[Questa è la bozza del Capitolo 33, ultimo nel terzo Volume di Oltre il Tempo, in corso di rilettura da più autori prima della pubblicazione.]
Quali risultati hanno conseguito i politici nel condurre
le Persone
a vivere secondo l’idea che ognuno ha della propria Felicità?
Non voglio dilungarmi sull’attuale progetto politico, fondato sul patto infame, che considera diritto ogni desiderio. Così si distrugge la vita con l’aborto, la famiglia col divorzio, la scuola con lo svuotamento della sua autorevolezza, e noi stessi alla mercé degli sbandati che occupano una società che si dissolve.
Di contro, dovrebbero essere d’uso stimoli morali
essenziali nei rapporti interpersonali, stimoli che portino le Famiglie
e i Gruppi
sociali a completarsi in una cornice di Benessere che è Qualità di
vita e Concordia d’intenti.
Oggi, non è più il caso di considerare soddisfacenti
organismi sociali raccolti in tribù, nel feudo o nella città murata, sistemi
nei quali l'equilibrio si forma attorno a Persone che si
muovono in uno spazio territoriale circoscritto con un’economia orientata
prevalentemente alla depredazione.
In passato, la rottura dell'Equilibrio sociale
avveniva per cause esterne (carestie, cataclismi, guerre) a seguito delle quali
la società,
come più volte ho scritto, si ricomponeva secondo strutture
analoghe a quelle preesistenti; oggi, invece, per effetto della globalizzazione
politico-sociale, l'esistenza delle Persone tende a
ricomporsi non più in classi in un territorio ristretto, ma come gruppi che
dovranno amalgamarsi in un consorzio umano interetnico.
A tal fine, è necessario ideare una nuova forma di
coesione sociale legata all'adozione condivisa di principi etici che portino
tutti a condurre l‘esistenza secondo un progetto associativo ispirato al
reciproco rispetto e alla pacifica convivenza.
Secondo me, la Religione è lo
stimolo essenziale per creare un nuovo paradigma legato alla solidarietà nel
coltivare interessi comuni condivisi, all’opposto della multiculturalità che
regge malferma con la tolleranza.
Ma è compatibile questo quadro con la progettazione
politica globale deve la persona è oggi un atomo vagante e la famiglia una
molecola instabile?
°°°
Per quanto abbia trattato dell’argomento anche altrove,
non posso sottacere un approccio sulla laicità dello Stato. Al riguardo
ritengo che la Religione
sia considerata come la radice dalla quale la Società trae la
sua linfa per crescere. Trascurare il Senso religioso è
uccidere la Libertà
delle Persone.
Appunto per questo la Religione deve eccellere sulle comuni opinioni
della gente e non va confusa con le sette o i movimenti non radicati che
storicamente nascono per motivi contingenti.
Hanno quindi importanza solo i quattro grandi movimenti
filosofico religiosi monoteisti oggi esistenti, ognuno dei quali è
caratterizzato da un propria matrice di rapporti interpersonali che ritengo
compatibili con l’ordine sociale modernamente inteso.
Nella vita civile, non si tratta di conoscere quali siano
le Verità
trascendentali che ci legano a questo mondo, ma d’essere
coscienti che quattro dottrine storicamente radicate e sempre vincenti
affermino verità universalmente compatibili per la conservazione e lo sviluppo
della specie umana. Tutte quattro, pur nelle diversità rituali delle loro
manifestazioni, hanno in comune la repulsione verso i vizi capitali e
presentano notevoli somiglianze nei loro canoni etici che consigliano
comportamenti ragionevoli, moderati e prudenti.
Non si tratta di scoprire nuovi vizi o peccati, ma di
rimettere in fase le Due Tavole[1] dei
Comandamenti che Dio diede a Mosè, con quanto avviene nel nostro
complicato modo di esistere.
Le peculiarità comuni alla religione dovrebbero indurre a
trasferire questi stessi valori delle Tavole (perché solo d’immanenza si
tratta), in quelli civili e farli accrescere in modo autonomo, cosicché, a
tutti, sia data l’opportunità di continuare il proprio cammino religioso senza
che gli uni interferiscano con gli altri. Sotto questo aspetto è importante
sottolineare che il rispetto dell’altro trova sostanza solo nel modo come venga
reciprocamente inteso il Sentimento di Libertà e non sul fatto che
preghi o non preghi il buon Dio.
