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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

02 luglio 2018

Ortes: il valore secondo opinione


Diade: omografia vettoriale tra i vettori Corpo e Anima che conduce il vettore Persona ad
 esistere consapevolmente in una Società solidale.
Si può parlare di libertà senza individuare, tra persona e società, chi sia il soggetto e chi l'oggetto?
Ebbene, nessuno parlerebbe di libertà se non ci fossero: la persona che vive in società e la società formata da persone che vivono. L'uomo e la donna sono due in uno come persone, e, separatamente, come individui nella società. Tali sono secondo il paradigma evoluto nella storia.
Ecco dunque che, in natura, il soggetto persona, concepito come omografia vettoriale, genera due vettori, anima e corpo, trasformando il generico vettore diade in vettore parallelo al corpo.

La direzione del vettore è segnata dalla persona con le sue peculiarità distintive intese come unicità (uno) e anche come coppia uomo - donna (diade), distinti per il sesso ma come insieme nella direzione, perché la coppia, nella società, già segna l'indeterminatezza del vettore generato dall'uomo e dalla donna cui si aggiungeranno, per somma, i vettori segnati dalla prole.
Ciò premesso, è la persona, sola e/o con la sua famiglia (soggetto costante) che conforma la società (oggetto, variabile) secondo un modello reale e, allo stesso tempo, è la società (soggetto, costante) che plasma la persona e/o la famiglia (oggetto, variabile) al paradigma religioso e/o etico proprio della società di appartenenza*.
Questa è la piattaforma sulla quale giace la nostra esistenza e occorre considerare che è da qui e non da altro nasce la storia umana che non è la storia dell'universo da noi percepito nella forma sensibile, pur misurata in forma strumentale al quale sicuramente partecipa, ma solo per la parte simile all'animale che vive grazie a processi chimici e biologici che hanno per base l'atomo di carbonio.
L'uomo e la donna, quando nascono, respirano e sono liberi sino al momento in cui non si facciano sopraffare dalla sete e dal morso della fame.

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Siamo alla continua ricerca del Principio fondamentale dell'Esistenza (Essere) e dopo disastri, guerre e rivoluzioni, la storia, ad ogni deviazione, riprende il suo corso iniziando dalla Libertà col progetto dell'uguaglianza tra i simili perché i bisogni primari sono quelli della sopravvivenza: cibo, abito e tetto.
Cibo, abito e tetto sono i bisogni che delineano i termini della dignità della Persona e, per definizione, si dovrebbe considerare compiuta quella Società in cui i soggetti siano liberi dal bisogno perché tutti abbiano un tetto, tutti abbiano un vestito e tutti si nutrano in modo sufficiente per dedicare il tempo libero alle occupazioni. Ecco spuntare la corrispondenza tra libertà di agire e uguaglianza nel soddisfare i bisogni in forma che non può essere espressa da una partito, ma in quella verso la quale tutti confluiscono in concordanza verso il Bene comune. Scopriamo, invece, che l'uguaglianza si ottiene col volere ... e non funziona, ... col potere e non funziona, ... col dovere ... e non funziona. 

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I quattro cardini estremi ed irriducibili del sistema umano sono:
  1. la fertilità della terra, 
  2. l'occupazione, 
  3. l'efficienza della tecnica, 
  4. la volontà per generare il consenso di operare consapevolmente. 
Gli economisti di oggi, ahimè, e solo loro, ancora trattano dei quattro cardini ma misconoscendone le loro interrelazioni interne ed esterne che sono causa d'indeterminazione statica.
Gli economisti, sì, trattano questi cardini, ma senza percepire anche il connotato energetico e le connesse implicazioni e complicazioni sorgenti dagli effetti esogeni sul sistema vettoriale umano generato  dal cardio che è il punto dal quale viene scelta la direzione del vettore inteso come risultato del lavoro prodotto dall'occupazione.  Occupazione è impiego dei fattori  di produzione, tra i quali il primo ed unico: la natura comprensiva della specie umana, cioè il Bene comune.
L'elemento portante dell'energia va quindi ricercata nella valenza dell'occupazione nella triade che nasce dal volere che si coniuga attraverso una combinazione tra potere e dovere che trova la sua chiave solo sulla base della logica equitativa tra chi può e chi deve. La volontà chiude il quadrato e determina l'efficienza di una quadriade.


