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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

16 gennaio 2019

25 La tavola delle 29 proposizioni*


BOZZA
...  la verità è sottintesa ed è unica perché non sarebbe verità. Si parla di fede in qualcosa che si possiede; in qualcosa di comune a tutti, spinti a formare un'idea per il progetto da condividere. Trattasi di idea che non necessita di ragione: diventa verità dal momento della sua condivisione, ovvero quando tutti agiscono secondo comunanza d’intenti.
Ma come si enuncia una verità? Ne occorrerebbe una sola dalla quale dedurre tutte le altre, procedendo con lo spulciare il vello dal quale trarre tutto ciò che non sia pelo. Ad esempio: togliere dal testo della Costituzione italiana tutto ciò che riguarda la trascendenza e tutto ciò che andrebbe ordinato con le leggi ordinarie. 

È semplice. Al riguardo abbiamo l’esempio di un giovane “Maestro” che fu eletto, a grande maggioranza, alla carica di Presidente della Repubblica francese: Emmanuel Macron.
Tra i tanti articoli scritti al riguardo di questo personaggio inconsueto, a pag. 15 della ricerca su Google (... almeno un migliaio di link che lo precedono), ho scelto l’articolo di Mario Di Nubila, consigliere regionale della Basilicata sul giornale Francavilla informa del 17 maggio 2017, per delineare al meglio le ragioni del sorprendente successo che Macron ottenne sulla Le Pen.
“L’Europa deve modificare, e cambiare, rotta, facilitare il superamento degli egoismi nazionalistici, che finora hanno impedito di trasformarsi in una “Comunità di popoli”. Un’Europa solo, o prevalentemente, di mercanti e di banchieri non è l’Europa vagheggiata dai grandi, che ne hanno posto le radici politiche. Tanti sono pure i progressi realizzati, se si pensa a 60 anni di assenza di guerre nel continente europeo, alla sicurezza alimentare, alla libera circolazione di persone e di beni, e a tanti aspetti liberalizzanti, ma queste positività pregiudicate dall’assenza di fatti essenziali, quali la mancanza di una guida politica europea, che potesse governare i grandi processi del mondo attuale, e coordinare le politiche dei singoli Stati dell’Unione. La globalizzazione dell’Economia e dei mercati, la mondializzazione della comunicazione obbligano gli Stati europei, se vogliono competere, e in tanti casi a difendersi, con politiche comuni, coordinate da autorità sovraordinate, democraticamente preposte. Già Ralf Dahrendorf, fra gli altri, uno dei più grandi studiosi della politica del nostro tempo, Direttore della “London School”, rettore dal “Saint Antony College” di Oxford, Docente di Teoria politica e sociale a Berlino, avvertiva da tempo, negli anni 70 e 80 della esigenza che i processi imposti dalla globalizzazione fossero guidati da un governo europeo, non affidati agli effetti causati solo dai mercati. La “globalizzazione guidata” era uno dei punti essenziali delle sue previsioni e richiami. Non è difficile immaginare ciò che penserebbe oggi Altiero Spinelli dello stato, in cui si trova l’Europa dopo aver nel “Manifesto di Ventotene” auspicato una Europa unita di popoli, con una visione politica organicamente chiara. Chi scrive ha avuto la fortunata opportunità di conoscere direttamente il pensiero di quel grande europeista, che trasmetteva a giovani universitari, e non, di diversi anni fa, con l’idea dell’Europa unita l’entusiasmante sogno di vederla realizzata. Era uno stage, che ebbe fasi ulteriori di impegno europeista, svoltosi nel Castello dei Principi Caetani a Sermoneta. Il messaggio di Macron, potrebbe essere, ce lo auguriamo, promotore di azioni politiche più unificanti protese a superare questa fase di “stanchezza europea”!
Ebbene, cosa vuole il Popolo sovrano? L’Europa unita? La vuole Macron? Ebbene sì.
Ha fatto una campagna elettorale molto efficace enunciando principi indiscutibilmente veri … ma? ...
Ma … il percorso del suo progetto è iniziato subito in direzione sbagliata, rubando la libertà al popolo che subito lo ha abbandonato perché sorpreso a comprare parlamentari europei per ricreare un finto impero Carolingio alla mercé dell’autocrazia finanziaria.
A parte l’interessante articolo dell’ex senatore Di Nubila, non so di quante costanti fosse composta la Tavola di verità di Macron.
Io ricordo che alla Bocconi, quando ero studente, sentivo, in gran segreto, che fossero intorno alle trenta. Sapevo anche che le verità dovessero essere percorse in certi sensi e direzioni. Quindi, durante la Campagna politica di Macron, capii che era giunto il momento che il Popolo dovesse capire dove stare e dove andare.
Ecco dunque come l’Annunciatore Macron, assistito da sua moglie tutor proclamasse Verità vere, ma solo per lui e per la sua congregazione imperiale sotto protezione del Principato di Lussemburgo, dove, tra l’altro, abita la Corte di Giustizia Europea.
Con qualche frase che non riesco a ritrovare nella montagna di sciocchezze che si leggono sui giornali, il suo progetto corrisponde a qualche Proposizione, tra quelle che Wittgenstein pose al quinto posto della tavola delle verità con questa definizione: 