Il sentimento religioso è atavico, e trova le sue radici
nella storia.
Dalla creazione dell’uomo o dal suo mutare da bestia, l’istinto
ha dovuto essere sorretto dalla deontologia: il che vuol dire che, nell’agire,
un fine non può essere che il risultato dell'utilizzo di giusti mezzi. Non ha
senso parlare di morale in organismi che si alimentano solo per figliare; è
corretto, invece, un organismo siffatto si sottoponga a regole quando abbia la
facoltà di derogare alla regola della sopravvivenza con un atto di egoismo
cosciente (libero arbitrio).
Così riconosciamo che la crescita dell’umanità nasce
dall’altruismo e trascina con sé quella religiosa sia pure con ritmi molto
rallentati.
Nel politeismo induista, Buddha ha concepito la felicità
come cessazione
del desiderio per abbattere il dolore; il taoismo ha implementato
il principio col
canone del non fare (non fare agli altri ciò che non
vorresti fosse fatto a te) ed infine il Vangelo che s’innesta
nell’Antico testamento, conclude indicando la Via della Salvezza
attraverso il canone
del fare (fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te)
attuabile con lo scambio d’amore. In
buona sostanza la deontologia si completa in queste tre verità e non è mai
successo che l’una escludesse l’altra.
Si rileva tuttavia che gli istinti sovrastino la ragione
e l’amore non nasca spontaneamente nella società. Nelle fasi di cambiamento la
società tende a dividersi, l’amore vien meno, e nasce l’esigenza che la classe
dominante, obnubilando la coscienza dei dominati, limiti con vincoli la
libertà.
Se Dio ha parlato solo ai Profeti come credono gli ebrei
e i musulmani, per i cristiani il rapporto diventa personale condividendolo
come unico attraverso la Chiesa: Chiesa retta da persone e non dal Dio che
abita nella coscienza di tutti.
Solo l’Islam concepisce la persona come essere che
persegue un progetto che Dio rende per ciascuno necessario. Mentre il cristiano condivide con l’ebreo di
dover operare secondo coscienza che è amore per tutti, l’islamico opera secondo
le indicazioni del Corano osservando volontariamente i canoni costituiti dai
cinque pilastri[2],
svincolandolo da ogni altro obbligo spirituale.
In breve, non considerando gli aspetti teologici, queste
sono le rispettive filosofie esistenziali che formano il contenuto delle
quattro Religioni:
·
Buddismo (stoicismo) - La vita è dolore
(filosofia della cessazione del desiderio che provoca il dolore).
·
Taoismo - Non fare agli altri ciò che non
vorresti fosse fatto a te (filosofia del non fare).
·
Islam: - Il progetto segue il percorso di
vita che è scritto per ognuno (filosofia della necessità).
·
Dottrine cristiane (nate dal giudaismo) - Fai agli
altri ciò che vorresti che fosse fatto a te (filosofia della
libertà).
In ogni caso, l’essere umano è libero di formare
un Progetto
che trae origine dal fondamento di esistere secondo un ordine guida
indipendente dal modo come se ne sia progettato il percorso.
Questo ordine è implicito ed equivalente in tutte le
religioni e non c'è ragione di cercarne uno diverso tra le quattro proposte che
ho menzionato.
Le divergenze nascono a valle di quest’ordine
fondamentale, laddove il modo di vita imponga un corpo legislativo dal quale
nascano regole volte a mantenere saldo l'equilibrio economico e sociale.
Il diritto naturale è una forma di diritto non scritto,
ma connaturato dalla nascita. Si nasce liberi di avere per sé tutto ciò che
serve per crescere. Questa libertà è vincolata alle risorse che non sono
illimitate, specie, quando la complessità esistenziale cresce per effetto di
un'estensione diffusa di benessere.
Allora, le scarne regole comportamentali imposte dal
diritto naturale sono corrotte dalle istituzioni con l'imposizione di diritti e
doveri che limitano la Libertà della Persona oltre quella specifica negativa
che nasce dalla materialità delle cose; e la stessa Libertà inizia
così a scomparire rivestendosi con ideologie propugnanti la formazione di
classi sociali esclusive che conducono un'esistenza contrastante con gli anzidetti
principi altruistici.