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Attorno alla volontà,  ci sono gli enunciati che possono essere semplici opinioni o propositi mossi dal senso di equità o di giustizia indipendentemente dal processo etico che lo caratterizza.
Oggi, nella società, i rapporti tra i soggetti sono regolati da diritti gestiti secondo giustizia.
Tali rapporti non hanno legami con l'universalità dell'Uno perché l'anima è un principio ontologico dell'essere, mentre il diritto e la giustizia non fanno parte dell'essere, ma sono metodi di relazione tra soggetti e oggetti reali.
La razionalità che richiede il trattamento dei dati reali, non è usabile nella ricerca dei principi quando questa, sotto forma di logica e matematica, è solo un rapporto tra mente e mano per descrivere comuni nozioni da condividere nel campo della fisica, della chimica e della biologia ma non per traslare all'anima sentimenti e passioni quali appaiano dalle espressioni e dai comportamenti. 
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Qui sta il pensare e il pensare sul già pensato. Sul pensare si formula una congettura dalla quale scaturisce l'opinione, sul pensato, invece, si accumula la potenza necessaria per generare l'atto.
Non si tratta di pensare per costruire l'intenzione ma di pensare alla potenza necessaria per determinare l'impulso agente.
Sono forze debolissime che agiscono in campi dove il potere è soggetto all'indeterminazione statica endogena al sistema uomo / società, a quella logica propria dell'uomo che pensa, vuole, può e deve e a quella dinamica dovute ai fattori esogeni quali quelli pregressi e contingenti al corso storico nel quale l'uomo era, è e sarà attivo.
L'elemento portante dell'energia è quindi il "volere" veicolato sul potere inteso come "opinione" che interviene nella formazione del valore dei piaceri e dei dolori della vita umana.
Considerare la Società come insieme di individui (massa di soggetti/oggetti) riduce l'uomo ad essere considerato solo per la sua parte, il corpo, escludendo l'anima sicché, oggi, l'azione politica opinionista riduce la Persona ad essere scorporata in una società che rischia di essere ridotta alla mercé del proprio corpo come insieme di genere: né maschio né femmina.
Ho qui esposto quanto occorre per parlare del Volere come sostantivo.

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Giammaria Ortes (1713-1790), tra i grandi economisti esclusi dal corso razionalista del pensiero, afferma che il valore secondo opinione sarebbe la media tra la sommatoria dei diversi oneri di ricchezza (a, possesso; b, acquisto; c, potere a disposizione) e i loro detentori n; ossia (a + b + c )/n significa che se tutti gli uomini sono uguali, gli uni rispetto agli altri in termini di ricchezza, nell'insieme tutti valgono zero.
Ma gli uomini non sono uguali e la diversità va trattata secondo l'insieme dei rapporti degli "oneri" qui enunciati solo col termine generico di ricchezza.

