Isaiah Berlin, filosofo politico inglese, sostiene: «I
pensatori si dividono in due categorie: i ricci e le volpi; i ricci concentrano
i loro sforzi nella perlustrazione di un'area delimitata (come fanno gli
individui nei loro territori!), le volpi preferiscono scorrazzare su un
territorio più vasto (come fanno gli individui nel mondo globale). Di solito un
ricercatore "serio" e "cosciente" deve comportarsi più da
riccio che da volpe, altrimenti i suoi esperimenti non approderanno a nulla»1.
Inoltre, indica in Due
concetti di libertà, la distinzione fra "libertà negativa" e
"libertà positiva", considerando la prima (quella negativa!) come
assenza di ostacoli all'azione dell'individuo esecutore o consumatore e la
seconda (quella positiva!) come padronanza di sé e capacità di orientamento
spirituale.
Il concetto così espresso correttamente nasconde il paradosso
secondo il quale se non sei "libero di", non ti puoi "liberare
da" cioè puoi fare ciò solo che è dogmaticamente prescritto.
La Libertà così concepita in senso unitario, forma,
peraltro, una diade che è "principio e radice della molteplicità di
enti ed è concepita come dualità generata dall'unico, di grande e piccolo in quanto è tendenza
all’infinitamente grande e all’infinitamente piccolo."
Infatti, alla
libertà si associa la parola di indipendenza o di autonomia che sono concetti
opposti al libero arbitrio.
S'aggiunge la
considerazione che la libertà scaturisce dal pensiero, dalla parola,
dall'intenzione, dalla determinazione e si concretizza con l'azione.
Consegue che
l'assenza di ostacoli della libertà negativa riguarda la coscienza e il senso
di responsabilità maturata dall'individuo, nel formulare l'intenzione, e
l'idoneità e la capacità sue nell'agire.
Ciò premesso, le
libertà positive sono, in ogni caso, vincolate ad una prassi che si estende
secondo gradi di libertà proporzionali direttamente ai talenti intellettuali e
pratici dell'esecutore o del consumatore.
°°°
Questa favola, diversamente da altre, termina con un enigma!
Tra i frammenti di Archiloco c’è un
verso che dice:
“La volpe sa molte cose, ma il riccio
ne sa una grande”
°°°
Sei Volpe o Riccio?
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- BERLIN, Il riccio e la volpe e altri saggi, Adelphi, Milano 1986, 71-72;
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