Per questa ragione, le Leggi ordinarie
non devono distorcere i Valori universali, ma riferirsi a questi
ultimi; nella redazione degli atti costitutivi, negli statuti, nei trattati e
in qualsiasi altro atto tra persone devono esistere riferimenti a questi
valori.
Le Costituzioni nazionali fanno discendere il diritto
dalla sovranità che, indipendentemente dall’essere concesse dal re o
autoproclamate dal popolo, obnubilano l'ordine originario al quale più sopra
accennavo: vale a dire che insidiano la conservazione della dignità umana
intesa come insieme di singoli esseri memori, coscienti e pensanti.
E' quindi necessario realizzare un modus vivendi, fondato
su solidi Principi
etici che pervada in tutte le forme organizzative e che consenta
al consorzio umano di cogliere, per ognuno dei suoi membri, le migliori
opportunità nel coltivare un progetto di vita compatibile con il benessere
concepito come Felicità
che ognuno è capace di trarre dal proprio operare.
Insomma, il Progetto di vita si svolge nel contesto di
un'etica adeguata all'ambiente nel quale i singoli trascorrono l'esistenza
interagendo con i fatti esterni accidentali che, in parte interni, originano
dal sistema di funzionamento del Gruppo d’appartenenza e, in parte esterni, sono
causati dagli eventi naturali non dovuti alla volontà umana.
°°°
In Fig. 12, rappresento lo schema del Regime di
Consapevolezza dove il Benessere è
costituito dalla produzione di Beni Materiali e servizi che, come nel Regime
democratico liberale, tornano alle Persone. Lo
Stato
è un Decisore che segue la scia del Propagatore
Istituzionale che vive con gli Apporti culturali e sociali
generati dal Benessere
In questo caso il Decisore sovraintende e coordina le Infrastrutture
gestite dalle Istituzioni.
Le Libertà positive, sono quelle che abitano in
ogni atto delle Istituzioni
che provvedono ad emanare quelle negative di propria specifica competenza.
In questo caso la Legge
tradizionalmente intesa non sussiste; neppure sussiste la necessità di
mantenere una distinzione tra svago e lavoro in quanto lo svago è esso stesso
il tempo che resta dopo l’occupazione produttiva ed il riposo fisiologico.
Fig. 12 Regime
della Consapevolezza
Reattività Sociale attraverso il controllo
delle Derivate.
All’opposto la Salute,
non è più un Bisogno
strumentale, ma va ad aggiungersi ai Bisogni materiali
primari come Cura
della persona a Casa e Cibo.
Il Regime della consapevolezza è prevalentemente
volto a mettere in atto Azioni logiche di tipo ragionevole. Quelle Non
logiche riguarderebbero quelle interessanti i Bisogni
immateriali e deriverebbero, come è logico[3],
solo dall’area dei Sentimenti. Per le cose utili, che coprono i Bisogni
materiali, per le quali si compiono Azioni logiche,
non ci dovrebbero essere particolari motivi di produrre Derivate formate,
sia pure in parte, da Residui.
°°°
Come concludere un discorso sulla felicità?
Basta la buona volontà nel discernere i Bisogni
materiali e da quelli che scaturiscono dalla trascendenza.
Insomma la buona regola di sempre:
Vivere è sotto il dominio della Fede e della Ragione; Fare è sotto il dominio della Consapevolezza. Questa non è utopia: ma realtà!
[1]
La suddivisione dei Dieci Comandamenti nelle Due Tavole è dovuta alla
simbologia corrispondente del Cielo e della Terra, dello sposo e della sposa e
della Torah scritta rispetto alla Torah Orale.
[2] I cinque pilastri dell’Islam:Shahada: è la professione di fede: “Non c’è Dio tranne Iddio e Maometto è il Messaggero di Dio”. Salat: le cinque fasi al giorno per l’invito alla preghiera. Sawm: il digiuno osservato nel mese del Ramadam. I musulmani usano un calendario che comprende dodici mesi lunari. L’anno risulta essere di 354 giorni. Zakat: l’elemosina che è una tassa volontaria sui guadagni annuali del 25% Hajj: il pellegrinaggio alla Mecca nel dodicesimo mese islamico, dove è eretta la Ka’ba.
[3]
Non è un paradosso, ma una tautologia, figura logica appartenente al mondo
della trascendenza.
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