On the road |
Oggi, tutti i
popoli corrono disordinatamente verso una direzione. C'è chi sta più avanti
degli altri, ma si affretta verso una meta non chiaramente stabilita. Sembra di
immaginare un film on the road dove tutti corrono con automezzi più o meno
sgangherati, spericolatamente, ma ben attenti a non farsi troppo male.
C'è chi sta
indietro e corre per superare chi gli sta davanti, ma nessuno sa ancora chi sia
il primo perché il traguardo è lontano e confuso.
2 -I trenta caratteri del Processo decisionale |
Vi si osservano ordini [1] che si frappongono nel susseguirsi delle cinque fasi:
La sequenza [P3 - P7] forma la diade [6. Coscienza Responsabilità] della tessera nella sottostante Tavola delle Diadi, dei Principi e delle Istituzioni tra lo [5. Scambio] e la [7. Equità] che risolve il rapporto tra utilità e ofelimità dei risultati attesi dalle occupazioni umane.
°°°
La gente comune
manifesta bisogni assai caotici e misurabili non sulla scala della utilità, ma
su quella della ofelimità.
Più avanti
esaminerò se, con riferimento ai tempi di oggi, la società ha assimilato in
misura sufficiente i cambiamenti originati dal progresso scientifico e
tecnologico, compreso quello conseguito nelle applicazioni sociali derivate
dalle scienze umane. Quando l’assimilazione sarà attuata, nel senso che ognuno
sarà sé stesso e non come vuole l’altro, la società umana si avvierà verso
l’integrazione nel pieno rispetto della persona singola nell'Abito che gli è proprio. In
breve, i residui complessivi espressi attraverso le azioni saranno tali da
ridurre le tensioni prodotte dai cambiamenti e da consentire l’avvio di una di
una durevole fase di pace, solidarietà e consapevolezza.
Per avverare
quest’assunto, occorre che si realizzi quel modello di società che assimili il
progresso e tutte le potenzialità che le moderne tecnologie offrono per
utilizzarle in un progetto in cui le persone si scambino reciprocamente i
vantaggi complessivi che ne deriveranno.
Mi rendo conto
che quest’argomentazione è troppo generica: facilmente si verrebbero a
semplificare le relazioni di interdipendenza considerando le costanti come le
variabili e confondendo i risultati da conseguire che sono i prodotti offerti e
richiesti per soddisfare bisogni e desideri con l'impiego di risorse umane e materiali rientranti nell'arco delle disponibilità.
°°°
Perché si formi
questo tipo di società, secondo me, occorre che il progetto si costituisca sui
modelli esistenti: analizzarli, stabilirne i punti di debolezza e portarli a
termine con un programma in cui sono individuate le aree di sviluppo e le aree
di consolidamento per raggiungere una finalità che collima con il pacifico e oculato impiego dei fattori produttivi. Questo modello, oggi, è quello al quale
si conformavano liberali e socialisti, ognuno dei quali dovrebbe, ora, alternarsi nella
conduzione politica muovendo le loro azioni ora stimolando Residui di I Classe
ricadenti nell’istinto delle combinazioni e ora quelli di II Classe ricadenti
nella persistenza degli aggregati[2] .
Ma qual è il modello migliore?
Ma qual è il modello migliore?
A mio parere,
non è possibile la coesistenza di due modelli contrapposti. Un modello sociale
non può che essere unico e riferirsi a un'unica idea.
Il bipolarismo
radicato sulle idee non crea un equilibrio sociale; crea una forma di classismo
che tende a portarsi verso il Centralismo democratico che genera una catena
inestricabile di compromessi. Oggi, lo Stato italiano con i suoi ordini e le
sue strutture politiche, come altri, vive nel caos politico, sociale, giudiziario e burocratico all'insegna dell'incoscienza e della irresponsabilità che si consuma nelle corporazioni, nei sindacati non registrati pur soggetti a quest'obbligo costituzionale, nelle scatole cinesi societarie che portano i profitti anonimi all'estero e in un sistema cooperativo che mescola i profitti propri con i risparmi dei soci.
Diverso è il
caso del bipolarismo radicato sui fatti e orientato su un’unica idea (non si
tratta di ideologia).
Il centralismo
politico come quello a cui assistiamo nel negoziato continuo tra Matteo Salvini
e Luigi Di Maio ha ragione di esistere solo per creare lo spazio di
cristallizzazione nel quale cresceranno le gemme di più progetti. Essi saranno
orientati al miglioramento della qualità della vita di tutti e non quello di
discutere su quale sia la qualità della vita, specie sotto gli aspetti
immateriali.
Pensare al
centralismo come prassi politica è corretto per formare un progetto condiviso,
ma praticarlo per rinnovare i giochi elettorali per mediare i termini dei
colori giallo verde o verde giallo è folle, perché occorre, pur sempre,
temperare il colore condiviso col rosso di Grasso o col blu della Meloni. Salvini
e Di Maio stanno insieme uniti per raccogliere indicazioni per formulare il
Progetto del terzo millennio.
Il Mondo intero si agita e continuerà ad agitarsi intorno a loro … sino a quando tutti ritroveranno la famosa “quadra di Bossi”, peraltro sospinta non più a ricreare tra i moderati l'unità delle destre, ma a realizzare un sinergia di valori:
Gli orientamenti politici che ancora disorientano gli elettori con fole autocratiche liberiste o collettivistiche, devono evolvere verso gli anzidetti due schieramenti che potranno concludersi quando Salvini e Di Maio rientreranno nei rispettivi ranghi di popolari e di democratici!
Il Mondo intero si agita e continuerà ad agitarsi intorno a loro … sino a quando tutti ritroveranno la famosa “quadra di Bossi”, peraltro sospinta non più a ricreare tra i moderati l'unità delle destre, ma a realizzare un sinergia di valori:
- tra chi aspira di appartenere a una società fondata sulla libertà di esistere e dove, sul diritto, possa gravare solo il peso di un’etica condivisa
- e chi, già provato dall’eccessivo peso di rinunce nel dipendere da un’unica fonte di reddito attraverso il lavoro, desidera appartenere a una società dove la libertà consiste nell’esistere in una società dove le leggi coniugano la libertà attraverso l’equità e la giustizia.
Gli orientamenti politici che ancora disorientano gli elettori con fole autocratiche liberiste o collettivistiche, devono evolvere verso gli anzidetti due schieramenti che potranno concludersi quando Salvini e Di Maio rientreranno nei rispettivi ranghi di popolari e di democratici!
[1] Come in figura 2, ogni Progetto (P9) si articola in una sequenza di orientamenti da
intendere come Ordine di Processo. Per i fini che sono loro propri, le fasi
sono sei e sono caratterizzate dalla:
·
SensibilitàC3)
nel percepire i Bisogni(A8)
da soddisfare riguardo alle aspirazioni dello Spirito(A3)
sommosso dal Sentimento che è base
della Qualità di VitaC10)
prospettata sulla traccia dell’idea di Benessere(A10).
·
Volontà(C4)
di procurarsi le Risorse(P2)
seguendo Principi etici condivisi(A4).
·
Determinazione(C5)
nell’applicare le proprie capacità in coscienza dell'adeguatezza delle attitudini
per conseguire risultati coerenti con la Morale(A4)
e con l’Estetica(A5).
·
Decisione(C6)
nel predisporre con la dovuta Passione(A7)
le azioni previste dal Progetto (P9).
·
Creatività(A6)
nell’agire d’Impulso(C7).
·
Verifica dell'efficacia d’ogni singola fase e
l'effetto di ognuna di queste, sull’Impresa(P10).
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