È corretto aumentare le imposte ai ricchi per aiutare i poveri? La risposta interessa, la psicologia, l’economia e la sociologia raggruppate coi termini di deontologia, erario, giustizia e dignità.
Ad ognuna di queste discipline corrisponde una teoria che dà una risposta ad una domanda. Nella tabella, qui sopra, tento di delineare un corretto indirizzo per formulare una risposta soddisfacente.
Innanzi tutto, occorre stabilire quale sia l’intervento più diretto al soddisfacimento dello stato di bisogno dei poveri col ricavato della finanza pubblica e privata, per stabilire quale sia il sussidio equo. Poi, il provvedimento dovrà alleviare la povertà in senso generale e non solo quella dei disoccupati.
A tal fine, tre sono gli ordini coinvolti: Il primo è il disagio psicologico, segue quello sociale; nel terzo, figurano problemi per la finanza pubblica, aspetti giudiziari e principi etici che presiedono alla dignità umana.
Accertato che l’origine della povertà sta nella disagiata
condizione psicologica e sociale causata dalla chiusura delle imprese che si
ripercuote soprattutto sull’indotto, il provvedimento interessa principalmente
l’economia e, a tal fine, per far fronte all’emergenza, dovranno essere
reperite risorse compatibili con l’osservanza dei principi di etica e di
diritto per riportare la società all’equilibrio perduto.
Una breve scorsa alla tabella qui sopra, porterà alla
conclusione che non è ragionevole aumentare le tasse ai ricchi per ottenere risorse
da dare ai poveri, perché non esiste correlazione tra ricchezza e povertà.
Infatti, si osserva che i provvedimenti più efficaci consistono nell’utilizzare
le risorse disponibili esclusivamente per sollecitare la comunità dei cittadini
al recupero dell’autonomia economica e solo una parte in sussidi straordinari. Sarà
quindi necessario agire sull’efficienza dei servizi nel settore terziario, reperendo
le risorse umane tra i poveri avviando un ciclo virtuoso che porta tutti a percorrere
il cammino sul binario della qualità della vita.
Seguendo il pensiero di Pareto, sarà quindi necessario
non dare ai poveri ciò che si toglie ai ricchi ma considerare il fenomeno F
nelle sue dipendenze b, e, i, k,
l. dalle teorie P, E, S e D rispettando le interdipendenze con gli elementi a, c, d, f, g, h, i.
Insomma, in Economia, non esiste la teoria della
ricchezza, la teoria della povertà, la teoria dello sport, la teoria della
salute ecc., ma esistono miriadi di elementi di varia derivazione teorica che
l’economia tratta come unico insieme .
Tra le definizioni che ancora preferisco, è questa: Nell'ambito
delle scienze umane, l'economia è la
scienza che studia il comportamento come relazione tra fini e mezzi scarsi
suscettibili di usi alternativi, indipendentemente dal fatto che siano prodotti
o consumati ma con lo scopo di creare e di avviare il motore della qualità di
vita.
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LA TASSAZIONE SERVE A RIDISTRIBUIRE LA RICCHEZZA ?
RispondiEliminaUsare la tassazione per ridistribuire la ricchezza è una scemenza pura, perche le tasse prelevano e basta, non prelevano al ricco per poi dare quei soldi al povero, oltretutto i ricchi non pagano le tasse le pagano solo i poveri.
Ed anche se cosi fosse, i ricchi sono pochissimi qualche migliaio, mentre i poveri sono tantissimi, milioni, quindi se prelevi ai ricchi per dare quei soldi ai poveri, ai poveri riceveranno 3 euro al giorno se ti va bene.
Mentre le tasse sono uno strumento che impoverisce tutti, soprattutto i poveri, cittadini, lavoratori, piccole e medie imprese, quindi vanno quasi eliminate, esiste un sistema di tassazione a scambio, che garantisce la piena occupazione, la massima economia, il massimo gettito fiscale per lo Stato, che lascia pensioni e salari congrui, prezzi bassi ed imprese molto competitive.
Questo fa si che tutti abbiamo un minimo congruo, ed il resto lo fa il merito, l'impegno, la capacità, la fortuna, questi avranno di piu', ma non tantissimo di piu', solo di piu'.
La scemenza che le tasse servono a ridistribuire la ricchezza viene utilizzata dai criminali, raccontata dai delinquenti, per imbrogliare il popolo bue, ignorante !
Marco Cristofoli Moneta Pubblica Italia Sociale & Cristiana
LA RIVOLUZIONE FISCALE
RispondiEliminaCos’è la rivoluzione fiscale ?
La rivoluzione fiscale non è altro che un drastico cambiamento del sistema fiscale, soprattutto quando ti trovi in uno stato di ipertassazione, tassazione eccessiva, due volte, tre volte il necessario, e andare ad uno stato di pressione fiscale ideale, che raggiunge il massimo compromesso tra pressione fiscale, economia, occupazione, livello di tassazione sulla spesa pubblica e quantità di gettito fiscale per lo Stato. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1006468750202154&set=pb.100025171142827.-2207520000..&type=3