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25 settembre 2013

Azione e Responsabilità

Il circuito intercorrente tra Coscienza e Responsabilità non si esaurisce in un mero gioco d’Istinti governati dalla Raziocinio, ma in un orizzonte più vasto misurabile nel grado di Ragionevolezza con cui ognuno palesa la volontà di indirizzare le proprie tendenze.

La coscienza del rischio
Porto ad esempio tre Persone: un giudice, un militare e un imprenditore.
Viene spontaneo pensare che il giudice debba essere giusto, il militare forte e l'imprenditore prudente: in realtà giudice, militare e imprenditore devono praticare, tutti, le tre virtù.
Il giudice debole e imprudente pratica male la giustizia; il militare ingiusto e imprudente combatte male in guerra; l’imprenditore ingiusto e debole non ha certo le caratteristiche per tirare su un'impresa. Quanto alla Temperanza, si tratta di una virtù atipica perché è valida indistintamente per tutti specie nei tempi nostri, in cui sembra che l’esaltazione degli Istinti prevalga su quella dei Sentimenti.
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Posto così il problema della Passione, non chiarisco ancora nulla perché conduco il ragionamento in termini assoluti e non relativi alla personalità del soggetto e, soprattutto, alle circostanze nelle quali il soggetto stesso opera.
E' l'intreccio tra virtù e vizi che caratterizza il comportamento nel percorso di vita! Sono i Fatti che inducono a scegliere: Fatti che mettono alla prova il senso di Giustizia, di Fortezza e di Prudenza; i Fatti che fanno scivolare nel commettere un fallo d'Ira, d'Invidia o di Superbia; oppure, al peggio, portano a occupare la gabbia dell'Accidia, dell'Avarizia, della Gola e della Lussuria. Ma sarà sempre un Evento prodotto dal succedersi dei Fatti a rivelare ciò che è Bene, oppure Male.
Peraltro, occorre prestare attenzione a non generalizzare perché in tutte le forme di comportamento esiste la misura cui conformare le nostre azioni e per giudicare chi sbaglia: l'Etica, quell'insieme di regole che comportano l'impegno delle persone ad assumerle come proprie, per essere accettati in società. Ma, tra esse, non tutte praticano gli stessi usi e condividono gli stessi costumi nel manifestare un comportamento etico condiviso. La circostanza della condivisione assume oggi aspetti giganteschi col fatto della globalizzazione osservata come fattore di integrazione tra etnie.
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Ho parlato di Passioni fatte di virtù e di vizi, e ho fatto un cenno all’Etica che copre il Sentimento del Senso morale. Non sono solo questi i Sentimenti. Esistono anche quelli estetici e religiosi. La percezione di questi due sentimenti ha un costrutto che esula dalla sfera della razionalità perché un’innumerevole quantità di Persone buone e amanti del bello – oggi e nel passato – danno testimonianza che il Bello e il Bene esistono.
Dare testimonianza vuol dire svelare la Verità, una Verità che è incontrovertibilmente impossibile dimostrarne la fallacia, in altre parole una Verità che è propria dei Fenomeni per i quali non c’è risposta al perché se non come fanno i genitori ai loro bimbi quando congiungono un perché all'altro. La Verità assume questi due aspetti che portano ad una terza, conclusiva:
Il Bello, è vero perché occorrerebbe dire brutta la Gioconda di Leonardo da Vinci. Leonardo fu felice dipingerla, e noi pure nell'ammirarla.
Il Bene, è vero perché si potrebbe sospettare che Beata Madre Teresa di Calcutta abbia fatto del male, invece fu felice nel fare solo il bene procurando immensi sacrifici alla sua persona; 
Dio esiste perché, sebbene troppo spesso respinto, è invocato in caso di estremo bisogno e vituperato per nostra stessa inettitudine e superbia nel voler essere più bravo di Lui.

Ecco quindi apparire chiaro che il circuito intercorrente tra Coscienza e Responsabilità non si esaurisce in un mero gioco d’Istinti governati dalla Raziocinio, ma in un orizzonte più vasto misurabile nel grado di Ragionevolezza con cui ognuno palesa la volontà di indirizzare le proprie tendenze.

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2 commenti:

  1. Azione e Responsabilità è solo coscienza di essere capaci di distinguere il bene e il male che arrechiamo agli altri.

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