Ma, se la ricchezza comporta un onere quali e quanti sono gli oneri che concorrono a determinarla**
Se supponiamo vera l'espressione algebrica di Ortes, in quale direzione, tutti dovrebbero concorrere? Al Bene comune (C0) che non esiste o alle Risorse (C3) indispensabili per crearlo?
Possono essere solo le teorie e le applicazioni nelle discipline economiche e sociali sufficienti per argomentare la formazione del Bene comune? Qual'è il rapporto tra risorse e bene comune caratterizzato da un proprietario, da un detentore e da un consumatore? A quali principi costoro devono appellarsi per avverare l'enunciato di Ortes?
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Sono principi nazionali ma anche regionali, comunali, locali e familiari.
Tra i locali e i familiari, per giungere alla persona singola, quale legame sussiste?
Quale magico principio lega l’individuo uomo e/o donna alla famiglia e alla comunità locale e da questa al comune, alla regione - stato e alla nazione e da questa al mondo inteso come Organizzazione delle Nazioni Unite?
Io ricordo che, quando ero studente alla Bocconi - correva l’anno 1956 e c’era un gran segreto attorno all’apertura del Centro di Ricerca Operativo diretto dal Prof. Francesco Brambilla – sentivo che i Principi fossero intorno ai trenta. Sapevo anche che le verità dovessero essere percorse in un certo ordine, senso e direzione. Intuii che era giunto il momento che le persone del popolo, come cittadini, potessero avere una guida per stare o dove andare per migliorare la propria esistenza.
Con qualche frase che non riesco a ritrovare nella montagna di sciocchezze che si leggono sui giornali, il progetto corrisponde a qualche proposizione, tra quelle che Wittgenstein pose al quinto posto della tavola delle verità con questa definizione: La proposizione è una funzione di verità delle proposizioni elementari.
Elementare e semplice. Ma il difficile sta nello scrivere una verità omnicomprensiva che abbracci campioni di dati rigorosamente definiti per assumere un’omogeneità compatibile con l’universalità del risultato
Quali le verità universali oggi, e i relativi principi?
Tavola 1, a Sx le Proposizioni del Trattato; a Dx, gli effetti
della ricaduta sull’Uomo
Wittgenstein partì dal presupposto che il mondo è tutto ciò che accade nella Natura e ha considerato l’uomo come uno dei tanti fenomeni (Tavola 1, colonna sinistra) che accadono nel mondo; per l’Uomo, invece, ciò che accade, l’accadimento[1], è il sussistere di un cambiamento del suo stato nell’ambito della sua libertà di azione (Tav. 1, colonna destra).
Ecco alcuni spunti per capire come funziona (Tavola 2) relativa alle proposizioni munite di senso.Vale per tutti che desiderano segnarsi in un percorso, iniziando da A0, per scegliere una direzione sino a giungere alla parte opposta. Libertà A0 giunge al Patrimonio E4; Indipendenza e Autonomia B0, giunge alla Sussidiarietà E3; Catallattica (in animo del dono di sé) A1, giunge a Comunità e Stato E5.
Tavola 2 – Diadi, Principi e Istituzioni (DiPrIs)