La proposizione è una funzione di verità delle proposizioni elementari.
Elementare e semplice. Ma il difficile sta nello scrivere una verità onnicomprensiva che abbracci campioni rigorosamente definiti per assumere un’omogeneità compatibile con l’universalità del risultato. Ora si dà caso che a pag. 169 e 170 del I volume di Oltre il tempo – Uomo e persona, possa formulare, a completamento dei relativi capitoli, i titoli figuranti, su sfondo grigio, delle 29 libertà nelle quali ognuno può riconoscersi. 
Ma queste Libertà da quali fonti traggono origine? Dall'Arbitrio che è insisto nella nostra anima e/o dalla ragione che scaturisce dalla mente? Negare l'anima significa escludere il senso di responsabilità che deriva da scelte che nascono dalla mancanza di risorse, mentre negare la ragione significa affermare che ogni problema può avere soluzione in modo razionale indipendentemente dal tempo disponibile per risolverlo. 
Ecco dunque il dilemma che può trovare una soluzione nel considerare che oggi, i questa nostra epoca in cui l'elettronica si sostituisce al cervello umano non si è più padroni del proprio tempo ma in balia di che è capace di gestirlo in modo che nè la logica, nè la religione riescono a superare le barriere del dualismo democratico che, sul piano politico, si sviluppano sulle linee del liberalismo e del socialismo. Liberalismo e socialismo corrono su linee diverse nella stessa direzione ora convergenti, ora divergenti ora più veloci o più lente le prime rispetto alle seconde e le seconde alle prime. 
Ieri ricorreva il 41° anniversario del sequestro di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. La sua vita politica si concluse appunto nel momento in cui tentò di congiungere le due linee in una sola sperando che all'animo del lavoratore operaio si unisse quella dell'imprenditore libero e determinato il cui target non si misura in termini di profitto ma in quello dell'utilità privata tramite quella pubblica. A Moro premava la persona e non la collettività e questa preferenza lo condannò perchè il conflitto tra impresa e lavoro  già si stava avviando al consociativismo sindacale e politico degli anni 80. Dopo un decennio dalla sua morte, iniziò l'opera dei tagliatori di teste integrati nel sistema delle SICAV e dei Fondi comuni d'investimento che si andavano creando in un contesto della finanza oggi fuori controllo di tutte le Nazioni della Terra.
Chiedersi, oggi, chi è libero ... è il reale problema che affligge il mondo intero! 
..................
[cerco il dialogo per sviluppare il tema che segue: 
Quì si introduce il concetto in base al quale la Libertà  A/0 scaturisce nella corretta gestione del Dominio D/0].  
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Vale per tutti che desiderano segnarsi in un percorso, iniziando da 0, per scegliere una direzione sino a giungere alla parte opposta. La Libertà 0 giunge alla Moneta 24; l’Indipendenza 1, giunge alla Sussidiarietà 19; la Libertà di scambio (dono di sé) 5, giunge a Comunità e Stato 29.
In realtà i percorsi seguono linee a zig-zag, in ascendenza o in discendenza ed ognuno può sceglierne uno secondo la propria indole.
Che si fa nel percorso? Si inizia sempre da 0 e si getta in un sacco tutto ciò che ha fatto parte del nostro percorso di vita. Se si ha un obiettivo si recupera dal sacco ciò che per restare nella direzione o cambiarla, scegliendo l’indipendenza, la responsabilità o offrirsi, vincolandosi sul mercato. Non credo vi siano altre opportunità.
Nel passo successivo si ripete sino al punto in cui ci si ferma. Non si è soli. I percorsi sono di cinque amici soci che seguono vari percorsi simo ad averli esplorati tutti i partecipanti. È un gioco.
Sì. Un gioco per socializzare ed emanciparsi. In posizione 0, ci si chiede se nel clan in cui si opera si è sufficientemente autonomi per sciogliere i vincoli cui si è sottoposti per modificare il percorso verso un’esistenza orientata alla qualità della vita.


