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21 ottobre 2012

Dio e Impero



Nel mese di febbraio 313- 1700 anni or sono - Costantino conce-deva, con l’Editto di Milano, la Libertà di culto in tutto l’Impero. Paolo Biscottini, su Avvenire, 23 settembre 2012, lo riporta 
secondo il riassunto di Lattanzio. 

Quando noi, Costantino Aŭgusto e Licinio Aŭgusto, felicemente ci incontrammo nei pressi di Milano, e discutemmo di tutto ciò che attiene al bene pubblico e alla pubblica sicurezza, questo era quanto ci sembrava di maggior giovamento alla popolazione, soprattutto che si dovesse regolare le cose concernenti il culto della divinità, e di concedere anche ai cristiani, come a tutti, la libertà di seguire la religione preferita, affinché qualsivoglia sia la divinità celeste possa essere benevola e propizia nei nostri confronti e in quelli di tutti i nostri sudditi. Ritenemmo pertanto con questa salutare decisione e corretto giudizio, che non si debba vietare a chicchessia la libera facoltà di aderire, vuoi alla fede dei cristiani, vuoi a quella religione che ciascuno reputi la più adatta a se stesso.
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I Vangeli, quelli ritenuti canonici, furono scritti tra i trenta e i settanta anni dopo l'Ascensione di Gesù Cristo e questi derivarono dalla tradizione orale acquisita attraverso la testimonianza di chi ebbe conoscenza diretta dei fatti.  I quattro Evangelisti, appunto, vi trassero quelli che ritennero i più espressivi per rappresentare i fondamenti della religione cristiana, omettendo altri, che sarebbero stati forse importanti per lo storico, ma irrilevanti per il fedele.
Con la diffusione del Cristianesimo, i Vangeli furono tradotti in tutte le lingue e, tutt'oggi, la Chiesa attribuisce sempre più importanza al fatto che le traduzioni siano sempre rese, adeguate ai tempi ma mantenute intatte nel loro valore filologico. Quel che resta delle fonti originarie, tramandate nei cosiddetti vangeli apocrifi, appartiene al mito che non è materia di fede ma fonte di eresie.
Questo è quanto dal punto di vista religioso e teologico.
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Dal punto di vista storico, invece, la prima traccia l'abbiamo negli atti degli Apostoli per le parti coincidenti con quanto scritto dal giudeo Flavio Giuseppe[ 1]. E' poco, ma nell'insieme, il vero significato dell'evento fu l'inizio di quella grandiosa trasformazione del mondo retto dalla divinità dell'Augusto Imperatore dei Romani in Popoli Cristiani. Originariamente fu opera di Paolo di Tarso,
che - con la parola del Cristo “
Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Matteo 22, 15; Marco 12, 13-17; Luca 20, 20-26) - quasi tre secoli dopo, condusse Costantino I detto il Grande, a dare inizio alla diffusione del cristianesimo in tutto il mondo.

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Il periodo ebbe inizio con l'apoteosi dell'Imperatore ai tempi di Augusto (eletto Pontefice Massimo nel 12 d.C.) e la concomitante esistenza, morte e resurrezione di Gesù Cristo ai tempi di Tiberio; ebbe termine con la restituzione della divinità alla Chiesa dei Cristiani che nel frattempo si era costruita sulla cattedra di San Pietro Apostolo.
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Nell'anno 313, con l’Editto di Milano, la Storia Greco-romana finisce e inizia la Storia dei Popoli Cristiani che è tuttora, la nostra storia. Secondo me, è errato considerare che l’Impero romano decadesse.
La civiltà romana si trasformò in civiltà cristiana, mentre l’impero, già diviso nella tetrarchia istituita da Diocleziano, seguitò a esistere sino alla sua rifondazione per atto di Carlo Magno, accolto per l’incoronazione a Imperatore del Sacro Romano Impero sul percorso che dalla Cassia conduce a Ponte Milvio, dal Papa Leone III, nella notte di Natale dell’anno 800.

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Diocleziano divise l’impero; Costantino il Grande, in quel di Saxa Rubra, pose sul Labaro il Segno di Cristo al posto dell’Aquila imperiale, uscì vittorioso contro Massenzio il dì 27 ottobre 312 nella Battaglia di Ponte Milvio e ricostituì l'Impero; Odoacre, dopo la destituzione di Romolo (detto augustolo), restituì le insegne imperiali di cui si era impossessato a Bisanzio nel 476; gli imperatori Graziano, Teodosio I e Valentiniano II (quest'ultimo, all'epoca, aveva solo nove anni) emisero l’Editto di Tessalonica, che dichiara il credo niceno religione ufficiale dell'impero, proibirono l'arianesimo e i culti pagani.
Lo scorcio di storia dall’anno 476 all’anno 800, è da riconsiderare non più come decadimento ma come fenomeno evolutivo che porta ai nostri giorni con l’Europa che, travisando i riferimenti alle proprie radici religiose già inserite nel Trattato di Roma del 1957, ricostituisce la situazione esistente ai tempi tra Diocleziano e quelli di Costantino.
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La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, figurante nella seconda parte del Trattato che adotta una Costituzione Europea, così come presentata dal Presidente francese Giscad d’Estaing, a Roma il 18 luglio 2003, diffonde un laicismo senza freni morali nell’indurre i cittadini a compiacersi nella cultura del consumo fondata sul diritto di appagare ogni desiderio. Tale Carta ha l’effetto di consolidare la rottura della coesione sociale che spontaneamente si diffuse intorno a Gesù e che, sino ai tempi nostri, ha retto grazie alla parola scritta nei Vangeli. I Vangeli hanno un senso immutabile ed eterno e, oggi, sono scritti per significare che i potenti nel mondo, come 17 secoli fa fecero Costantino e Licinio  incontrandosi nei pressi di Milano, devono riproporre una discussione su tutto ciò che attiene al bene pubblico e alla pubblica sicurezza, perché ciò sembra essere di maggior giovamento alla popolazione.   Bene pubblico e pubblica sicurezza si otterranno attraverso libere istituzioni rette da regole deontologiche condivise (non più attraverso la burocrazia incompatibile con le tecnologie informatiche disponibili), propaganti le opportunità religiose, culturali, sociali ed economiche perché i cittadini, anziché focalizzare l'interesse sull'utilità materiale mirata alla corporalità, si orientino liberamente sulle scelte nel soddisfare, individualmente, i propri bisogni spirituali e materiali. Alcune Nazioni hanno rifiutato l’adozione del Trattato e la questione della Costituzione europea è tuttora aperta anche a soluzioni opposte a quelle che vi erano previste.

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La cristianità, attraverso la voce del Papa, pretende che, tra i valori dell’Unione, siano previste le radici giudaiche cristiane e che la libertà religiosa comune ai fedeli dell’Unico Dio, non sia confusa con la libertà di opinione.



[1] Nuove fonti storiche attestanti il cristianesimo si trovano oggi nei Manoscritti del Mar Morto che sono un insieme di papiri e pergamene rinvenuti nei pressi del Mar Morto. I rotoli del Mar Morto sono composti da circa 900 documenti, scoperti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte dentro e intorno al Uadi di Qumran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto.
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