In realtà i percorsi seguono linee a zig-zag, in ascendenza o in discendenza ed ognuno può sceglierne uno secondo la propria indole.La cerniera attorno alla quale gira la porta che si apre sul percorso dal Dominio E0 all’ONU E6, sulla gestione delle Risorse occorrenti alla raccolta dei bene comuni (C0), è incardinata sui Principi di Sussidiarietà che si allocano al livello E misurato in termini di Creanza, Conoscenza e Saggezza D0, sul 3° Ordine commisurato al parametro di Coscienza e Responsabilità B1, dell’Agente.
Tavola 3- Sussidiarietà correlata
al Dominio sul Patrimonio.
In realtà i percorsi seguono linee a zig-zag, in ascendenza, in discendenza, in direzione destra e sinistra ed ognuno può sceglierne uno secondo la propria necessità, indole e desiderio.
Che si fa nel percorso? Si inizia sempre da A0 e si getta in un sacco tutto ciò che ha fatto parte del nostro percorso di vita passata. Per formulare un progetto, si recupera dal sacco ciò che serve per stare sul percorso in atto o cambiarlo, sotto copertura dell’Autonomia di cui si è investiti secondo i Principi da B0 all’Operosità e trasparenza A2.
Nel passo successivo si ripete sino al punto in cui ci si ferma.
Non si è soli. Al percorso partecipano cinque amici soci che seguono varie vie sino ad averle esplorate tutte. È un gioco come quello dell’Oca le cui poste sono 1. gli accadimenti o i fatti entelechiani, 2. le risorse immateriali, materiali e umane e 3. i gettoni determinati in unità di tempo (ore, settimane, decadi, mesi, anni, lustri, e secoli).
Sì. Un gioco con una tavola ricavata da DiPrIs e 3 mazzi di 48 carte ciascuno, per socializzare ed emanciparsi. In posizione 0, ci si chiede se nel clan in cui si opera si è sufficientemente autonomi per sciogliere i vincoli cui si è sottoposti per modificare il percorso verso un’esistenza orientata alla qualità della vita.
La Tavola comprende 0 + 29 Tessere relative ad altrettanti Principi ordinati orizzontalmente in fasce di gradi di libertà, da A ad E e, verticalmente, in 4 Ordini distintivi di responsabilità. Ogni giocatore impersona una tra le cinque istituzioni. All’inizio, tutti stanno in A6. Il gioco prosegue partendo da A0 e finisce quando i 5 giocatori raggiunge la meta che gli è propria tra A6 e E6.
Si parte da A0, ma nessuno ci resta, perché il grado di libertà è zero.
In B0 sta chi combatte per l'indipendenza delle Nazione e per l'autonomia dello Stato.
  • in C0 sta chi ama la natura, la terra, gli animali, e il prossimo suo come sé stesso.
  • in D0 sta chi si informa, studia e crea prima di fare
  • in E0 sta chi esercita il Dominio con coerenza e consapevolezza.
  • in A1 sta chi fa scambio separando l’utile dal superfluo e tratta sui mercati con spirito di reciprocanza.
  • in B1 stanno tutti solidalmente nell'atto di fare qualche cosa.
  • in C1sta il mediatore che stabilisce le regole secondo le quali gli agenti scelagano di soddisfare il reciproco interesse.
  • in D1 sta chi rende disponibili le risorse umane e materiali, rispettando ambiente e Natura.
  • in E1stanno tutti nell'usare il cervello quando progettano, programmano e agiscono.
  • in A2 “fate vobis” sino a E4 dove dove c’è dominio sul Patrimonio e sui Beni comuni.
  • D A5 in poi si tratta di risolvere un complesso indefinito di matrici lineari sulla base delle 29 proposizioni qui sotto trascritte. Il risultato consiste nel numero di gradi di libertà che si raggiungono in ognuna delle prime 10 tessere.
 Insomma è come un gioco dell’oca, dove Peraltro la partita si compie in Zona A5 – E6.

