Nel
post dell’8 ottobre 2009 ho scritto sul tema “Libertà e giustizia” goduta
da chi, partorito e nato in Italia, è
ancora alla ricerca della prima occupazione. Alcuni di costoro curano il blog "Jus primae noctis" ispirato ad una massima di Goethe:
“Nessuno può essere schiavizzato in
modo più totalizzante di colui che crede falsamente di essere libero”
Parole
terribili da gridare in faccia a Fiorito Batman, l’Uomo libero che fa suo ciò che
depreda, creando attorno al suo personaggio una rete di diritti lesivi per i cittadini che hanno votato il partito nel quale ha esercitato il mandato di rappresentanza nel Consiglio Regionale del Lazio.
Già allora,
quando scrissi il post, ci si chiedeva quale volto avesse una persona onesta, rispettabile e altruista, quando,
ecco, da Anagni, spunta la figura paradigmatica del tesoriere che usa il denaro in cassa distribuendolo nel clan e sperperandolo in spese pazze. E’
il caso di riprendere l’argomento e giocare un po’ con le variabili del modello
di (G)iustizia, chiamando I quella praticata in (I)talia. Il gioco segue il filo logico delle
considerazioni fatte nel post “Interdipendenza dei …” considerando gli elementi
(D)estino, (M)ale e (B)ene; il
tutto, per valutare se la posizione degli elementi nel “motore ” è in grado di erogare l’energia
sufficiente per ottenere la (G)iustizia, oppure, per surriscaldamento, il grippaggio in
(I) che vale per l'insieme (I): (I)ngiustizia, (I)llegalità, (I)niquità … insomma, (I)talia!
Supposto
che gli eventi evolvano in un ciclo (M↔B) verso il (D)estino e che ognuno pensi che la
(G)iustizia si realizzi appunto quando si goda il sentimento di (L)ibertà,
occorre che la posizione dei componenti nel motore sia attuata nel seguente
modo:
(M↔B) r -> (D) -> (G↔L);
dove
“r” è il fattore di rispettabilità. Ciò vuol dire che quanto più una persona è
rispettabile, quanto più avrà un destino teso a realizzare Giustizia e Libertà.
In
realtà l’elemento (D) non sta tra (M↔B), ma occupa il posto di (G↔L) spezzandosi nel modo
seguente:
(M↔B)r -> G-> L -> D
Il ché
significa che D non è segnato dalle nostre libere scelte, ma dalla (G)iustizia e
dalla (L)ibertà che questa giustizia lascia percepire. In entrambi i casi, il
tutto dipende dalla (r)ispettabilità della persona che assume valori negativi
quando questa prende atteggiamenti egoistici, e positivi, al contrario quando
questi atteggiamenti sono altruistici.
Tanto
più un persona è rispettabile, piccolo è l’elemento G, perché giusti sono gli
atti che compie e grande è l’elemento L. Infatti la giustizia va praticata solo per chi
non rispetta la legge e il destino del rispettabile, onesto e altruista è già scritto col segno della libertà.
Se G assumesse la forma I, significherebbe che (r)ispettabilità si trasformi in (i)rrispettabilità e la libertà sia intesa acquisita attraverso una ingiustizia creata da leggi inique, come appunto sono state quelle del Lazio che hanno trasformato Fiorito in un falso Batman, ma vero per i soli suoi ventiseimiladuecentodiciassette elettori della Ciociaria!
Penso che,
muovendo in altro modo gli elementi del motore si possano fare altre scoperte
interessanti.
Questo ho scritto
perché in tutti noi torni la convinzione che la Libertà si conquista con l’essere
onesti e rispettabili, e, soprattutto, altruisti.-->
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