escludesse l’altra.

Si rileva tuttavia che gli istinti sovrastino la ragione e l’amore non nasca spontaneamente nella società. Nelle fasi di cambiamento la società tende a dividersi, l’amore vien meno, e nasce l’esigenza che la classe dominante, obnubilando la coscienza dei dominati, limiti con vincoli la libertà.

Se Dio ha parlato solo ai Profeti come credono gli ebrei e i musulmani, per i cristiani il rapporto diventa personale condividendolo come unico attraverso la Chiesa: Chiesa retta da persone e non dal Dio che abita nella coscienza di tutti.

Solo l’Islam concepisce la persona come essere che persegue un progetto che Dio rende per ciascuno necessario.  Mentre il cristiano condivide con l’ebreo di dover operare secondo coscienza che è amore per tutti, l’islamico opera secondo le indicazioni del Corano osservando volontariamente i canoni costituiti dai cinque pilastri[2], svincolandolo da ogni altro obbligo spirituale.

In breve, non considerando gli aspetti teologici, queste sono le rispettive filosofie esistenziali che formano il contenuto delle quattro Religioni:

·         Buddismo (stoicismo) - La vita è dolore (filosofia della cessazione del desiderio che provoca il dolore).

·         Taoismo - Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te (filosofia del non fare).

·         Islam: - Il progetto segue il percorso di vita che è scritto per ognuno (filosofia della necessità).

·         Dottrine cristiane (nate dal giudaismo) - Fai agli altri ciò che vorresti che fosse fatto a te (filosofia della libertà).

In ogni caso, l’essere umano è libero di formare un Progetto che trae origine dal fondamento di esistere secondo un ordine guida indipendente dal modo come se ne sia progettato il percorso.

Questo ordine è implicito ed equivalente in tutte le religioni e non c'è ragione di cercarne uno diverso tra le quattro proposte che ho menzionato.

Le divergenze nascono a valle di quest’ordine fondamentale, laddove il modo di vita imponga un corpo legislativo dal quale nascano regole volte a mantenere saldo l'equilibrio economico e sociale.

Il diritto naturale è una forma di diritto non scritto, ma connaturato dalla nascita. Si nasce liberi di avere per sé tutto ciò che serve per crescere. Questa libertà è vincolata alle risorse che non sono illimitate, specie, quando la complessità esistenziale cresce per effetto di un'estensione diffusa di benessere.

Allora, le scarne regole comportamentali imposte dal diritto naturale sono corrotte dalle istituzioni con l'imposizione di diritti e doveri che limitano la Libertà della Persona oltre quella specifica negativa che nasce dalla materialità delle cose; e la stessa Libertà inizia così a scomparire rivestendosi con ideologie propugnanti la formazione di classi sociali esclusive che conducono un'esistenza contrastante con gli anzidetti principi altruistici.

Per questa ragione, le Leggi ordinarie non devono distorcere i Valori universali, ma riferirsi a questi ultimi; nella redazione degli atti costitutivi, negli statuti, nei trattati e in qualsiasi altro atto tra persone devono esistere riferimenti a questi valori.

Le Costituzioni nazionali fanno discendere il diritto dalla sovranità che, indipendentemente dall’essere concesse dal re o autoproclamate dal popolo, obnubilano l'ordine originario al quale più sopra accennavo: vale a dire che insidiano la conservazione della dignità umana intesa come insieme di singoli esseri memori, coscienti e pensanti.

E' quindi necessario realizzare un modus vivendi, fondato su solidi Principi etici che pervada in tutte le forme organizzative e che consenta al consorzio umano di cogliere, per ognuno dei suoi membri, le migliori opportunità nel coltivare un progetto di vita compatibile con il benessere concepito come Felicità che ognuno è capace di trarre dal proprio operare.

Insomma, il Progetto di vita si svolge nel contesto di un'etica adeguata all'ambiente nel quale i singoli trascorrono l'esistenza interagendo con i fatti esterni accidentali che, in parte interni, originano dal sistema di funzionamento del Gruppo d’appartenenza e, in parte esterni, sono causati dagli eventi naturali non dovuti alla volontà umana.

°°°

In Fig. 12, rappresento lo schema del Regime di Consapevolezza dove il Benessere è costituito dalla produzione di Beni Materiali e servizi che, come nel Regime democratico liberale, tornano alle Persone. Lo Stato è un Decisore che segue la scia del Propagatore Istituzionale che vive con gli Apporti culturali e sociali generati dal Benessere

In questo caso il Decisore sovraintende e coordina le Infrastrutture gestite dalle Istituzioni.

Le Libertà positive, sono quelle che abitano in ogni atto delle Istituzioni che provvedono ad emanare quelle negative di propria specifica competenza.

In questo caso la Legge tradizionalmente intesa non sussiste; neppure sussiste la necessità di mantenere una distinzione tra svago e lavoro in quanto lo svago è esso stesso il tempo che resta dopo l’occupazione produttiva ed il riposo fisiologico.

Così, l’Occupazione è posta tra le Istituzioni nell’area della Coscienza delle Persone. L’Occupazione, in quanto corrisponde ad un Bisogno strumentale che copre le aree degli Istinti e dei Sentimenti tra le Istituzioni, ha sotto di sé il pieno domino della

Fig. 12 Regime della Consapevolezza

Reattività Sociale attraverso il controllo delle Derivate. All’opposto la Salute, non è più un Bisogno strumentale, ma va ad aggiungersi ai Bisogni materiali primari come Cura della persona a Casa e Cibo.

Il Regime della consapevolezza è prevalentemente volto a mettere in atto Azioni logiche di tipo ragionevole. Quelle Non logiche riguarderebbero quelle interessanti i Bisogni immateriali e deriverebbero, come è logico[3], solo dall’area dei Sentimenti. Per le cose utili, che coprono i Bisogni materiali, per le quali si compiono Azioni logiche, non ci dovrebbero essere particolari motivi di produrre Derivate formate, sia pure in parte, da Residui.

°°°

Come concludere un discorso sulla felicità?

Basta la buona volontà nel discernere i Bisogni materiali e da quelli che scaturiscono dalla trascendenza. Insomma la buona regola di sempre:

 Esser buoni, onesti e tener separati gli affetti, dagli affari.

 Vivere è sotto il dominio della Fede e della Ragione; Fare è sotto il dominio della Consapevolezza. Questa non è utopia: ma realtà!

 


[1] La suddivisione dei Dieci Comandamenti nelle Due Tavole è dovuta alla simbologia corrispondente del Cielo e della Terra, dello sposo e della sposa e della Torah scritta rispetto alla Torah Orale.

[2] I cinque pilastri dell’Islam:Shahada: è la professione di fede: “Non c’è Dio tranne Iddio e Maometto è il Messaggero di Dio”. Salat: le cinque fasi al giorno per l’invito alla preghiera. Sawm: il digiuno osservato nel mese del Ramadam. I musulmani usano un calendario che comprende dodici mesi lunari. L’anno risulta essere di 354 giorni. Zakat: l’elemosina che è una tassa volontaria sui guadagni annuali del 25% Hajj: il pellegrinaggio alla Mecca nel dodicesimo mese islamico, dove è eretta la Ka’ba.

[3] Non è un paradosso, ma una tautologia, figura logica appartenente al mondo della trascendenza.

Nessun commento:

Posta un commento