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30 gennaio 2018

Il perverso circolo della banca unica


Da un'appunto redatto da Marco Veronese Passarella, intitolato "Augusto Graziani tra Keynes e Marx, ricavo questo grafico ove figura il circuito della moneta nelle economie anglosassoni. 


In esso appare evidente che la moneta e i prodotti derivati trattati dalle banche si intromettono nei mercati finanziari che sono al centro dei rapporti tra imprese (persone giuridiche) e salariati (persone fisiche). 

Non ci sono commenti da fare se non osservare il panorama economico e sociale che conduce allo stato entropico. Questo stato si potrà interrompere quando l'economia riprenderà ad avere carattere locale separando le gestioni in due tipi di banche:
1. Banche locali di credito,
2. Banche nazionali d'investimenti e gestioni.

In quest'altro grafico figura la traccia per la concezione d'impresa che opera nell'economia locale.

In esso figura che il rapporto tra imprenditore e lavoratore è diretto tra persone fisiche e che i rapporti con le banche avvengono in condizioni di parità in un sistema in cui lo Stato rappresenta un costo per le imprese.

In questo ultimo grafico, imprenditori e lavoratori si integrano in forme associative che rilevano dallo Stato l'azione di propagazione economica e sociale.
A livello locale, le Persone fisiche ritrovano la responsabilità prima delegata alle Persone giuridiche. 
Il modello si adatta a Stati regionali i cui residenti non superano 5 milioni di persone.

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Suppongo che il Fattore di propagazione così come raffigurato nella traccia 2, possa rappresentare un'applicazione della teoria della Propagazione economica formulata dal famoso economista italiano Giovanni Demaria




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