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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

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06 gennaio 2017

Conflitto d'interessi

Il conflitto d'interessi inizia in sé stessi quando dobbiamo decidere qualcosa oppure qualcos'altro. All'origine il conflitto sta nella scelta di una o più opportunità opposte: essenzialmente come fare o non fare. Detto così il fenomeno sopravviene per qualsiasi cosa che un soggetto debba decidere.

 Se la determinazione dell'atto coinvolge più persone, come in una redazione di un giornale, sopravviene un conflitto tra la linea culturale e politica della proprietà del giornale e quella del giornalista redattore. Professionalmente il giornalista è moralmente tenuto a scrivere il vero, se parla di cronaca, e il conforme, se parla di cultura. 
Ora, si da caso che siamo in Italia dove ogni giornale deve comporre il conflitto tra il potere politico della proprietà e quello del comitato di redazione soggetto al conformismo dell'Ordine dei Giornalisti. Il primo è un residuato del corporativismo fascista oscillante tra il liberalismo crociano del padrone del vapore in combutta con i sindacati della triplice per chiedere gli aiuti di Stato; il secondo è una accozzaglia di movimenti catto radicaleggianti collettivisti di centro e di sinistra che di socialista continueranno ad aver poco credito sino a quando Bettino Craxi non otterrà una giusta riabilitazione. 
In Italia non si riabilita nessuno a cominciare da Garibaldi che morì esule a Caprera. E Silvio Berlusconi, vittima del colpo di stato del 2011, tuttora in attesa della sentenza della Corte di Giustizia di Strasburgo? 
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Risposta al post su Facebook di Gabriella Toma del 4 gennaio 2017, alle ore 13:29
Invito, sul serio, chiunque si dica "liberale" a scrivere qualcosa sulla libertà d'informazione e il conflitto d'interessi: fatevi sentire. Non lo fate fare ad una Socialista.-->

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