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26 ottobre 2016

Dal rasoio di Occam alle forchette di Pareto

Qui riproduco parti di tre miei post qui pubblicati: 



1. Il rasoio di Occam (pelo)

Il Rasoio di Occam interviene nel considerare valido l’insieme degli elementi scelti uno a uno nella realtà, attraverso un metodo che ha la funzione di ridurli allo stretto necessario e sufficiente per rendere l’esito di un processo cognitivo e/o decisorio corrispondente a uno scopo prefissato. Il metodo ha una triplice caratteristica e suggerisce, nei confronti della realtà osservata, di considerare ogni elemento del processo come fattore da non usare per aumentare:


A. in proporzione aritmetica A1=(1+1=2) e geometrica A2=(1•1=1), dati o atti che non servono o che disturbano
A=(A1(2)•A2(1))=2;
B. addendo a un insieme eterogeneo di altri elementi in conflitto tra loro
B=(2+(-1))=1;
C. azioni mirate ed efficienti senza metterne in atto altre inutili o dannose
C=Sommatoria(Ak•B), dove 1 < k < k+1.
Il tutto è banale in modo disarmante. Dalla logica insita nelle tre proposizioni così come formulate da Guglielmo di Occam escono prescrizioni di non compiere errori e di non fare cose utili.

Ne deriva che la LIBERTA’ abita dove le scelte dipendono dal caso e dalla ragionevolezza. Infatti, appare lecito esercitare l'arbitrio solo quando non riusciamo a percepire rapporti di diversità e fattori di discontinuità insiti nei processi decisionali.

2. Un aforisma di Galileo (contropelo):


" MISURA CIO' CHE E' MISURABILE E RENDI
MISURABILE CIO' CHE NON E' ".

E’ possibile misurare tutto? Chi crede che sia possibile è bugiardo, presuntuoso, superbo e blasfemo perché se fosse possibile non esisterebbe libertà per nessuno. Oggi viviamo nel caos assoluto ove tutti siamo schiavi della nostra libertà (soggettivismo etico).

3. I Rebbi di forchetta di Pareto

Nelle scienze sociali, molti errori nascono dal non intendere la necessità dell’analisi per lo studio delle varie parti di un fenomeno concreto seguita dalla sintesi che è normalmente praticata nelle scienze naturali nel formulare le teorie.

Lo scriveva Vilfredo Pareto nel -Trattato di sociologia generale - Volume primo - §§ 32-36. Continuava col sostenere che l'errore nasce nel negare la verità di una teoria, perché non spiega ogni parte di un fatto concreto; e, sotto altra forma, lo stesso errore sta nel volere includere in una teoria, tutte le altre teorie analoghe ed anche estranee.
L’errore è tanto rilevante quanto è il numero delle variabili che agiscono sul fenomeno osservato e – soprattutto - quando le costanti considerate non sono misurabili né collocabili nel processo di causa ed effetto nei e tra i fenomeni osservati. La difficoltà nel collegare i fatti ai fenomeni, i fenomeni tra di loro e risalire alle teorie attraverso i fatti, è spiegata bene da Pareto in una figura[1] che riporto qui integrandola con un esempio.

Sia F un disagio sociale corrispondente a quello dell’aumento della povertà ovvero coloro che hanno un reddito inferiore alla soglia di autosufficienza economica. Per analisi, separiamo in esso vari fatti che potrebbero essere le varie tipologie di disagio b, e, i, k, l. Il fatto b con a c, dipende da un principio generale P; similmente i fatti analoghi ad e, con d-f danno un'altra teoria E; i fatti analoghi ad i con g-h, danno la teoria S; i fatti k e l con j danno la teoria D, così per tutti i fatti legati alle rispettive teorie. Questi fatti sono studiati separatamente; poi, per conoscere il fenomeno F, si uniscono arbitrariamente insieme i risultati b, e, i, k, l ... e si crea una nuova teoria. All'analisi si fa seguire la sintesi e … patatrac[2]: si commettono solo errori e si fanno solo cose inutili.

Nelle scienze umane si devono applicare i fatti rilevati e aggiungerli alle relative teorie, non sostituirle con altre che sconvolgono le connessioni di interdipendenza scaturenti dalla logica e dalla matematica. L’esempio nella figura chiarisce bene la cosa, ma, meglio ancora, si può capire con un caso concreto che sostanzialmente porta alle stesse conclusioni applicando le tre proposizioni di Occam.

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[1] E’ la prima figura a pagina 72 del Trattato di Sociologia generale di Pareto. La riproduzione è infedele per aver sostituito la lettera O con la lettera F, Q con E, R con S e aggiunto la quarta forchetta D. Inoltre l’originale non è colorato né vi è specificato il fenomeno, e quali teorie siano trattate.
[2] Al § 36, Pareto scrive. “Viene fuori qualcuno di quei tanti individui che hanno la disgrazia di discorrere di cose che non capiscono, e scopre - vedi potenza d'ingegno! - che l'economia pura non è l’economia applicata, e conclude, non già che occorre ad essa aggiungere qualche cosa per conoscere i fenomeni concreti, ma che occorre sostituirvi il vano suo [cinguettamento]. Eh! Buon uomo, l'economia matematica giova almeno a farci conoscere all'ingrosso come opera l'interdipendenza dei fenomeni economici, mentre le [cicalate] tue non c'insegnano proprio niente”.

4. I Corsi storici. (...seguirà ...)




5. Figurano sui miei blog argomentazioni sui processi individuati tra quelli storici contingenti, generazionali ed epocali). http://uomopersonasocieta.blogspot.it/p/le-nove-flo.html

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