Scrittore e Fumettista (1894 - 1961) |
La condivisione d'interessi inizia in sé stessi
quando dobbiamo decidere qualcosa oppure qualcos'altro. All'origine sta la
scelta tra il cogliere una o più opportunità opposte essenzialmente come fare o
non fare. Detto così il fenomeno si manifesta per qualsiasi cosa che un soggetto
debba decidere.
Se la determinazione dell'atto coinvolge più
persone, come nella redazione di un giornale, sopravviene la necessità di
conciliare la linea culturale e politica della proprietà del giornale e quella
del giornalista redattore. Professionalmente il giornalista è moralmente tenuto
a scrivere il vero, se parla di cronaca, e il conforme, se parla di cultura. Ora
si dà caso che siamo in Italia dove la linea politica del giornale nasce nel far condividere quella del comitato di redazione con quella dell'Ordine dei
Giornalisti e, nel contempo, la linea politica dell'Editore con quella dei sindacati della triplice.
Un bel pasticcio tornare al corretto rapporto (ma l'abbiamo mai avuto?) tra lettore ed editore!
Non sarebbe meglio considerare correttamente il rapporto tra corrispondente oculare e lettore, saltando ogni passaggio, togliendo ogni istituzione intermedia come i sindacati, le lobby, gli ordini professionali e gli stessi editori, tranne le associazioni di riferimento dei corrispondenti e dei lettori?
Ritengo che sia doveroso da parte di tutti i movimenti politici italiani che fanno capo ad una trentina di ideologie confluire in due partiti per proporre, rispettivamente,
Non sarebbe meglio considerare correttamente il rapporto tra corrispondente oculare e lettore, saltando ogni passaggio, togliendo ogni istituzione intermedia come i sindacati, le lobby, gli ordini professionali e gli stessi editori, tranne le associazioni di riferimento dei corrispondenti e dei lettori?
Ritengo che sia doveroso da parte di tutti i movimenti politici italiani che fanno capo ad una trentina di ideologie confluire in due partiti per proporre, rispettivamente,
- un'offerta popolare intesa ad orientarsi alle persone che aspirano di appartenere a una società fondata sulla libertà di esistere e dove, sul diritto, possa gravare solo il peso di un’etica condivisa, e
- un'offerta politica democratica intesa ad interessare le persone che, già provate dall’eccessivo peso di rinunce nel dipendere da un’unica fonte di reddito attraverso il lavoro, desiderano appartenere a una società dove la libertà consiste nell’esistere dove le leggi coniugano la libertà attraverso l’equità e la giustizia.
Ci sono delle disuguaglianze
inique, economiche e sociali, che colpiscono milioni di esseri umani,
contrarie
alla giustizia, alla dignità delle persone, alla pace. Ma ci sono anche
differenze tra gli uomini, causate da vari fattori che contrastano
con il principio che ciascuno riceva dagli altri ciò di cui ha bisogno, e
che coloro che hanno « talenti » particolari li condividano con gli altri.
(°)
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(°) testo tratto dal Catechismo
della Chiesa Cattolica.
(Parte III – Sezione I – Capitolo II – Voce 413)
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