Le 29 Proposizioni

0
Il mondo è tutto ciò che accade alla persona:
Uomo -> Persona -> Società
1
La resistenza al cambiamento si riscontra nei movimenti ispirati alle ideologie.
2
Produrre ricchezza dalle risorse rinnovabili perché tutti si associno per impegnarsi nel bene comune
3
I rapporti culturali sono rilevanti per la ricomparsa di atteggiamenti sospinti da una visione catastrofica del mondo futuro
4
La proprietà nasce dal sentimento inviolabile di possesso di tutto ciò che si fa, si produce e si dispone
5
La libertà di negoziare è alla base del soddisfacimento dei bisogni necessari per condurre una esistenza dignitosa.
6
I beni pubblici o privati sono affidati alla gestione di persone che agiscono sotto il vincolo sociale
7
Le società e le fondazioni riguardanti le funzioni pubbliche non possono reinvestire i profitti oltre alle spese per le attività istituzionali e dei relativi interessi.
8
Tutti hanno coscienza che l'uomo è re nella natura e la natura è asservita all'uomo per i propri bisogni.
9
Tutti possono comportarsi liberamente in modo da non portare nocumento ad alcuno.
10
Tutti agiscono in modo trasparente e nel rispetto di sé stessi e del prossimo.
11
Tutti possono occuparsi secondo la propria indole in ambito artistico, professionale, imprenditoriale e civile dei sevizi.
12
Tutti possono associarsi per la tutela della personalità.
13
Libertà di espressione
14
Libertà religiosa
15
Libertà dal disagio
16
Libertà dalla paura
17
Restituire al cittadino la dignità della persona.
18
Le persone che operano sui fattori di produzione devono essere eque nella gestione e per il loro reintegro ciclico.
19
Abrogare le leggi che costituiscono privilegi e protezioni ad esclusivo vantaggio di organismi cooperanti e/o corporativi.
20
Sussidiarietà col decentramento amministrativo e col prelievo fiscale locale sotto la guida delle persone responsabili.
21
Rimozione di vincoli e restrizioni all'attività economica, per consentire, ovunque la riduzione dei costi marginali.
22
La definizione di un contesto istituzionale, per regolare e favorire il miglior utilizzo delle risorse umane e materiali.
23
Adozione di misure che contemplino lo sviluppo del capitale umano rispetto all'accumulazione del capitale fisico.
24
Il completamento delle riforme sull’occupazione, per superare il conflitto tra impresa e capitale.
25
Il capitalismo occulto anonimo.
26
La maschera del terrorismo fondamentalista;
27
La droga, bestia feroce;
28
Le ideologie contro la castità, il matrimonio e la famiglia
29
Le quattro religioni storiche.
30
Persona e Famiglia (conduzione e gestione)
31
Comunità (fiscalità locale, statale e nazionale)
32
Stato
33
Nazione
34
ONU di Nazioni, non di Stati.








Ad ognuna delle Proposizioni è associata una tessera della Tavola delle Diadi e dei Principi che regolano le Istituzioni politiche.

Individuare il proprio Abito tra le trenta tessere della Tavola.

Si parte da 0, ma nessuno ci resta, perché il grado di libertà è zero.
·       In 1 sta chi combatte per l'indipendenza delle Nazioni e per l'autonomia degli Stati,
·       in 2 sta chi ama la natura, la terra, gli animali, e il prossimo suo come sé stesso, 
·       in 3 sta chi si informa, studia e crea prima di fare, 
·       in 4 sta chi tutela e fa fruttare il patrimonio avendone la responsabilità. 
·       in 5 sta chi fa uno scambio o stipula un contratto di compravendita
·       in 6 stanno tutti solidalmente nell'atto di fare qualche cosa
·       in 7 sta il mediatore che stabilisce le regole secondo le quali le parti vanno ripartite
·       in 8 sta chi rende disponibili le risorse umane e materiali
·       in 9 stanno tutti nell'usare il cervello quando progettano, programmano e agiscono
·       in 10 fate vobis sino a 19
·       Dal 20 in poi si tratta di risolvere un complesso indefinito di matrici lineari. Il risultato consiste nel numero di gradi di libertà che si hanno in ognuna delle prime 10 tessere.

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* Questo è il venticinquesimo ed ultimo paragrafo di "L'Onda lunga dell'Essere - abbecedario politico", in corso di applicazione sperimentale sulla rete internet.
L'Onda lunga dell'Essere
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