Le 29 Proposizioni

0
Il mondo è tutto ciò che accade alla persona:
Uomo -> Persona -> Soggetto ->Società
A0
La resistenza al cambiamento si riscontra nei movimenti ispirati alle ideologie che annientano l’indipendenza religiosa, morale, politica e operativa del soggetto, sul percorso dei progetti esistenziali comuni.
B0
Produrre ricchezza dalle risorse rinnovabili perché tutti si associno in un progetto da condurre in un sistema in cui il soggetto, nell’agire per il bene comune, si relaziona e si completa nel trasformare la propria individualità, in autonomia consapevolmente condivisa, e in armonia con tutti, dentro e fuori dalla sfera operativa di competenza.
C0
I rapporti culturali sono rilevanti per la ricomparsa di atteggiamenti sospinti da una visione catastrofica del mondo futuro
D0
Il dominio nasce dal sentimento inviolabile di possesso di tutto ciò che si fa, si produce e si dispone
E0
La libertà di negoziare è alla base del soddisfacimento dei bisogni necessari per condurre una esistenza dignitosa.
A1
I beni pubblici o privati sono affidati alla gestione di persone che agiscono sotto il vincolo sociale.
B1
Le società e le fondazioni riguardanti le funzioni pubbliche non possono reinvestire i profitti oltre alle spese per le attività istituzionali e dei relativi interessi.
C1
Tutti hanno coscienza che l’uomo è re nella natura e la natura è asservita all’uomo per i propri bisogni.
D1
Tutti possono comportarsi liberamente in modo da non portare nocumento ad alcuno.
E1
Tutti agiscono in modo trasparente e nel rispetto di sé stessi e del prossimo.
A2
Tutti possono occuparsi secondo la propria indole in ambito artistico, professionale, imprenditoriale e civile dei sevizi.
B2
Tutti possono associarsi per la tutela della personalità.
C2
Libertà di espressione
D2
Libertà di associazione
E2
Libertà dal bisogno
A3
Libertà dal disagio
B3
Restituire al cittadino la dignità della persona (Tassa piatta e Reddito di Cittadinanza).
C3
Le persone che operano sui fattori di produzione devono essere eque nella gestione e per il loro reintegro ciclico.
D3
Abrogare le leggi che costituiscono privilegi e protezioni ad esclusivo vantaggio di organismi cooperanti e/o corporativi.
E3
Sussidiarietà col decentramento amministrativo e col prelievo fiscale locale sotto la guida delle persone responsabili.
A4
Rimozione di vincoli e restrizioni all’attività economica, per consentire, ovunque la riduzione dei costi marginali.
B4
La definizione di un contesto istituzionale, per regolare e favorire il miglior utilizzo delle risorse umane e materiali.
C4
Adozione di misure che contemplino lo sviluppo del capitale umano rispetto all’accumulazione del capitale fisico.
D4
Il completamento delle riforme sull’occupazione, per superare il conflitto tra impresa e capitale.
E4
Il capitalismo occulto anonimo: Abrogazione della personalità giuridica.
A5
La maschera del terrorismo fondamentalista;
B5
La droga, bestia feroce;
C5
Le ideologie contro la castità, il matrimonio e la famiglia
D5
Le quattro religioni storiche. L
E5
Comunità e Stato (conduzione e gestione).
A6
Patria, Famiglia e Persona (fiscalità locale, statale e nazionale).
B6
Comunità: il Bene comune.
C6
Stato inserito in federazioni
D6
Nazioni riconosciute dall’ONU.
E6
ONU di Nazioni, non di Stati.
Elenco 29 Proposizioni DiPrIs


(Testo incluso in La lunga onda dell’essere – Abbecedario politico).




[1] Al riguardo Giovanni Demaria concepì i Fatti entelechiani prelevandoli dalla filosofia aristotelica. (Vol. II,Gli Entelechiani, La Goliardica, Milano 1955)

Il seguito lo scriverà il Parlamento europeo --->; ?
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* "La Libertà prevale quando l’Uomo diventa Persona e la Società vi si conforma." Incipit al primo volume di Oltre il Tempo - Uomo e Persona.

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** "I beni capitali già esistenti formano un sistema di forze relativamente permanente, che deve perciò essere trattato come un tutto e non più singolarmente come invece avviene per i nuovi beni capitali. In questi, infatti, la determinazione delle loro produttività specifiche, dei loro saggi di rendimento, dei loro saggi d'interesse e dei loro valori può farsi secondo quanto esposto [cfr. Demaria, Trattato II, II, V, pp 315-45] trattando in modo indipendente e singolarmente della funzione d'investimento; della distinzione tra investimenti conservativi ed espansivi; della graduatoria d’importanza, secondo le teorie correnti, delle loro variabili indipendenti; della variabilità da un'impresa all'altra, del rapporto capitale-lavoro; del coefficiente di capitale; del coefficiente di lavoro; del rapporto investimento-reddito annuo; del rapporto capitale lavoro del rapporto ammortamento annuo-investimento annuo, e trattando, pure in modo indipendente e singolarmente, delle produttività marginali fisica, economica, totale complessiva, ponderata, crescente, decrescente e costante nei vari tipi di funzione produttiva, omogenea lineare e non lineare, per cui cioè non esiste mai universalità di relazioni" (Demaria, Trattato II, p.994). [Riportato da Achille Agniati, Critica dei Massimi Sistemi dell'Economia Politica, pag. 629, CEDAM, Padova II Ed. 2001]

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NB Le informazioni che hanno concorso a formare questo scritto sono tratte dal testo del Libro di Achille Agnati, "Critica dei massimi sistemi logici dell'Economia Politica . Dai Sistimi logici alla logica dei sistemi", Seconda Edizione CEDAM PD - 2001.
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