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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

31 maggio 2011

Uno sfondo per capire

Mi soffermo sulle difficoltà che riscontriamo oggi nell’orientarci in questo nostro mondo in continuo e tumultuoso movimento. Da un giorno all’altro vediamo sorpassata la misura dell’incredibile per i fatti, spesso inattesi, che non finiscono mai di sorprenderci. Viviamo un cambiamento radicale. Abbiamo perso l’orientamento. Non sappiamo più se quanto aspettiamo per oggi, abbia origine nelle previsioni di ieri. L’orizzonte sociale ed economico si restringe continuamente e, in qualsiasi modo rigiriamo i presentimenti, vediamo scarsa luce nel nostro futuro.
Scrivo i periodi che precedono con amarezza e contro la mia indole solitamente orientata a vedere il lato positivo in ogni cosa. Di contro, infatti, penso che tutto dipenda dall’uso del metro col quale misuriamo i guai che ci portano ad avvistare il fondo del baratro, mentre un suo uso corretto ci porterebbe a valutarli più realisticamente e in senso positivo.

Siamo abbacinati dai bei discorsi che si alternano tra la dialettica nell’esporre le criticità e la retorica, entrambe magnificanti le balzane idee radicate nella nostalgia di un passato proteso all’utopia della società del benessere, e le teorie ottuse che portano la finanza a essere considerata il pilastro della società. Assistere il cittadino dalla nascita alla morte significa confinarlo nel bioparco dove i guardiani non decidono null’atro che stimolare i consumi. Panem et circenses. I bisogni diventano capricci che si estendono sull'intero arco della vita motivata dalla salute e dal divertimento, con esclusione di ogni impegno nel dare qualcosa di sé al prossimo. Così succede che qualcuno si metta sulla via della buona morte, perché anche questa deve essere gestita in modo gioioso e razionale.

Anziché benessere c’è malessere. La società non riconosce più la persona. La volontà di troppi tra noi, è sopraffatta dall'omologazione ugualitaria e dal conformismo consumistico: il tutto a scapito di un sano sviluppo fondato sulla conoscenza e, nell'agire, sul senso di responsabilità individuale.

Troppo pochi sanno attingere dalle proprie conoscenze le nozioni religiose, storiche e politiche per proporre argomentazioni utili per partecipare a un nuovo generale orientamento politico. Sapere è importante, ma solo quando, attraverso le proprie conoscenze si è capaci di riconoscerci col prossimo.
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Il procedimento segue il corso di un’attenta cernita degli elementi da comporre in sintesi che ritengo consista nell’orientarci assumendo per regola questi quattro suggerimenti.
1. Inquadrare l'area di mutamento, e osservare il soggetto da rappresentare nel suo ambiente naturale.
2. Richiamare i fatti collegati al passato depurandoli dei travisamenti ideologici che li hanno generati, e porsi nella posizione migliore per scorgerne gli aspetti essenziali.
3. Analizzare il succedersi dei fatti per ricollegarli tra quelli che ne sono causa, e osservare gli oggetti del quadro per comporli nel loro insieme.
4. Appoggiarsi a una solida base di conoscenza per seguire gli effetti originati dal pensiero religioso, filosofico e politico sugli aspetti economici, sociali e culturali del tempo presente, come il pittore, con padronanza di tecniche nell'associare colori, toni, luci e ombre, unisce uno sfondo armonioso ai contenuti del suo dipinto.
Segue …..

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